Non profit
Napoli, la valorizzazione dei beni confiscati alle mafie come cura del bene comune
Si è svolto a Portici all’interno di Villa Fernandes, suggestivo bene confiscato alla camorra, l’incontro tra 50 studenti delle scuole medie e il presidente della Fondazione Con il Sud, Carlo Borgomeo. Durante l’evento, dedicato al tema della valorizzazione dei beni confiscati alle mafie come cura del bene comune, è stato inaugurato il murale “Le ginestre”, realizzato dagli studenti in occasione dell’iniziativa “Non sono un murales – segni di comunità” per la Giornata europea delle fondazioni
di Redazione
“Valorizzare un bene confiscato alle mafie genera un impatto straordinario sulla comunità, tra i giovani, nella cultura di un territorio. Dovrebbe essere una delle priorità di uno Stato che crede nel suo futuro e che vuole contrastare il potere mafioso”. È quanto ha premesso Carlo Borgomeo presidente della Fondazione CON IL SUD, intervenendo questa mattina a Portici all’evento pubblico promosso dalla Fondazione CON IL SUD e da Villa Fernandes in occasione della Giornata Europea delle Fondazioni. Borgomeo ha denunciato come “la valorizzazione dei beni confiscati nel nostro Paese resta invece un percorso in salita: manca ancora un’adeguata accessibilità e trasparenza delle informazioni e un piano organico, efficace e sostenibile, per la loro valorizzazione e gestione”.
All’evento hanno partecipato 50 studenti delle scuole medie di Portici, che hanno incontrato i referenti di alcuni progetti di valorizzazione di beni confiscati al Sud, inaugurando il murale “Le ginestre” realizzato per l’occasione dagli studenti dell’Istituto comprensivo “Da Vinci Comes” di Portici nel giardino della Villa.
“Il murale realizzato da questi ragazzi a Villa Fernandes – ha affermato Borgomeo – rappresenta un segno indelebile per una comunità che si ritrova attorno alla cura di un bene comune. Perché è così che deve essere inteso un bene confiscato. Ma è anche un’opportunità di sviluppo, di promozione di un’economia alternativa a quella criminale, e al Sud vi sono tantissimi esempi di buona gestione comunitaria del bene che lo confermano. Nonostante ciò – ha proseguito il presidente della Fondazione CON IL SUD – la valorizzazione dei beni resta un percorso in salita. Per questo da poco abbiamo costituito, d’intesa con il Forum Terzo settore, un ‘Gruppo di lavoro’ per seguire il tema della revisione del sistema di valorizzazione e gestione dei beni confiscati”.
I ragazzi hanno incontrato i referenti di alcune esperienze di valorizzazione dei beni confiscati sostenute dalla Fondazione CON IL SUD, e in particolare Pietro Fragasso presidente della cooperativa sociale Pietra di scarto, progetto “Ciascuno cresce solo se sognato” (Foggia), Connie Maldonato responsabile della cooperativa sociale ALI, progetto “Cambio Rotta” (Palermo), Simmaco Perillo, presidente del consorzio NCO (Caserta). All’incontro, moderato dalla giornalista Emma Di Lorenzo, sono intervenuti inoltre l’assessore alle politiche giovanili di Portici Maria Luisa Giacometti e il direttore di Villa Fernandes Antonio Capece, che ha evidenziato il senso dell’opera realizzata dai ragazzi, segno della partecipazione della comunità alla valorizzazione di un bene confiscato inteso come cura di un bene comune emblema del contrasto al potere mafioso.
“Siamo felici e orgogliosi della scelta di Villa Fernandes per ospitare questo momento di riflessione e confronto sul tema dei beni confiscati – ha detto Antonio Capece -. Siamo orgogliosi che sia proprio dal nostro territorio che parta il messaggio di sostegno della comunità attraverso i beni comuni, realmente aperti ed accessibili a tutti. La scelta del tema floreale ‘Le Ginestre’ è legata sia all’appartenenza del fiore al nostro territorio vesuviano, sia alla capacità della ginestra di nascere e sopravvivere in ambienti distrutti dalla lava vulcanica. Che è un simbolismo particolarmente appropriato nei casi come quelli dei beni confiscati”.
Il murale realizzato dai ragazzi con Mary Pappalardo, artista e coordinatrice del laboratori per la realizzazione del murale, rientra nell’iniziativa “Non sono un murales – segni di comunità”, promossa da Acri e dalle Fondazioni per il primo ottobre in 120 luoghi d’Italia, che ha visto coinvolte numerose comunità nella realizzazione di un’opera d’arte corale (https://www.acri.it/non-sono-un-murales/).
Villa Fernandes è un edificio dei primi del ‘900 nel cuore di Portici confiscato al clan camorristico Rea. Oggi, grazie a un ampio partenariato di enti del Terzo settore e con il sostegno della Fondazione CON IL SUD e Fondazione Peppino Vismara, Villa Fernandes è diventata un luogo di incontro e di aggregazione sociale, di ascolto e orientamento per chi vive situazioni di disagio, di partecipazione e formazione, che ha permesso anche la nascita di nuove realtà imprenditoriali.
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