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Sardegna chiama Africa, con MigraRe si favorisce l’integrazione
Parte la seconda fase del progetto triennale promosso dall’associazione Socialmed di Cagliari. L’obiettivo è di contribuire al processo d’interazione tra i cittadini provenienti dal continente africano e i sardi. Si avvia un percorso di creazione d'impresa nelle aree dell'Isola in via di spopolamento.
Parte la seconda fase di “MigraRe: Sardegna chiama Africa”, un progetto promosso dall’associazione Socialmed con il contributo della Fondazione di Sardegna, della durata complessiva di tre anni. L’obiettivo è quello di contribuire al miglioramento del processo d’interazione tra cittadini provenienti dai Paesi del continente africano, residenti nel territorio regionale, e la comunità sarda, attraverso la promozione della conoscenza di diritti, doveri e opportunità fornite dall’ordinamento italiano, con il pieno coinvolgimento degli attori della realtà isolana. L’intento è quello di costruire un più sereno clima di scambio e conoscenza reciproca, oltre che di riconoscimento delle culture diverse, in modo tale da prevenire conflitti, distanze ed esclusioni e allo stesso tempo diffondere un approccio positivo alla diversità e approfondire la comprensione reciproca tra immigrati e società di accoglienza.
La seconda parte del progetto sarà interamente dedicata all’individuazione e selezione di giovani migranti per la costruzione di un percorso di creazione di impresa nelle aree della Sardegna in via di spopolamento. Nel corso di questi incontri saranno realizzate delle video-interviste che aiuteranno a conoscere le storie personali dei cittadini provenienti dall’Africa. Successivamente partiranno i laboratori didattici, in collaborazione con le imprese e le organizzazioni datoriali, per fornire a sei giovani migranti, uomini e donne, un supporto nella creazione di nuove imprese in settori produttivi strategici che connotano l’identità economica e sociale della Sardegna, come l’agricoltura e l’artigianato che ben si prestano a essere attivate in contesti in corso di spopolamento.
La prima parte del progetto ha coinvolto gli studenti delle scuole secondarie dell’Isola, con una serie di incontri in cui è stato intrapreso un percorso di sensibilizzazione sul tema della migrazione, anche attraverso la somministrazione di un questionario che è servito a evidenziare il livello di reale conoscenza dei ragazzi sul fenomeno oggetto del progetto. Inoltre, gli studenti sono stati i protagonisti di giornate formative di educazione al rispetto dell’altro e ai valori dell’accoglienza.
Altro obiettivo dell’Associazione è quello di coinvolgere giovani italiani e stranieri in percorsi comuni per abbattere le barriere e favorire il dialogo. Partner del progetto sono EjaTv, l’associazione Entulas, il Centro Italo Arabo e del Mediterraneo, la Camera di Cooperazione Italo Araba e S.O.S.
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