Cultura

La bellezza è per tutti. Prima tavola tattile del Codex Purpureus Rossanensis

Il Codice è un evangelario color porpora patrimonio Unesco. L’idea del Museo Diocesano di Rossano, in provincia di Cosenza, è rendere la cultura accessibile. Testimonial e primo fruitore, il presidente provinciale dell’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti, Motta:«è stata un’esperienza meravigliosa»

di Lory Biondi

Rendere cultura e bellezza accessibili a tutti. Con questo intento il Museo diocesano di Rossano ha realizzato la prima tavola tattile del Codex Purpureus Rossanensis. La tavola consente, alle persone non vedenti e ipovedenti, di vivere un’esperienza sensoriale unica, sfruttando elementi tattili, uditivi e olfattivi.

Il Codex Purpureus Rossanensis, evangeliario greco miniato del VI secolo, custodito nel Museo Diocesano e del Codex di Rossano, nel Comune di Corigliano Rossano, in provincia di Cosenza, è tra i più preziosi esistenti al mondo, riconosciuto nel 2015 patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. Si tratta di un manoscritto in pergamena colore porpora, da qui il nome “Purpureus”, di straordinario interesse dal punto di vista biblico e religioso, artistico, paleografico e storico. 

L’opera tattile realizzata riproduce la “Tavola della guarigione del cieco nato” ed è stata elaborata dall’architetto Dino Angelaccio, presidente Itria (comitato per la promozione di itinerari turistici religiosi interculturali accessibili) e specialista di progettazione inclusiva e multisensoriale, in collaborazione con Odette Mbuyi, progettista Itria, Carlo D’Aloisio Mayo, artisan designer, Debora Di Blasi e Francesca Pastore, graphic designer.

«Abbiamo voluto sperimentare  questa prima tavola tattile su una miniatura del codice», ha dichiarato la vicedirettrice del Museo, Cecilia Perri, «un punto di partenza importante per richiamare l’attenzione sul fatto che tutti i luoghi debbano essere accessibili. L’idea è di continuare su questa scia. Il nostro museo sta cercando di mettersi in linea con i criteri di accessibilità ed inclusività raccomandati dall’International Council of Museums, principale organizzazione non governativa che rappresenta i musei. È da tempo che stiamo lavorando su questo; due anni fa abbiamo anche realizzato un video che racconta il Codex nella lingua italiana dei segni». 

Nella tavola tattile sensoriale, che misura 75 centimetri per 75 ed è retta da un pannello in legno posizionato su un ampio supporto, i personaggi e le miniature sono in rilievo. Attraverso l’utilizzo di un qr code è possibile accedere ad un’audio descrizione dell’opera in lingua italiana e in lingua inglese con traduzione nella lingua dei segni italiana ed internazionale. La presentazione della tavola tattile, avvenuta lo scorso 25 gennaio, è stata caratterizzata dalla presenza di suor Veronica Donatello, responsabile servizio nazionale per la pastorale delle persone con disabilità della Conferenza episcopale italiana che ha supervisionato il progetto e di Franco Motta, presidente dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti della provincia di Cosenza, accolti da monsignor Maurizio Aloise, Arcivescovo di Rossano-Cariati.

«È  stata un’esperienza meravigliosa, sono rimasto senza parole», ha commentato Motta che ha avuto l’onore di essere il primo non vedente a godere della bellezza di una miniatura del Codice. Il presidente provinciale dell’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti ha evidenziato come, in Calabria, e a Cosenza in particolare, molto si stia facendo per favorire l’inclusività dei luoghi. «Il liceo classico di Rende», sottolinea Motta, «con l’installazione di percorsi tattilo – plantari e mappe in rilievo per ciechi e ipovedenti, è il primo istituto scolastico della provincia di Cosenza, e il terzo in Italia, senza barriere architettoniche e sensoriali grazie ad un nostro progetto. Inoltre, come Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti, abbiamo  curato le etichette in braille del Museo all’Aperto di Cosenza e stiamo lavorando, insieme all’associazione Sam, all’accessibilità di un noto centro commerciale sullo Ionio cosentino»

Motta suggerisce al Museo diocesano la realizzazione di una mappa tattile per indicare i percorsi e rendere accessibili le opere. La risposta della vicedirettrice Perri non si fa attendere. «Abbiamo intenzione di rendere accessibile tutto il museo partendo proprio da un intero percorso dedicato ai non vedenti e agli ipovedenti. La diocesi sta lavorando molto sull’inclusività, c’è una larga fetta di persone che vuole vivere la comunità e accedere ai beni culturali e religiosi del territorio. Nello stesso giorno in cui abbiamo inaugurato la tavola tattile, in cattedrale, a Rossano, sono stati installati dispositivi in linguaggio Arasaac che facilitano la comunicazione e l’accessibilità dei beni cultuali in essa custoditi alle persone con disabilità cognitiva».

Il progetto sulla fruizione delle bellezze artistico culturali custodite nelle chiese, attraverso una segnaletica in comunicazione aumentativa alternativa, è frutto di una riflessione e di un percorso formativo che ha visto coinvolte, oltre a quella di Rossano – Cariati, diverse diocesi d’Italia tra cui Cassano allo Ionio, Oppido – Palmi, Roma, Castellaneta, Palermo, Catania, Pesaro-Urbino, Amalfi – Cava de’ Tirreni e Bari – Bitonto. 

Sulla situazione dei musei Perri pensa sia in atto un fermento generale. «Gli istituti culturali si stanno aprendo al territorio, alle esigenze dei visitatori. Abbiamo dei musei diocesani molto belli in Calabria e sono attivissimi, come quello di Reggio Calabria. Ci sono tante belle realtà, vive, ci siamo aperti alle scuole e alla formazione con l’alternanza scuola lavoro, io penso ci sia un futuro positivo. Abbiamo, però, bisogno di essere supportati dalle istituzioni. Dopo il Covid stiamo assistendo ad una bella rinascita». 

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