Volontariato

“Pianta un albero: è un gesto d’amore”: a Gergei celebrata la legge 109/96

A Su Piroi, simbolo dei 250 beni confiscati in Sardegna, decine di volontari e studenti hanno ricordato il significato profondo del provvedimento che consente il riutilizzo sociale dei beni sequestrati alle mafie. Piantine messe a dimora per rafforzare simbolicamente la speranza di nuovi frutti. All'iniziativa di Libera Sardegna hanno preso parte anche quattro neolaureate provenienti da Francia, Spagna, Lettonia e Turchia, in Sardegna con il Programma “European Solidarity Corps”

di Luigi Alfonso

“Pianta un albero: è un gesto d’amore”. E così hanno fatto gli studenti della Scuola media di Gergei, “coltivatori della legalità” che gestiscono una porzione del terreno di Su Piroi (Gergei), un bene confiscato alla criminalità organizzata che da anni è diventato il Centro di incontro del volontariato sardo. Oggi Libera Sardegna e CSV Sardegna Solidale hanno ricordato i 25 anni della legge 109/1996 sulla gestione e destinazione di beni sequestrati alle mafie. In quello che è considerato il simbolo dei 250 beni confiscati in Sardegna, si sono ritrovati oltre 70 volontari in rappresentanza di numerose Associazioni di tutta l’Isola, tra cui i referenti dei presìdi di Libera arrivati da Cagliari, Guspini, Perfugas, Tempio Pausania, Mogoro, Ozieri, Oristano e dalla Trexenta-Gerrei. All’evento hanno preso parte anche quattro neolaureate provenienti da Francia, Spagna, Lettonia e Turchia, che trascorreranno dieci mesi in Sardegna nell’ambito del Programma “European Solidarity Corps” finanziato dalla Commissione Europea (l’ex Erasmus riservato agli studenti che desiderano fare esperienze di volontariato).

Al Parco della memoria “Ammentos” sono state messe a dimora nuove piante da frutto (fichi, susine, mele, pere e nashi). «Un gesto simbolico ma di grande significato, in un luogo in cui ricordiamo tutte le vittime delle mafie», ha precisato il referente di Libera Sardegna, Giampiero Farru.

«Questa giornata – ha poi sottolineato Luigi Napoleone, referente del presidio di Libera Sardegna ‘Rosario Livatino’ di Mogoro – permette di sottolineare l’importanza della legge 109, che consente il riutilizzo sociale dei beni confiscati. Nel nostro paese, seppur piccolo, sono numerose le persone che dedicano il loro tempo al volontariato, e in particolare al presidio contro l’illegalità, tra cui l’Istituto Comprensivo che collabora con noi in occasione di molte iniziative, pure qui a Su Piroi. Il lavoro nelle scuole è davvero fondamentale per educare le nuove generazioni».

Isa Saba, referente per la formazione di Libera Sardegna, ha messo l’accento sulla necessità di «ripartire dopo un anno di restrizioni a causa del Covid. I concetti di legalità e di giustizia per chi ha subìto violenza sono sempre più importanti, soprattutto in questo periodo di pandemia che blocca le nostre attività nei territori e che sta vedendo una preoccupante attività da parte delle organizzazioni malavitose, ma anche il rifiorire di gang di adolescenti: molti giovanissimi non hanno più i consueti punti di ritrovo (scuola, palestra, scout) e talvolta reagiscono in questo modo, ovviamente sbagliando. Ma è un dato preoccupante, che in tanti stanno sottovalutando».

Sara Cappai, referente del presidio di Libera “Silvia Ruotolo” di Guspini, ha messo in evidenza «l’importanza di riprendere al più presto il lavoro con gli studenti nelle scuole, per educarli alla legalità. Purtroppo, le restrizioni oggi non hanno permesso il coinvolgimento di partecipanti che un’iniziativa di questa portata avrebbe meritato. L’auspicio è che presto si ritorni alla normalità perché c’è ancora molto da fare, e lo si può fare soltanto in presenza, non a distanza e men che meno a livello teorico”.