Ambiente

“Sardegna capace di futuro”: i 10 punti del Wwf per l’Isola

L'associazione ha presentato a Cagliari un Manifesto di proposte per i prossimi cinque anni, a meno di un mese dalla elezioni per il rinnovo del Consiglio regionale

di Redazione

Il Wwf ha presentato a Cagliari il suo programma in materia ambientale, dal titolo “Sardegna capace di futuro”. Dieci obiettivi per i prossimi cinque anni. Tre le linee d’azione nel Manifesto Wwf: tutela della biodiversità, 30% di territorio protetto; suolo, clima ed energia. Questi gli obiettivi:

1) Una legge regionale sulla biodiversità che contenga misure di tutela di flora e fauna; 2) dieci progetti di conservazione della flora e della fauna minacciate sia a terra che in mare, tra cui le specie vegetali endemiche; 3) valorizzazione del volontariato a supporto delle attività di monitoraggio e tutela, con campi antibracconaggio, censimenti, vigilanza; 4) istituzione dei sei parchi regionali previsti dalla legge regionale n. 31/1989 e delle Aree Marine Protette (leggi n. 979/82 e n. 394/91); 5) definizione del Parco nazionale del Gennargentu e del Parco internazionale delle Bocche di Bonifacio; 6) organizzazione di un evento regionale in previsione della seconda Conferenza sulle Aree Protette in Sardegna; 7) chiusura delle due centrali a carbone ancora attive sul territorio regionale; 8) bonifica delle due aree Sin Sulcis Iglesiente-Guspinese e Porto Torres; 9) dossier sul consumo del suolo e sui processi di desertificazione, e almeno un piano di adattamento; 10) promozione degli Stati generali sull’ambiente in Sardegna.

All’incontro, oltre al presidente di Wwf Italia, Luciano Di Tizio, e al coordinatore Wwf in Sardegna, Antonio Canu, hanno preso parte Donatella Spano (Università di Sassari – Cmcc); Antonio Pusceddu (Università di Cagliari – presidente della Società italiana di ecologia); Alessio Satta (direttore del programma Wwf Mediterraneo); Donatella Bianchi, giornalista; Gianluigi Bacchetta (Università di Cagliari, presidente di Genmeda e Comitato scientifico Wwf Sardegna); Ugo Bressanello (presidente della Fondazione Domus de Luna); Elisabetta Falchi, imprenditrice (Azienda Agricola Falchi); Antonio Casula, direttore dell’Agenzia regionale Forestas); Piera Pala, presidente di MedSea; Fiorenzo Caterini, antropologo e scrittore; due dei quattro candidati alla presidenza della Regione Sardegna, Renato Soru e Alessandra Todde.

«Alcune campagne dedicate all’Isola hanno fatto la storia dell’Associazione», ha detto il presidente di Wwf Italia, Di Tizio. «Da quelle sulle specie a rischio, come la foca monaca e gli avvoltoi, a quella per l’istituzione del Parco nazionale del Gennargentu. Per il cervo sardo, all’epoca prossimo all’estinzione, nel 1985 il Wwf con una grande campagna riuscì ad acquistare l’Oasi di Monte Arcosu. Oggi la sottospecie è fuori pericolo. Recente è invece la collaborazione con la famiglia proprietaria dei terreni che costituiscono l’Oasi di Scivu, ad Arbus. Oggi siamo qui per rilanciare la nostra presenza sull’isola, vero scrigno di biodiversità, con 2.700 specie vegetali autoctone e circa 370 specie di vertebrati».

«Sardegna Capace di Futuro riassume quanto il Wwf intende proporre come contributo per il futuro ambientale e sostenibile dell’Isola», ha aggiunto il coordinatore Wwf in Sardegna, Canu. «È una sintesi di attività in continuità con il passato, di altre in corso, di altre da promuovere. Dieci obiettivi prioritari, concreti, misurabili, da raggiungere in cinque anni attraverso un‘alleanza trasversale con il mondo scientifico, del sociale, della cultura e dell’economia».

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