Salute

Salerno, anche con la riabilitazione robotica si accorcia il divario tra nord e sud Italia

Apre a Salerno, all'interno dell'Irccs di Fondazione Don Carlo Gnocchi,un centro di eccellenza per l’innovazione della medicina riabilitativa con la robotica e le tecnologie integrate all’interno del progetto Fit for Medical Robotics nell’ambito degli investimenti complementari al piano nazionale di ripresa e resilienza. «Il 44% dei fondi di tutto il progetto è destinato a strutture del Sud Italia», spiega la dottoressa Irene Aprile, referente del progetto per Don Gnocchi. «In campo riabilitativo si andrà nella direzione di accorciare il divario tra Sud e Nord Italia»

di Anna Spena

Un centro di eccellenza per l’Innovazione della medicina riabilitativa con la robotica: nasce a Salerno, all’interno del Centro Santa Maria al Mare della Fondazione Don Carlo Gnocchi e mette a disposizione delle persone fragili affette da malattie croniche o con disabilità, sia in età pediatrica che anziana, nuovi sistemi robotici di riabilitazione neuromotoria che ne migliorino la qualità di vita. Il centro rientra nell'iniziativa “Fit for Medical Robotics” (Fit4MedRob) ed è uno dei quattro progetti, sostenuti dal governo italiano, approvati nell’ambito degli investimenti complementari al piano nazionale di ripresa e resilienza dedicato alle tecnologie per la salute e, nel caso specifico, alle tecnologie per la robotica riabilitativa integrata con le tecnologie digitali.

L’impatto atteso del progetto è mettere a punto nuovi paradigmi di cura, in cui il contributo della tecnologia potrà migliorare i percorsi riabilitativi, gli approcci preventivi e le attività di assistenza, anche domiciliari, per le persone con stadi cronici o transitori di malattia e disabilità. «Il progetto è iniziato il primo dicembre del 2022 e si concluderà alla fine del 2026», racconta la dottoressa Irene Aprile, referente del progetto. L’iniziativa avrà anche una seconda sede operativa a Bari, gestita dagli Istituti Clinici Scientifici Maugeri.

«Il 44% dei fondi di tutto il progetto è destinato a strutture del Sud Italia», spiega la dottoressa Aprile. «E questo è un aspetto importante perché va nella risoluzione del gap che c’è tra nord e sud Italia per quanto concerne gli aspetti riabilitativi mediati alla tecnologia. Il valore aggiunto a livello sociale ed economico di questo progetto è notevole». Chi saranno le persone coinvolte? «La platea è molto larga», continua Aprile. «Dai pazienti con patologie neurologiche che determinano decifit nel movimento ai pazienti con patologie cognitive.

Ma anche le persone amputate o i pazienti oncologici con disturbi motori. Senza dimenticare gli anziani o chi fa lavori usuranti».

Una struttura di 700 metri quadrati, in fase di ristrutturazione, dove all’interno saranno posizionate le tecnologie robotiche e aperti laboratori di analisi di movimento, di realtà virtuale, palestre. «Le equipe saranno diverse», dice Aprile. «Non solo medici, ma anche fisioterapisti e ingegneri specializzati». Un vero lavoro di squadra che ha anche unaltro obiettivo: «Portare queste tecnologie anche a casa del paziente, quindi puntare sulla terapia domiciliare: la teleriabilitazione. Le nuove tecnologie presentano il vantaggio del monitoraggio a distanza del paziente e permettono il superamento, grazie all’automazione, del vincolo della presenza fisica del fisioterapista».

Ormai da diversi anni Fondazione Don Gnocchi ha inserito le applicazioni robotiche all’interno della propria proposta riabilitativa, perché permettono di aumentare l’intensità dei trattamenti, propongono scenari più stimolanti e motivanti per il paziente, consentono di realizzare protocolli personalizzati e di misurare in modo oggettivo le risposte, migliorando il risultato di ogni progetto riabilitativo. La riabilitazione robotica e con tecnologie avanzate è utile in particolare a persone con difficoltà e deficit nei movimenti delle braccia e delle mani, problemi del cammino e disturbi dell’equilibrio: questi strumenti sono già impiegati nella pratica clinica con i pazienti pediatrici ma il nuovo centro si impegnerà a utilizzarle anche con gli adulti e gli anziani.