Origami per i bambini malati, il dono del detenuto per dare coraggio

Un detenuto del carcere di Trani ha realizzato degli origami a forma di supereroi, minions, orsetti, coniglietti per poi donarli ai piccoli pazienti del reparto di Oncoematologia Pediatrica del Policlinico di Bari, seguiti dall’associazione Apleti Ets. Ha scritto anche una lettera ai bambini per dare loro forza e coraggio

di Emiliano Moccia

«Vi dono questi supereroi in quanto loro non finiscono mai di essere eroi, come voi. Anche mio figlio è un guerriero come voi. Siete guerrieri esemplari al mondo, perché non vi stancate mai di essere eroi e combattete tutti i giorni». I guerrieri a cui queste parole fanno riferimento, sono i piccoli pazienti del reparto di Oncoematologia Pediatrica del Policlinico di Bari. A scrivere la lettera, invece, un detenuto del carcere di Trani che nelle scorse settimane ha realizzato gli origami colorati fatti con le sue mani per poi consegnarli al cappellano del penitenziario don Raffaele Sarno. E’ il sacerdote, infatti, che ha poi consegnato ad un volontario dell’associazione Apleti Ets i lavori realizzati, con la richiesta ben precisa di donarli ai bambini degenti al Policlinico. Il nome del detenuto non si conosce, ma il suo gesto è stato reso noto dalla stessa associazione Apleti Ets che nelle corsie del reparto svolge attività psicosociali, prendendo in cura sia i piccoli pazienti sia le loro famiglie.

«Anche essendo lontano vi mando un abbraccio immenso con tutta la mia forza» scrive il papà-detenuto. «Vi amo come mio figlio». Gli origami che ha realizzato nella cella del carcere di Trani sono ricchi di colore. Rappresentano supereroi, minnions, orsetti, coniglietti.

«Sono delle vere e proprie opere d’arte realizzate con la tecnica degli origami, delle creazioni davvero splendide» dice a VITA Giovanna Natile, direttrice dell’associazione Apleti Ets, che attraverso la sua equipe di professionisti e volontari supporta medici ed infermieri del reparto di Oncoematologia Pediatrica del Policlinico di Bari.

«Questi lavori raccontano il riscatto di un papà detenuto, che non conosciamo, non sappiamo chi sia, non sappiamo neanche per quale motivo sia finito in carcere. Ci fa riflettere e ci colpisce molto, però, il fatto che anche in un momento così doloroso, come quello della detenzione, lui abbia deciso di realizzare qualcosa per i bambini. In questi lavori c’è cura, impegno, amore» evidenzia Natile. «L'arte manuale di un uomo in rieducazione nella casa circondariale diventa dono per il sorriso dei nostri bambini».

Nei prossimi giorni, dunque, i volontari del sodalizio provvederanno ad esaudire il desiderio del detenuto, che in questo gesto di carezza verso bambini che non conosce e che stanno vivendo un momento difficile, riconosce anche tracce della vita di suo figlio. Gli origami saranno donati agli attuali 12 piccoli pazienti ricoverati nel reparto.

«Prima di Pasqua, un detenuto della casa circondariale mi ha avvicinato per espormi un suo desiderio: ha un figlio piccolo gravemente malato di diabete e questo lo ha spinto ad una bella iniziativa nei confronti di bambini che versano nelle medesime condizioni. È stato molto bello come pensiero» aggiunge don Raffaele Sarno «perché lì dove tante volte si afferma una mentalità che io definisco predatoria, ha avuto la meglio una mentalità di solidarietà, di vicinanza, di condivisione soprattutto nel dolore».

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