Muravera, la disabilità in spiaggia va tenuta a distanza

di Luigi Alfonso

Il successo del progetto “Spiaggia inclusiva” ottenuto lo scorso anno non basta: il Comune stavolta ha deciso di concedere una porzione del litorale di San Giovanni a meno di 100 metri dalle rocce, in un’area che un’ordinanza della Capitaneria di porto considera off limits. La ferma denuncia del presidente dell’associazione Domu Mia e il silenzio assordante delle istituzioni locali

Ci sono progetti di successo che, talvolta, vengono cavalcati dalle amministrazioni comunali a proprio vantaggio. Ci può stare. Ma capita anche il contrario, e cioè che certe iniziative in qualche modo possano dare fastidio. È il caso della Spiaggia inclusiva di Muravera, a 70 chilometri da Cagliari. L’anno scorso l’iniziativa dell’associazione Domu Mia ha riscosso un grandissimo successo, non solo da parte delle persone con disabilità (e dei loro familiari) che hanno potuto fruire del mare in condizioni di assoluta sicurezza, ma anche da parte degli anziani della cittadina del Sarrabus e persino di molti turisti che hanno soggiornato in quella località nel periodo estivo. La pedana, che poi è stata allestita con un enorme ombrellone per trovare riparo dal sole, era diventata un punto di ritrovo per tante persone anziane o con problemi di deambulazione, un luogo di socializzazione più ventilato e godibile rispetto a certe piazze del paese.

VITA A Sud

C’erano tutti i presupposti perché quest’anno si ripetesse l’esperienza, tanto più che la concessione del Comune è stata rinnovata. Peccato che sia stato individuato un altro punto del litorale di San Giovanni, distante da quello scelto nel 2022. «Un’ordinanza della Capitaneria di porto di Cagliari, per motivi di sicurezza, vieta espressamente insediamenti balneari a meno di cento metri di distanza dalle rocce, dove il Comune vorrebbe farci collocare la piattaforma di oltre 140 metri quadri», spiega il presidente di Domu Mia, Ninni Santus. «Lo abbiamo fatto presente da subito, visto che abbiamo presentato la domanda a maggio: c’era tutto il tempo per organizzarsi, invece non abbiamo avuto risposta. E neppure la Regione si esprime in merito. Avrei capito se ci avessero chiesto di spostarci dalla parte opposta, dove c’è la postazione del bagnino. Invece hanno pensato esattamente il contrario, in barba a tutte le disposizioni di legge».

Ninni Santus, presidente dell’associazione Domu Mia

La spiaggia di San Giovanni, animata dai volontari di Domu Mia, ha determinato non solo un impatto sociale positivo ma anche una ricaduta turistica ed economica importante. Al punto che molti operatori turistici del Sarrabus, e non solo, hanno chiesto sin dallo scorso settembre di replicare l’iniziativa. Inoltre, la popolazione di Muravera ha sollecitato (e continua a farlo in questi giorni) l’associazione per avviare le attività della Spiaggia inclusiva. Insomma, tutti d’accordo e tutti felici. Ma forse è soltanto apparenza. «Qualcuno probabilmente prova fastidio nel vedere le persone con disabilità accanto ai bagnanti normodotati e, soprattutto, ai turisti. Abbiamo ricevuto un contributo sia da parte della Fondazione Con il Sud, sia dalla Fondazione di Sardegna, oltre a donazioni da parte di persone sensibili a questa problematica. Eppure siamo costretti a stare al palo, in attesa di chissà che cosa».

Domu Mia Spiaggia Inclusiva 2

«Siamo obbligati a tenere conservate in magazzino le pedane in legno utilizzate la scorsa estate, che consentono contemporaneamente la corretta percorrenza di due carrozzine lungo una linea che dal mare conduce alla piattaforma, attrezzata di tavoli, punti ombra e due “sedie job” per disabili a mare: una ci è stata donata da un beneficiario dell’iniziativa, che vive a Villasalto, e l’altra ci è stata messa a disposizione dal dottor Congiu, il farmacista di Muravera. Il patrocinio gratuito del Comune ci aveva fatto credere di poter contare anche quest’anno su un supporto per definire in tempi certi e celeri l’iter procedurale in capo all’assessorato regionale degli Enti locali. Invece, ci hanno relegati in un ghetto. Alla faccia dell’inclusione sociale tanto declamata a parole», tuona Santus.

Ninni Santus e i suoi volontari, forti dell’appoggio di tutta la comunità locale, non si arrendono. «Se nei prossimi giorni non ci saranno novità, il 14 luglio daremo vita a una simbolica manifestazione di protesta nel litorale», annuncia il presidente. «Lo so, la coincidenza con l’anniversario della Presa della Bastiglia può far pensare a qualcosa di eroico. Magari sarà soltanto una buona occasione per la “presa di coscienza” da parte di chi è chiamato ad amministrare i beni pubblici, a favore della collettività e, in particolare, di chi soffre condizioni di disagio».


Scegli la rivista
dell’innovazione sociale



Sostieni VITA e aiuta a
supportare la nostra missione


Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.