Presentato l’instant book “Beni confiscati, 25 anni dopo: una sfida ancora da vincere”
Vita, all'interno del progetto editoriale VitaASud, ha presentato in diretta Facebook l'instant book "Beni confiscati 25 anni dopo, una sfida ancora da vincere". Hanno partecipato all'incontro Carlo Borgomeo, Tina Martinez Montinaro, Davide Pati, Ugo Bressanello, Bruno Corda e il sottosegretario all'Interno Ivan Scalfarotto
di Redazione
A venticinque anni dall’approvazione della legge 7 marzo 1996, n°109, la legge sui beni confiscati promossa da Libera, Vita all’interno del progetto editoriale VitaASud ha presentato oggi in un webtalk l’instant book: “Beni confiscati 25 anni dopo, una sfida ancora da vincere”.
Ad aprire l’incontro è stata Maria Pia Tucci della Comunità Progetto Sud, la realtà nata proprio su un bene confiscato in Calabria che proprio in questi giorni ha subito atti intimidatori. Una voce quella di Comunità Progetto Sud che dimostra a cosa si va incontro quando si parla di beni confiscati alla criminalità organizzata, tra le criticità che oggi siamo chiamati tutti ad affrontare: la società civile, la collettività, ma soprattutto le istituzioni. Ad intervenire è stato il presidente di Fondazione Con il Sud, Carlo Borgomeo, che ha curato la prefazione dell’istant book che qui è possibile scaricare gratuitamente.
E’ seguita la testimonianza di Tina Martinez Montinaro, moglie di Antonio Montinaro, capo scorta di Giovanni Falcone, morto nella strage di Capaci il 23 maggio 1992. Montinaro ha illustrato le pessime condizioni in cui la maggior parte dei beni confiscati alle mafie si trovano. Prenderci cura di questo sconfinato patrimonio significa prendersi cura della nostra “Terra Madre”, come ci ha ricordato Don Lui Ciotti nella sua intervista e nelle dichiarazioni di Davide Pati, vicepresidente di Libera. “Abbiamo una strada, un percorso da seguire”, ha detto Pati. Idee, soluzioni, sguardi rivolti al futuro ci sono stati raccontati da Ugo Bressanello, presidente di Domus De Luna.
Ad illustrare dati, numeri e lo stato attuale dei beni sparsi sul territorio italiano è stato invece il prefetto Bruno Corda, direttore dell’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. A concludere è stato il Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Interno Ivan Scalfarotto che ringraziamo per l’attenzione nei confronti del nostro lavoro. Certi che insieme possiamo vincere quella che oggi è una tra le battaglie più importanti contro le mafie.
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