Volontariato

Napoli città solidale: sale a 68mila il numero dei volontari

Con oltre 68mila volontari Napoli si conferma una città a forte vocazione solidale: fanno attività benefiche circa l'8% delle persone con più di 14 anni. È quanto emerso oggi alla presentazione nel capoluogo campano del Rapporto “Sussidiarietà e… sviluppo sociale”, realizzato dalla Fondazione per la Sussidiarietà, in collaborazione con Istat

di Redazione

Con oltre 68mila volontari, Napoli si conferma una città a forte vocazione solidale: fanno attività benefiche circa l'8% delle persone con più di 14 anni. È quanto emerso oggi alla presentazione nel capoluogo campano del Rapporto “Sussidiarietà e… sviluppo sociale”, realizzato dalla Fondazione per la Sussidiarietà, in collaborazione con Istat.

Due terzi dei volontari partenopei operano nell'ambito di organizzazioni, mentre un terzo in modo diretto. I volontari sono divisi equamente tra uomini (51%) e donne (49%). La fascia di età con maggiore presenza è quella da 45 a 64 anni.

Due terzi dei volontari hanno un diploma di scuola superiore o la laurea. Fra le persone in buone condizioni economiche quasi una su quattro fa volontariato. Ma l'impegno è forte anche fra chi ha una situazione modesta o difficile (10%). Fra chi ha un'occupazione, circa il 14% svolge volontariato. Ma c'è un volontario ogni 10 persone anche fra disoccupati, pensionati e casalinghe.

Il Rapporto rivela che la sussidiarietà, intesa come partecipazione ad attività collettive, sociali e politiche, contribuisce a migliorare la qualità della vita, facilita la ricerca di un lavoro e riduce il rischio di povertà. Lo studio mostra una forte correlazione positiva fra impegno sussidiario e l'occupazione. La partecipazione a programmi di formazione continua favorisce l'inserimento nel mondo del lavoro, a tutte le età (0,7 su una scala da 0 a 1). Un impatto positivo nel trovare lavoro deriva dalla partecipazione ad attività culturali fuori casa (0,89), dalla partecipazione sociale (0,88) e ad organizzazioni non profit (0,7).

A livello nazionale il non profit dà un contributo vitale alla crescita dell'Italia: il valore della produzione ha raggiunto nel 2022 gli 84 miliardi di euro (+5% rispetto al 2020). L'impatto reale sfiora i 100 miliardi di euro, considerando l'attività degli oltre 6 milioni di volontari. L'economia sociale (cooperative, mutue, associazioni e fondazioni) conta a fine 2022 oltre 400.000 enti (+7% in 6 anni), quasi 1,6 milioni di addetti e oltre 6 milioni di volontari.

All'incontro, nella Sala Giunta del Comune di Napoli, sono intervenuti Gaetano Manfredi, Sindaco di Napoli, Lucia Albano, Sottosegretario al Ministero dell'Economia e delle Finanze, Giorgio Vittadini, Presidente della Fondazione per la Sussidiarietà, Stefano Consiglio, Presidente designato della Fondazione Con il Sud, Alberto Sinigallia, Presidente della Fondazione e Progetto Arca e Suor Elvira Dongu, Associazione San Camillo Onlus.

«Il rapporto realizzato dalla Fondazione per la Sussidiarietà offre un contributo di indagine puntuale che è lo spunto da cui partire per analizzare il ruolo del non profit nel contrasto alle varie forme di povertà. Lo sviluppo sociale della città è uno degli obiettivi primari di questa Amministrazione che si è adoperata sin da subito per garantire servizi di qualità e politiche di assistenza finalizzate all'inclusione e all'inserimento nel mondo del lavoro. È fondamentale, in tal senso, valorizzare l'impegno dei volontari a sostegno dei più deboli e promuovere la cultura della sussidiarietà per restituire al Paese un futuro dignitoso», ha affermato Gaetano Manfredi, sindaco di Napoli.

Lucia Albano, sottosegretaria al Ministero dell'Economia e delle Finanze, ha commentato: «La presenza di una delega al Ministero dell’Economia e Finanze dedicata all’economia sociale sancisce l’importanza della cultura sussidiaria per il governo italiano. Abbiamo la necessità di riorganizzare gli strumenti esistenti e di ipotizzarne di nuovi per aiutare gli attori che lavorano nella sussidiarietà ad assumere un ruolo di primaria importanza nel panorama nazionale, anche in vista della prossima riforma fiscale che terrà certamente conto delle istanze provenienti dal settore. Per questo è di vitale importante uno studio come il Rapporto annuale della Fondazione che si propone di indagare la relazione tra cultura sussidiaria e bene comune».

«La ricerca, la prima del genere in Italia, dimostra che la presenza di un privato sociale attivo e dinamico contribuisce ad attenuare le condizioni di disagio e favorisce l'occupazione», ha spiegato Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione per la Sussidiarietà. «Il terzo pilastro tra Stato e mercato, quello della comunità, gioca un ruolo chiave per lo sviluppo. E la vivacità della cultura partenopea favorisce i fermenti sociali. Lo studio mostra che la sussidiarietà è il carburante nel motore del sistema socio-economico».

«Aiutare le persone fragili a riprendere in mano la propria vita è da sempre la nostra mission», ha continuato Aberto Sinigallia, presidente di fondazione Progetto Arca. «Nel tempo i nostri servizi si sono sviluppati in tante città, come a Napoli, tenendo sempre come obiettivo i 2 pilastri fondamentali della vita: casa e lavoro. Grazie al contributo dei 440 volontari nel 2022 abbiamo distribuito 242.700 pasti ai senza dimora, di cui 36.700 a Napoli; e abbiamo consegnato 18.400 pacchi alimentari alle famiglie indigenti, di cui 4.800 a Napoli. Azioni che partono dal bisogno primario del cibo ma utili a instaurare una relazione di fiducia che punta al reinserimento abitativo e lavorativo».

«Non è sufficiente essere semplicemente comunità, occorre partecipare al suo sviluppo», ha dichiarato Stefano Consiglio, presidente designato della Fondazione Con il Sud. «In questi sedici anni la Fondazione Con il Sud ha sostenuto oltre 1.500 iniziative in tutto il Sud con questa convinzione, mettendo in rete circa 7 mila organizzazioni del terzo settore, moltissime a Napoli e in Campania. Poche settimane fa la Fondazione ha sostenuto l'attività ordinaria di 137 organizzazioni di volontariato, alcune decine campane, capaci di attivare 10 mila volontari. La partecipazione è l'anima della democrazia, ma anche quella di uno sviluppo possibile».

«Da oltre 30 anni siamo impegnati in alcuni dei quartieri di degrado a Napoli, come Forcella e Spaccanapoli, nel sostegno ai minori e famiglie in difficoltà», ha raccontato Suor Elvira, coordinatrice di uno dei centri educativi dell'Associazione San Camillo, «La nostra esperienza dimostra che si può uscire dal disagio e costruire un futuro migliore».

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