Sostenibilità

Ripartire dalla natura e dalla scienza

Nel cuore della Sila catanzarese si può passeggiare negli ottanta ettari di bosco esperienziale del Sila Science Park e ritrovare il profondo legame tra uomo e ambiente grazie alle tecnologie più evolute

di Maria Pia Tucci

Sila Science Park. Una città della scienza nel cuore della Sila catanzarese. Un parco tecnologico innovativo con lo schermo curvo in fibra d'argento per la divulgazione scientifica in 3D più grande d'Italia.

Un luogo per la didattica della biodiversità con il MUSEO F.A.T.A. (Fuoco, Aria, Terra, Acqua) che fa da guida per piccoli e grandi esploratori che decidono di trascorrere del tempo all'insegna della natura e della scienza, passando dalla teoria alla pratica.

Un’esperienza capace di coniugare il virtuale con una immersione nella natura, dove l’ apprendimento fa rima con divertimento e dove ognuno può trovare o ritrovare la propria dimensione a contatto con l’ ambiente.

Inaugurato nel 2019 ha riaperto al pubblico da poco più di un mese dopo lo stop forzato causato dalla pandemia che ne aveva bloccato quasi subito le attività.

«Il Sila Science Park nasce grazie ad un intervento pubblico – ci racconta Luca Mazzetti, uno dei titolari della Società Natura pura che lo gestisce – promosso da regione Calabria, provincia di Catanzaro e Comune di Taverna con la consulenza scientifica del CNR»

Un' ambizione e una scommessa giocata su ottanta ettari di bosco in cui si snodano sentieri naturalistici di cicloturismo ed escursioni, una fattoria didattica, uscite in barca sul lago, ristorante a Km0 e dove si ha anche la possibilità di pernottare.

«L’unicità dei contenuti ispirati alla teoria dei quattro elementi presente in tutte le culture del mondo rendono il Sila science park un luogo unico e fortemente iconico in termini antropologici e filosofici» – continua Luca – «e il museo F.A.T.A nasce per avvicinare i giovani alle materie scientifiche secondo i canoni dell edutainment».

Il target principale infatti, punta a portare a queste latitudini sud, tra montagne e mare, un turismo internazionale, per le scuole e per le famiglie. Una Calabria da scoprire e in cui sperimetare la cura per l' ambiente.

Tutto qui è stato creato nel segno della sostenibilità e dell' innovazione. La bioarchitettura delle strutture e gli strumenti tecnologici all' avanguardia con cui studiare la natura e capirla, prima di camminarci dentro.

Si parte dal viaggio tra gli elementi primordiali. Fuoco, Aria, Terra, Acqua non sono solo l' acronimo del Museo che vive all' interno del parco scientifico, ma sono considerati la strada maestra del Sila Science park.

Un attrattore turistico-culturale che non vuole trascurare di intercettare il turismo sportivo, tenendo conto che la Ciclovia dei parchi passa a meno di un km da qui.

«La marginalità della Sila dai flussi del turismo di massa può essere considerata una criticità – ci dice ancora Luca – ma stiamo lavorando intensamente per trasformare la distanza in valore, costruendo reti con le altre infrastrutture di turismo lento ed esperienziale. Abbiamo già stipulato importanti convenzioni con agenzie territoriali Accademia di belle arti di Catanzaro, Coldiretti Calabria ed è in via di perfezionamento un importante accordo con l’università Magna Graecia di Catanzaro»

«A quanti mi chiedono se investire in Calabria si può?» – Luca, che crede fortemente nella sua scelta del turismo di eccellenza in Calabria, dice – «Si deve! Le potenzialità qui sono interessanti» – «Ci vuole determinazione e impegno ma noi crediamo molto in questo progetto nel quale stiamo impegnando notevoli risorse per permettere a questo parco di diventare Il fiore all’occhiello dell’offerta culturale calabrese».

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