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Lecce, la comunità si prende cura delle donne senza dimora

Nel quartiere periferico 167B di Lecce è nata “Casa San Giovanni”, una struttura di prima accoglienza femminile, con otto posti letto per donne senza dimora. L’idea lanciata dal parroco don Gerardo Ippolito è stata raccolta dalla comunità che ha partecipato al processo di riqualificazione degli spazi e di presa in carico delle ospiti

di Emiliano Moccia

«L’idea è nata questo inverno. Spesso la sera venivano delle donne senza dimora a chiedermi di ospitarle in parrocchia, di darle un alloggio. Ma non c’era posto, non era possibile. Così abbiamo pensato a cosa potevamo fare per loro, a contrastare questo fenomeno ed ho chiesto ad Arca Sud Salento, l’agenzia regionale per la casa e l’abitare, se avesse dei locali disponibili. Mi hanno dato tre locali che adesso grazie al sostegno di tutta la comunità del quartiere 167B abbiamo trasformato in “Casa San Giovanni”, una struttura di prima accoglienza femminile, con otto posti letto per donne senza tetto o che vivono gravi situazioni di disagio economico». Don Gerardo Ippolito da circa 11 anni è parroco della chiesa di San Giovanni, situata a Lecce in un quartiere di periferia, in zona stadio.

Una delle camere che ospitano le donne senza dimora a “Casa San Giovanni”

«E’ un quartiere di case popolari, con gli abitanti che affrontano difficoltà quotidiane, ma che quando si tratta di aiutare gli altri si fanno sempre trovare pronti e disponibili». Come all’appello lanciato da don Gerardo, che è riuscito a coinvolgere un’intera comunità in questo percorso di presa in cura e di accoglienza di donne in fragilità sociali. Dopo aver ricevuto in comodato d’uso i locali da Arca Sud per realizzare “Casa San Giovanni”, il territorio si è messo in movimento per rendere questi spazi dignitosi e funzionali.

Don Gerardo Ippolito ed il vescovo Michele Seccia. Foto: Portalecce.it

«Un grande aiuto è arrivato dall’associazione Angeli di Quartiere, molto attiva nella zona, che ha coinvolto la popolazione sia nella raccolta fondi sia nella pulizia della struttura o nella donazione di mobili, letti, materassi, tavoli, sedie, coperte e quant’altro. Così come sono stati vicini gli Amici della casa della carità di Lecce. La gente del posto» prosegue don Gerardo «ha accolto bene questo atto di aiuto e carità nei confronti di chi soffre. La comunità si sta facendo carico di questo problema, che riguarda tante donne che non sanno dove andare».

La comunità si sta facendo carico di questo problema, che riguarda tante donne che non sanno dove andare

— Don Gerardo Ippolito

Intanto, i lavori proseguono, con il coinvolgimento dei cittadini ed anche con la benedizione del vescovo di Lecce, monsignor Michele Seccia, che è andato a visitare il cantiere ormai ultimato. «Il nostro non sarà un dormitorio, ma un vero e proprio progetto di housing sociale sostenuto interamente dalle donazioni ricevute dalla gente» dice don Gerardo «Alle donne senza dimora che ospitiamo vogliamo assicurare un letto per dormire, una casa, la possibilità di trovare un lavoro, l’integrazione nel quartiere in cui vivono. Le povertà sono diverse, a bussare alla nostra porta sono donne italiane e migranti per i motivi più diversi».

Oltre a far nascere “Casa San Giovanni”, la comunitàprova ad uscire dallo stato di isolamento sociale anche con altre azioni di rigenerazioni dei luoghi. «Abbiamo dato vita, insieme all’associazione Bstreet, ad 11 murales sui palazzi per colorare e dare calore al quartiere. Un modo per avvicinare persone, scolaresche, turisti che sta rendendo orgogliosa questa fetta di popolazione. Anche questa è una forma di aiuto».

Uno dei murales realizzati nel quartiere