Economia
La cena al buio di Moltivolti contro le bollette salate
Cenare a lume di candela per protestare contro il “caro bollette” che sta mettendo in ginocchio gli imprenditori, specialmente quelli del mondo della ristorazione. A inaugurare quella che si preannuncia come una serie di serate, durante le quali caleranno le luci in sala, è stata Moltivolti, impresa sociale palermitana, che ha lanciato l’allarme rispetto a una situazione che rischia di mettere in ginocchio l’imprenditoria sana
Una “cena al buio” non per celebrare l’inizio di un amore o suggellare la forza di un’unione che dura da anni, ma per protestare contro un meno romantico “caro bollette” che sta mettendo in ginocchio le imprese, specialmente quelle del mondo della ristorazione.
Il via, a Palermo, a un’iniziativa le cui potenzialità sono di diventare una tendenza, non certo dettata dalla moda ma dall’esigenza di levare alta la voce di chi cerca di combattere tenacemente le conseguenze di una pandemia che non ha reso facile la vita agli imprenditori, è stato dato da Moltivolti, impresa sociale di “cibo dal mondo” che ha sede a Ballarò, il popolare quartiere del centro storico palermitano che dà il nome anche a uno dei tre mercati storici cittadini, dove ieri sera, alle 20 in punto, sono calate le luci e i commensali hanno potuto cenare avvolti solamente dalla flebile luce delle candele. Gustando a “occhi chiusi” le pietanze proposte dallo chef che ha avuto l’arduo compito di fare immaginare l’esperienza sensoriale che si può solitamente fare attraverso i piatti delle diverse nazionalità qui presenti. Una serata alla quale hanno voluto partecipare in molti, dimostrando di capire e sostenere una protesta che ha scelto di utilizzare le maniere dolci.
«Qualche settimana fa – spiega Claudio Arestivo, uno dei fondatori e anima di Moltivolti – ho pubblicato sui social le tre bollette che ci sono arrivate negli ultimi mesi per "mettere in luce" come la pandemia, il confinamento e le restrizioni siano solo alcuni tra i numerosi agguerriti nemici schierati contro chi si ostina a voler tenere in vita i propri progetti. Inaccettabile che, con consumi uguali se non inferiori, le bollette standard riferite a novembre e dicembre 2020 abbiamo rincari rispettivamente del 207 e del 314 %. Andiamo avanti non nascondendo la nostra preoccupazione, riportando anche quella di chi non è certo che potrà resistere. La nostra è una richiesta di ascolto per tutte quelle attività, frutto del lavoro e del sudore di migliaia di persone, che oggi, in piena pandemia, devono fronteggiare anche il caro-bollette. Grazie a Palermo per aver illuminato la serata con la sensibilità di sempre. Questa serata ci ha dimostrato che in molti sono con noi, ma bisogna lanciare l’allarme e comunicare a tutti la nostra preoccupazione rispetto a una situazione che rischia di sfuggirci dalle mani».
E, come dicevamo prima, Moltivolti ha dato il là ad altre iniziative analoghe. Il prossimo a spegnere le luci per un’ora, lavorando a lume di candela, giovedì 27, sarà Fud, bottega sicula in cui la diversità è un valore da difendere, dopo avere ricevuto anche qui delle bollette con un rincaro del 150%. A lanciare #blackoutdinner è il suo creatore, Andrea Graziano, imprenditore catanese che ha subito ricevuto l’adesione di diverse centinaia di colleghi ristoratori in Sicilia, come anche della Fipe Confcommercio Catania, allargandosi a tutto il territorio nazionale grazie al supporto dell'Associazione italiana "Ambasciatori del Gusto".
«Qualcuno potrebbe dire che si tratta di marketing – conclude Arestivo – ma le cene a lume di candela che creano l’atmosfera giusta hanno un altro spirito. Oggi l’atmosfera è ad alta tensione e non invita a nessun romanticheria. Noi ci auguriamo di potere lavorare senza dovere organizzare altre serate come queste, avendo la tranquillità di continuare a investire in progetti per l’interazione tra le culture, di empowermentt, sviluppo del pensiero critico e creativo e volti alla crescita collettiva».
Questo e tanto altro è Moltivolti, una realtà nella quale incontrarsi e incontrare culture, uno spazio di decompressione anche rispetto al contesto in cui sorge, ma soprattutto luogo in cui creare connessioni e progettare la società del futuro – solidale, multietnica, nella quale i diritti vengono veramente rispettati e garantiti – che in molti vorremmo. Ma, per riuscire in tutto questo, serve tenere accese le menti, non certo fare calare il buio.
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