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La Caritas di Cagliari promuove una raccolta fondi per i migranti della rotta balcanica

Raccolto l’appello lanciato dalla Diocesi di Banja Luka. Un concreto aiuto per le 900 persone che vivono in una situazione di estrema precarietà, aggravata dalle difficili condizioni metereologiche. Avviata la distribuzione di cibo, abbigliamento invernale e legna da ardere. Si punta a sostenere le progettualità già portate avanti da Caritas Italiana.

di Luigi Alfonso

La Caritas diocesana di Cagliari, di fronte all’aggravarsi dell’emergenza umanitaria lungo la rotta balcanica, ha promosso una raccolta fondi per sostenere l’intervento portato avanti da Caritas Italiana a favore dei migranti bloccati nel campo di Lipa, nel nord-ovest della Bosnia-Erzegovina.

L’arcivescovo di Cagliari, Giuseppe Baturi, ha raccolto l’appello lanciato dalla Diocesi locale, attraverso la voce del vescovo di Banja Luka, il quale ha chiesto un aiuto per le 900 persone che vivono in una situazione di estrema precarietà, aggravata dalle difficili condizioni metereologiche. «A tutti i rappresentanti politici chiediamo di lavorare insieme, con l’aiuto materiale della comunità internazionale, per risolvere questa catastrofe umanitaria in modo positivo ed efficace, il prima possibile», è stato il messaggio giunto da Banja Luka.

La Caritas sta intervenendo con la distribuzione di cibo, abbigliamento invernale (scarpe, giacche a vento, sciarpe, cappelli) e di legna da ardere, per consentire ai migranti di scaldarsi. Come di consueto la Sardegna e l’Italia non sono rimaste a guardare: è scattata subito una gara di solidarietà da parte di singole persone, organizzazioni ed enti che in questi giorni stanno contribuendo alla raccolta fondi necessaria per l’acquisto di beni essenziali per la sopravvivenza dei 900 migranti. La stessa Caritas italiana, con il suo direttore don Francesco Soddu, nei giorni scorsi aveva lanciato un allarme per l’estrema drammaticità della situazione a Lipa e in altre località della rotta balcanica, sottolineando l’urgenza di compiere ogni sforzo per garantire un’accoglienza dignitosa e sicura, rafforzare l’assistenza umanitaria in tutti i campi profughi del Paese, far cessare le prassi di respingimenti violenti sulla frontiera bosniaco-croata, promuovere procedure e politiche che tutelino maggiormente la vita e i diritti dei migranti, in particolare di quelli più vulnerabili, favorendo in piena sicurezza il loro transito verso l’Unione Europea, anche grazie a nuovi corridoi umanitari.

«Di fronte a tale emergenza – sottolinea il direttore della Caritas diocesana di Cagliari, don Marco Lai – non si può stare a guardare. Occorrono interventi concreti di solidarietà, sperando che, oltre a essa, ci sia una presa di coscienza politica capace di trovare una soluzione per queste persone bloccate alla frontiera balcanica. L’invito, a questo punto, è di evitare raccolte di beni materiali per contribuire alla raccolta fondi che andrà a sostenere le progettualità già portate avanti da Caritas Italiana a favore di queste persone».

È possibile versare le offerte sui conti della Caritas diocesana, specificando nella causale: “Colletta emergenza profughi Balcani”. Destinatario: Arcidiocesi di Cagliari – Caritas Diocesana. IBAN: IT26 V030 6909 6061 0000 0070 158 (Banca Intesa Sanpaolo).

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