Nord Ovest, Sud Italia e quel filo “sociale” che tiene insieme l’Italia
Esiste un sottile fil rouge che connette l’intervento sociale, l’azione di comunità, la ricerca di un legame organico con i territori o i soggetti del lavoro, degli anni ’50, ‘60 e ’70 del secolo scorso, con le pratiche di comunità di cura finalizzate alla costruzione di capitale sociale dei giorni nostri. È stato raccontato a Napoli durante l’incontro “Distretti sociali e comunità in itinere nel percorso talenti per la comunità”. Presentato anche il rapporto sulle comunità in itinere realizzato dal consorzio Aaster e promosso da Fondazione Con il Sud e Fondazione Crt
di Redazione
Esiste un sottile fil rouge che connette l’intervento sociale, l’azione di comunità, la ricerca di un legame organico con i territori o i soggetti del lavoro, degli anni ’50, ‘60 e ’70 del secolo scorso, con le pratiche di comunità di cura finalizzate alla costruzione di capitale sociale dei giorni nostri. Esiste ed è stato raccontato a Napoli, al circolo Ilva Bagnoli, durante l'incontro “Distretti sociali e comunità in itinere nel percorso talenti per la comunità”. Presentato anche il rapporto sulle comunità in itinere realizzato dal consorzio Aaster e promosso da Fondazione Con il Sud e Fondazione Crt. L’obiettivo dell’incontro è satto quello di restituire e condividere il senso di un percorso di formazione e di sperimentazione territoriale nel Nord Ovest e nel Sud Italia che prende origine dai lasciti della cultura dei “social agent” che in altre stagioni fece “terzo racconto” dello sviluppo territoriale.
All’incontro sono intervenuti, tra gli altri, il presidente della Fondazione Crt Giovanni Quaglia, il presidente della Fondazione Con il Sud Carlo Borgomeo e il presidente designato Stefano Consiglio, il fondatore e direttore di Aaster Aldo Bonomi, il presidente di Con i Bambini Marco Rossi-Doria e Marco Camoletto dell’Osservatorio Associazione delle Fondazioni bancarie Nord Ovest. Hanno partecipato, inoltre, i rappresentanti di quattro comunità in itinere del Nord Ovest e di quattro del Sud e gli allievi del corso Talenti per la Comunità.
Talenti per la Comunità è un percorso che ha attinto dallo scrigno delle esperienze che possono essere considerate lo spartito di un “terzo racconto” dello sviluppo, centrato sulle capacità di mobilitazione, organizzazione, creazione istituzionale delle società locali. I ricorrenti richiami a figure emblematiche di questa storia, quali Adriano Olivetti o Giorgio Ceriani Sebregondi, assumono nel contesto odierno, segnato dai lunghi processi di trasformazione del capitalismo di territorio italiano come dalle accelerazioni recentemente prodotte da salti tecnologici, geopolitici e istituzionali, un valore simbolico, punti di una mappa politico-culturale da recuperare e connettere nel promuovere più avanzate combinazioni tra sviluppo economico, coesione sociale, partecipazione civica e democratica. Il senso ultimo del progetto Talenti per la Comunità risiede in queste premesse: il riconoscimento di una “comunità” operante per la ricostruzione intenzionale di rapporti societari, legame sociale, educazione, dunque “sviluppo” nel suo pieno significato, non appiattito sulla sola crescita senza aggettivi. Oltre le prospettive riparative o settoriali dell’intervento sociale si è cercato di mettere in campo una prassi compositiva di investimenti sociali, interventi di comunità, azioni per lo sviluppo.
Su queste basi è stato progettato a Torino un percorso formativo rivolto a giovani, fino a 40 anni, già operanti o candidati ad operare in qualità di operatori, educatori, assistenti, tecnici, amministratori locali, organizzazioni di terzo settore, imprese a vocazione sociale per la realizzazione di programmi di sviluppo. Partner di progetto organizzato da Fondazione Crt sono stati: Consorzio Aaster (co-direzione scientifica), Fondazione Cottino, e Consorzio Il Filo da Tessere. Il percorso Talenti per la Comunità non è stato concepito come formazione di professionisti del Terzo Settore intesi in senso specialistico o settoriale. Vi sono viceversa buone e diverse ragioni per assumere questa popolazione, definita “comunità di cura” e che include professionisti e volontari oltre il perimetro regolativo del Terzo Settore, come baricentro di una sfida ad un tempo cognitiva e politica.
Operatori delle professioni sociali, educative e della salute, amministratori locali, imprenditoria che cerca una sintesi tra profitto e beni collettivi, economie dei servizi essenziali e della manutenzione dei territori, sono il possibile filo di una trama organizzativa all’opera per costruire nuove forme di società intermedia, che agisce per generare, manutenere e riprodurre i presupposti “societari” dello sviluppo.
A fianco del percorso formativo di aula gli allievi hanno sperimentato sul campo la cassetta degli attrezzi acquisita realizzando otto project work presso altrettante organizzazioni (comunità in itinere), che hanno partecipato al progetto sia fornendo spunti e testimonianze della loro esperienza, sia istruendo questi momenti applicativi, sul campo e nell’ambito di situazioni reali e non simulate, delle lezioni apprese in aula. Le organizzazioni coinvolte nel laboratorio territoriale, che hanno portato la loro testimonianza nel corso dell’incontro, sono state: Fondazione Grand Paradis (Cogne, Ao), Confindustria Ivrea, Fondazione Pistoletto-Città dell’Arte (Biella), Associazione Collisioni (Barolo, Cn), Fondazione Nuto Revelli – Borgata Paraloup (Rittana, Cn), Fondazione Ecm (Settimo Torinese, To), Cooperativa Sociale Esserci (Torino), Associazione La Grande Occasione (Grana, At).
Sin dalle origini del percorso istruttorio che ha portato alla realizzazione del primo corso di formazione ispirato alla figura del social agent la direzione scientifica del progetto, in accordo con l’ente promotore, ha avuto in animo di allargare il perimetro geografico di riferimento del progetto oltre i confini del Nord Ovest (area di riferimento istituzionale di Fondazione Crt), con l’intento, da un lato, di contribuire ad ampliarne il respiro a livello nazionale, dall’altra di allargare il ventaglio di esperienze territoriali allo scopo di arricchire l’esperienza formativa degli allievi del corso. In quest’ottica tale allargamento si è mosso alla ricerca di contesti territoriali che presentassero matrici storiche e specificità in una certa misura diverse, in quanto ai percorsi di sviluppo che li hanno caratterizzati, da quelli del Nord Ovest. Unitamente alla convinzione dell’interesse che avrebbe potuto suscitare nei diversi territori, la scelta è caduta sul Mezzogiorno. O, meglio, su alcuni contesti specifici dei tanti “mezzogiorni” oggi attraversati da una crescente quanto misconosciuta voglia di protagonismo delle organizzazioni sociali nel quadro di una riflessione complessiva sulle sorti di questi territori improntata, come ha avuto modo di sottolineare Carlo Borgomeo nel suo testo Sud – Il capitale che serve (2022), a rassegnazione, impotenza, disinteresse. Nei suoi scritti recenti il presidente della Fondazione Con il Sud ribadisce la necessità di ripartire da una nuova cultura dello sviluppo che punti innanzitutto a promuovere l’accumulazione di capitale sociale quale pre-condizione dello sviluppo, in questo aderendo completamente alle premesse scaturite dal percorso ha portato Fondazione Crt ad organizzare il percorso Talenti per la Comunità.
Da qui l’opportunità di affiancare al primo cerchio dei 40 allievi selezionati mediante apposito bando, un gruppo di allievi, formato da una ventina giovani operatori indicati da comunità in itinere del Terzo settore impegnate nelle regioni del Mezzogiorno (Campania, Puglia, Calabria, Sicilia e Sardegna). Dopo avere seguito il percorso d’aula da remoto il gruppo di giovani operatori facenti capo a comunità in itinere quali, Associazione Banca delle Risorse Immateriali (Casoria, Na), Cooperativa Sociale Dedalus (Na), Consorzio Nuova Cooperazione Organizzata (Aversa, Ce), Fondazione di comunità Salernitana (SA), Fondazione di comunità del Salento (Le), Associazione Contatto (Ta), Associazione Comunità Progetto Sud (Lamezia Terme, Cz), Centro Media Tau – Associazione “Inventare Insieme” (PA), Fondazione di Comunità di Messina, Fondazione di Comunità di Trapani e Agrigento, Fondazione di Comunità Val di Noto (Sr), Società Operaia di Mutuo Soccorso di Pinerolo (To), hanno realizzato, con il supporto di Fondazione Con il Sud e la direzione scientifica di Aaster, un’attività di micro-inchiesta territoriale finalizzata a raccogliere materiali sul campo che permettessero, da un lato, di ricostruire i contesti di azione delle comunità in itinere che hanno aderito al percorso, dall’altra di esplorare altri casi territoriali emblematici della voglia di protagonismo dell’associazionismo volontario, della cooperazione sociale e della filantropia di comunità che va assumendo caratteri di leadership territoriale significativa di cui si discuterà nel corso dell’incontro.
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