Welfare

La Calabria tra crisi e post pandemia

Le strategie a cui affidarsi per non soccombere, secondo la ricerca La Calabria in cammino, sono la resilienza e i processi di riorganizzazione amministrativa e burocratica della politica, la riconversione e la diversificazione produttiva, l’innovazione tecnologica e un approccio culturale in grado di creare una rete tra imprese

di Maria Pia Tucci

Smart e south working, differenti forme di produzione e occupazione sono le pratiche emergenti valutate come grandi opportunità per la rivalutazione delle aree interne e delle città calabresi.

A rivelarlo «La Calabria in cammino nel tempo del lockdown – La ricerca di nuovi scenari condivisi per ricostruire legami di comunità e abitare la crisi con responsabilità», ricerca promossa dal Coordinamento Regionale del Progetto Policoro (CEI) e dalla Commissione Regionale per i Problemi Sociali e il Lavoro della Calabria, con il patrocinio della Conferenza Episcopale regionale.

«L’obiettivo che ci siamo dati è stato quello di costruire, grazie a questo studio una nuova visione di Calabria post-pandemica che partisse dai territori, dai ragazzi e da tutti quegli attori sociali che vogliono contribuire a tracciare una linea di cambiamento». – dice Fratel Stefano Caria (in foto) – Direttore Ufficio Problemi Sociali e del Lavoro della conferenza episcopale Calabra e Coordinatore Progetto Policoro Calabria. «Ma -continua- per raggiungere questo obiettivo ambizioso era necessario però avere una conoscenza reale del terreno su cui ci stavamo muovendo».

I focus group creati dai 18 animatori di comunità e le 67 interviste strutturate hanno coinvolto oltre 180 giovani, uomini e donne di età compresa tra i diciotto e i trentacinque anni, provenienti dalle 12 Diocesi della Calabria. Sono stati ascoltati amministratori locali, imprenditori, liberi professionisti e rappresentanti della società civile calabrese. Individuati come influencer e raggiunti nei loro territori centrali e di periferia di tutte le cinque province della regione.

Nel report c’è infatti, la crisi raccontata dal loro punto di vista. Le ripercussioni sulla società calabrese, la vita durante il lockdown e le possibili risposte per ripartire e creare economie sostenibili per il dopo Covid.

«Ci siamo resi conto che non potevamo rimanere fermi evidenzia Monica Tripodi, già referente regionale di Progetto Policoro Calabria nel settembre del 2020 quando il progetto Calabria in cammino prende forma – Abbiamo capito che in un periodo così difficile avremmo dovuto continuare ad accompagnare i giovani, ascoltarli e con loro costruire una nuova visione della Calabria Da questo nasce l’idea di realizzare della ricerca – continua – che ci consente, oggi, di creare nuove alleanze con diversi attori della società calabrese e di costruire insieme visioni condivise di futuro».

La ricerca elaborata e curata dal Professore Paolo Caputo ricercatore di Sociologia dei processi economici e del lavoro presso il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali Università della Calabria (UniCal), in collaborazione con Alessandra Parisi «Ha fatto emergere la volontà da parte dei ragazzi di realizzare insieme un cambiamento e di farlo qui ed ora.– dicono dal dipartimento dell’ UniCal – La Calabria in cammino è quella che sa o che deve imparare a fare rete e che crea un clima di collaborazione e fiducia reciproca, quella che propone nuove forme di associazionismo, laico e religioso. Quella che vuole abitare il presente».

I temi sui quali la pandemia ha focalizzato la riflessione, secondo il report del Progetto Policoro, sono le fragilità dei singoli. la consapevolezza dei limiti di e la paura che nasce dall’ incertezza economica. Di contro la soluzione è data dalla possibile sinergia, forte e stabile, dei gruppi. «Condizione imprescindibile, – si legge – pena l’ulteriore declino economico e sociale della nostra regione»

Ad emergere infatti è l’importanza dei legami, tra persone ma anche il senso di appartenenza che sentono i giovani verso la loro terra, i quali si dicono pronti a restare per investire qui le proprie capacità e competenze.

Altro punto che emerge dal focus è il senso di responsabilità personale nel processo di cambiamento.

Punti di debolezza sono individuabili in «una radicata avversione alla cooperazione e alla collaborazione, a cui si abbina una sostanziale inadeguatezza dell’apparato amministrativo ed istituzionale regionale e sub-regionale. L’elevata incidenza del lavoro precario e dell’occupazione sommersa, l’assenza di adeguate politiche di sviluppo economico, la bassa propensione delle aziende ad assumere candidati in possesso di titoli di studio elevati, ma anche una limitata “etica del lavoro” e una scarsa predisposizione all’adattamento e al sacrificio»

Le strategie a cui affidarsi per non soccombere, secondo La Calabria in cammino, sono la resilienza e i processi di riorganizzazione amministrativa e burocratica della politica, la riconversione e la diversificazione produttiva, l’innovazione tecnologica a cui andrebbe affiancata l’adozione di un differente approccio culturale in grado di creare una rete tra imprese.

«Molti dei soggetti intervistati – si può leggere ancora nel report – considerano con estremo favore le ingenti risorse che arriveranno dall’Europa grazie al Recovery Fund e Next generation EU».

Punto cruciale è la programmazione delle politiche regionali e di Governo. Sanità, istruzione, cultura, ricerca e sviluppo, tutela ambientale, settore turistico-alberghiero e settore agricolo devono essere al centro, sempre secondo la ricerca, di un piano che coinvolga, attraverso un tavolo di concertazione esteso, il tessuto economico e sociale della regione nella promozione dello sviluppo locale.

Un report complesso che consegna un messaggio di giovani per i giovani che chiedono di essere ascoltati e protagonisti del loro tempo.

PER APPOFONDIRE

Una serie di appuntamenti in webinar dall’8 aprile al 21 giugno, da seguire sulla pagina facebook del Progetto Policoro Calabria, porranno l’accento sui temi specifici della ricerca: futuro, lavoro, ambiente, territorio, mafie.

Per scaricare e consultare il report calabriaincammino.it

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