Disabilità

Le spiagge del Salento accessibili (e gratuite) ai malati di Sla

Dopo San Foca di Melendugno e Gallipoli, è nata a Porto Cesareo una nuova terrazza sul mare attrezzata con tutti i servizi e gli strumenti per ospitare gratuitamente i turisti affetti da sclerosi laterale amiotrofica, patologie neuromotorie e altre gravi disabilità motorie ed i loro famigliari. Aumentano le amministrazioni comunali salentine che sposano il progetto “Io Posso” promosso dall’associazione 2HE

di Emiliano Moccia

«Ho aspettato 20 anni per avere un piccolo accesso al nare. Per arrivare al mare non c’erano mai passerelle, ho litigato lo scorso anno anche con il Comune e mi avevano detto che ci stavano pensando. Effettivamente hanno fatto questa bella struttura, la possono fare anche più grande per essere più competitivi, ma ci accontentiamo di questa piccola oasi. Finalmente sono anche riuscita a rifarmi i bagni in mare. Io posso, finalmente». Lucia Sabetta viene da Leverano, in provincia di Lecce, ed ha una casa a Porto Cesareo, dove sin da piccola viene a trascorrere il periodo di vacanza estiva in questo affascinante angolo del Salento. E’ lei una delle prime beneficiarie della nuova terrazza “Io Posso”, inaugurata qualche giorno fa su un tratto di spiaggia libera e gestita dall’associazione 2HE. Dopo quelle di San Foca di Melendugno, nata nel 2015, e quella di Gallipoli, giunta quest’anno alla seconda edizione, dalla visione di Gaetano Fuso e sua moglie Giorgia Rollo è nata una nuova terrazza che al momento potrà accogliere un massimo di quattro ospiti per turno: tre su postazione standard e uno su postazione speciale dedicata alle persone con tetraplegie e tracheo.

Due ospiti nella località di San Foca, dove è attiva un delle tre terrazze di Io Posso

Le terrazze di “Io posso” offrono servizi completamente gratuiti e l’accesso al mare per chi affetto da sclerosi laterale amiotrofica, patologie neuromotorie e altre gravi disabilità motorie, dipendenti da macchinari elettrici o tracheotomizzate ed i loro famigliari. Le strutture sono nate attorno al sogno i Gaetano Fuso, salentino, assistente capo della Polizia di Stato, scomparso tre anni fa. Malato di Sla, Fuso si è battuto per creare un luogo senza barriere, in cui il corpo appesantito o anche immobilizzato da malattie gravi come la sua potesse ritrovare leggerezza, in acqua, e serenità ed accoglienza in spiaggia. «Anche per questa terrazza di Porto Cesareo il nostro lavoro sarà di garantire i servizi già sperimentati su San Foca e Gallipoli: presenza di differenti ausili per il bagno in mare, apparecchi elettromedicali di riserva, come ventilatore e aspiratore, personale di supporto per l’accoglienza e la balneazione e soprattutto assoluta gratuità per tutti gli ospiti ed i loro accompagnatori» spiega Giorgia Rollo, presidentessa dell’associazione 2HE-Io Posso e moglie di Gaetano, con cui ha condiviso il percorso per arrivare alla realizzazione del primo accesso.

L’importanza dell’esperienza delle terrazze di “Io Posso” è tutta nei numeri, ma anche nelle storie e nei sorrisi delle persone e dei loro famigliari ospitati nelle varie spiagge. Dal 2015 ad oggi più di 1200 persone con disabilità, accompagnate dai loro familiari, hanno raggiunto il Salento, da tutta Italia ma anche dal resto d’Europa, per usufruire dei servizi gratuiti. Solo nel primo mese di attività del 2023, sono stati accolti 149 ospiti, registrando un aumento del 20% rispetto allo stesso periodo del 2022. «Essere presenti in maniera capillare sul territorio» aggiunge Rollo «ci consente di avere nuovi ospiti non solo da fuori regione ma anche del territorio. La nuova apertura risponde infatti anche alla necessità di far crescere le giornate di mare degli ospiti locali, di chi, cioè, davanti ad una disabilità grave, riusciva a venirci a trovare solo per due o tre giornate a stagione, data la difficoltà anche solo di organizzare un’uscita e per di più con decine di km da percorrere. Con le tre terrazze offriamo adesso una presenza sempre più diffusa e di prossimità».

A destra nella foto, Giorgia Rollo, presidente dell’associazione 2HE-Io Posso e moglie di Gaetano Fuso

Passerelle che consentono l’agevole spostamento con la sedia a rotelle. Postazioni dotate di sedia e lettino. Postazioni speciali per le persone con tetraplegie, tracheostomia o impianti peg, per garantire un maggior spazio di manovra ed allo stesso tempo acqua ed energia elettrica per alimentare i loro macchinari. Ausili dedicati per la balneazione, sollevatore, aspiratori, ventilatori, personale dedicato, volontari. L’obiettivo del progetto è di rendere il più confortevole possibile il periodo di vacanza al mare alle persone con disabilità e ai loro accompagnatori, il tutto gratuitamente. Anche per questo, dato il numero contenuto di postazioni rispetto alle richieste, è sempre necessario prenotare, verificando prima la disponibilità.

Uno degli ospiti accompagnato lungo le passarelle presenti nelle terrazze al mare

Quello del turismo accessibile è uno dei temi su cui le amministrazioni comunali sono chiamate a lavorare per attuare piccoli ma significativi accorgimenti strutturali e gestionali. Per dare modo alle persone con disabilità di poter fare il bagno nel mare per la prima volta o, come nel caso di Lucia, di tornare a tuffarsi in acqua dopo tanto tempo a causa della patologia. Una sfida raccolta dalla sindaca di Porto Cesareo, Silvia Tarantino, e dalla sua giunta: «A marzo abbiamo approvato il progetto definitivo ed esecutivo per attrezzare un tratto di spiaggia libera che potesse essere fruibile anche dai nostri concittadini e turisti che hanno bisogno di spazi ed attrezzature adeguate per godere dell’estate e del nostro mare. La struttura sulla spiaggetta di Porto Cesareo è stata realizzata grazie ad un finanziamento regionale in collaborazione con Io Posso». Intanto, l’esperienza delle terrazze continua a contaminare altri luoghi. Sono nate in Sardegna a Maladroxia, nel comune di Sant’Antìoco, in Emilia Romagna, a Punta Marina, nel comune di Ravenna, mentre a breve satrà inaugurata una struttura in Basilicata, a Metaponto, nel comune di Bernalda (Mt): si chiamerà “Il Sogno del Capitano”, con un chiaro riferimento a Gaetano Fuso, da cui è partita la visione.


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