Calabria

Nocille, il borgo fantasma diventato attrazione turistica

A sud di Reggio Calabria, Demetrio Laganà e l'associazione Borgo Nocille stanno ridando vita a un luogo incantato che era stato del tutto abbandonato. In due anni sono stati accolti numerosi viaggiatori giunti da tutta l'Europa

di Giulia Polito

Sulla parete della cucina è affisso un calendario fermo al mese di aprile 1986. Da allora in questa casa non abita più nessuno. È il destino comune di tante abitazioni dell’entroterra calabrese, rimaste vuote con il progressivo spopolamento dei territori. Ma a distanza di 37 anni, questa piccola casa di campagna ha aperto nuovamente le porte per accogliere i viaggiatori che arrivano da tutto il mondo per scoprire Borgo Nocille. Merito di un’associazione e di una persona in particolare, Demetrio Laganà, che ha deciso di dedicare il suo tempo alla rinascita del suo borgo natìo.

Nocille è una piccola frazione incastonata tra il mare dello Stretto e le colline, nella periferia sud di Reggio Calabria. Questo minuscolo borgo rurale, dove anticamente si viveva di agricoltura, allevamento e produzione di vino, deve il suo nome agli alberi di noce e di mandorlo che per anni hanno costituito la sua ricchezza. Nel territorio, Nocille è noto soprattutto per il piccolo santuario eretto nel 1903 e intitolato a Maria Santissima del Monte Carmelo, la cui devozione qui è viva e ben radicata. Demetrio è cresciuto coltivando la devozione mariana trasmessagli dal nonno, accolito della locale parrocchia. Oggi è lui ad aprire il santuario all’alba e a chiuderlo a tarda notte, affinché i fedeli abbiano sempre un rifugio sicuro in cui sostare. Ma mentre il santuario è sempre stato frequentato e conosciuto dalla popolazione reggina, il borgo si è quasi del tutto svuotato: attualmente è abitato solo da quattro famiglie. Così Laganà ha iniziato ad immaginare un progetto che «ruota attorno a tre assi portanti: tradizione, fede e cultura». Elementi che messi insieme stanno restituendo identità a questo luogo.

Il progetto è rappresentato oggi dall’Associazione Borgo Nocille: «Sono partito dall’idea di ristrutturare i ruderi preservandone l’architettura agricola caratteristica» spiega. Prima è stata curata la ristrutturazione di alcuni muretti del borgo, eseguita utilizzando solo pietra e mattoni; è proseguita poi con la casa in cui siamo stati accolti, una proprietà ceduta in comodato d’uso all’associazione. All’interno è stato mantenuto l’arredamento originale. Quando arriviamo i lavori sono finiti da poco: la casa, così recuperata, accoglierà i viaggiatori in visita nelle stagioni fredde. L’associazione infatti si è costituita anche come home restaurant e propone pranzi e cene tipiche su prenotazione solo per piccoli gruppi.

Nel corso di due anni di attività, l’Associazione Borgo Nocille si è distinta nell’accoglienza dei viaggiatori europei. Tramite la piattaforma Agricamper sono arrivati circa 40 camper olandesi, svizzeri, tedeschi, inglesi e austriaci. Ma la soddisfazione più grande è arrivata quest’anno dal Wwoof, il movimento internazionale che mette in relazione visitatori e progetti rurali, promuovendo esperienze educative in campo agricolo. Borgo Nocille è la prima struttura registrata nella provincia di Reggio Calabria e si è classificata tra le prime 50 strutture più richieste, accogliendo giovani provenienti oltre che dall’Europa, anche dal Canada e dagli Stati Uniti. «Chi mai avrebbe immaginato di poter avere ospiti internazionali a Nocille? – commenta Laganà – Così stiamo facendo conoscere il nostro borgo in tutto il mondo». Mentre il calendario per la primavera inizia a riempirsi, l’associazione sta espandendo l’offerta attraverso le piattaforme per il campeggio in tenda. «Quello che i viaggiatori hanno apprezzato finora è il nostro panorama, con la vista sullo Stretto e l’Etna alle nostre spalle; le nostre colline, ma soprattutto la nostra accoglienza. Un viaggiatore che arriva a Borgo Nocille viene accolto all’interno di una famiglia. Facciamo colazione e pranziamo insieme, cuciniamo solo prodotti locali secondo antiche ricette e metodi, sul fuoco a legna, con lentezza e con amore».

L’apicoltura per i bambini, una delle attività svolte nel Borgo Nocille

L’enogastronomia è centrale a Borgo Nocille perché la tavola è concepita ancora come un momento di convivialità e soprattutto di cultura: la cucina povera calabrese, quella delle conserve sott’olio e sotto sale, costituisce oggi una delle grandi ricchezze del territorio. Conoscerla e diffonderla vuol dire incentivare uno stile di vita sano e salutare, e non sono tra gli adulti.

L’Associazione promuove infatti anche “Il Borgo dei Piccoli”, un insieme di attività didattiche e pedagogiche rivolte ai bambini. Si tratta di cicli di lezioni che vengono svolte all’aperto dedicate ai temi della natura, della cura dell’ambiente e dell’agricoltura. In due anni sono circa 700 i bambini coinvolti provenienti da tutte le scuole della provincia, sia dell’infanzia che primarie, che si sono cimentati nella vendemmia, nell’apicoltura, nella piantumazione degli alberi. Dopo le lezioni e le attività ai bambini viene offerta la merenda a base di pane prodotto con le farine dei grani locali e olio, marmellate confezionate in casa, spremuta di agrumi fresca. «Cerchiamo di fare educazione alimentare attraverso la cultura del cibo buono e della stagionalità. Abbiamo bandito fazzoletti e salviette usa e getta, portiamo i bambini alla fontanella del borgo e insegniamo loro a lavarsi le mani con il sapone. Siamo rimasti sorpresi di come a distanza di tempo i bambini ricordino tutti i nostri insegnamenti. È il segno della loro sensibilità e intelligenza da cui tutti dovremmo imparare». Ai piccoli è dedicato anche un altro progetto ancora in fase di sviluppo che prevede percorsi terapeutici con gli asini per i bambini con disabilità: «sono animali molto intelligenti ed empatici» che l’associazione cerca di far conoscere attraverso diverse attività. Una delle più apprezzate è il trekking someggiato.

Borgo Nocille guarda oggi oltre i confini dello Stretto e punta verso orizzonti internazionali, gli stessi che paradossalmente 70 anni fa favorirono lo spopolamento del territorio. Ma stavolta per preservare la sua storia e renderla universale.

Un camper straniero parcheggiato nel borgo calabrese

Vuoi accedere all'archivio di VITA?

Con un abbonamento annuale potrai sfogliare più di 50 numeri del nostro magazine, da gennaio 2020 ad oggi: ogni numero una storia sempre attuale. Oltre a tutti i contenuti extra come le newsletter tematiche, i podcast, le infografiche e gli approfondimenti.