Minori
Napoli, parte il progetto “Il bello e il buono nei Mestieri” per tenere vive le tradizioni della città
Laboratori di sartoria, oreficeria, arte presepiale e ceramica per i bambini delle scuole di Napoli con le realtà artigiane della zona, per riscoprire l'interesse per i mestieri della tradizione napoletana che rischiano di sparire
di Redazione
Coinvolgere i minori e la comunità territoriale per costruire insieme nuovi percorsi di welfare e combattere insieme la dispersione scolastica sono solo alcuni degli obiettivi del progetto “Il Bello e il Buono nei Mestieri”, promosso dalla fondazione di Comunità del Centro Storico di Napoli, presieduta da Adriano Giannola e realizzato in collaborazione con la Fondazione Valenzi , il centro SInAPSi dell’Università Federico II, la Cooperativa Sociale Dis@net e la II Municipalità di Napoli.
«Il progetto», si legge nella nota fondazione di Comunità del Centro Storico di Napoli, «presentato lo scorso 10 novembre, prevede lo svolgimento di laboratori rivolti ai bambini della seconda municipalità di Napoli in collaborazione con le scuole e con le realtà artigiane e artistiche del quartiere, così da creare un forte legame tra crescita personale e artigianato della tradizione locale».
L’intento del progetto è di coinvolgere gli alunni di terza e quarta elementare di tre istituti comprensivi del centro storico di Napoli – l’IC A. Ristori, l’ I.C. Borsellino e l’ I.C. Campo del Moricino – in laboratori pomeridiani realizzati da maestri artigiani in sartoria, arte presepiale, ceramica e oreficeria, sviluppando e stimolandone le capacità, ma anche l’interesse verso mestieri della tradizione napoletana che rischiano di sparire.
«Stimolare la creatività, sviluppare la capacità di modificare la materia, sono imput che sapranno di certo formare cittadini attenti, predisposti alla cura del bello e quindi della propria terra, capaci di scoprirne le tradizioni godendo del proprio passato, traendo da esso beneficio. Senza dimenticare, soprattutto, quanto importante potrebbe essere il nostro contributo se da un laboratorio, un’attività pomeridiana, nascesse una passione e poi una professione», spiega il segretario generale della fondazione di Comunità del Centro Storico di Napoli Giuseppe De Stefano.
«Un impegno», continua la nota, «nato dal lavoro sinergico tra partner del Terzo settore, istituzioni, artigiani, scuole e famiglie. L’azione della fondazione di Comunità del Centro Storico di Napoli si è, infatti, sempre mossa nella direzione dello sviluppo della Comunità e della costruzione di reti territoriali, considerando che la prima e più efficace risposta all’attuale crisi dei sistemi di welfare sia determinata più che da un incremento delle risorse, da un necessario ripensamento delle modalità del loro utilizzo e quindi dall’essere presenze attive su un territorio».
La Fondazione di Comunità del Centro Storico di Napoli, nata nel 2010 grazie al bando di Fondazione con il Sud per diffondere la filantropia comunitaria nel Mezzogiorno, si propone di divulgare la cultura del dono nella II, IV e VI Municipalità del Comune di Napoli, con l’obiettivo principale di sviluppare una comunità nella quale ciascuno partecipi al bene comune.
Nessuno ti regala niente, noi sì
Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.