Inclusione sociale
In Sicilia con la “banca dei giovani” si fa welfare di comunità
Sono dieci i ragazzi siciliani coinvolti nel comitato della “Youth Bank” a Menfi, in provincia di Agrigento, responsabili del finanziamento di micro-progetti realizzati da altri giovani. Un’iniziativa promossa dalla Fondazione Comunitaria di Agrigento e Trapani, in collaborazione con l'Istituto Walden Onlus, per promuovere il processo di responsabilizzazione dei minori inserendoli in un sistema di finanziamento di progetti realizzati da coetanei pieni di creatività
C’è “l’orto del cuore”, grazie al quale saranno realizzati a Fieri, quartiere della periferia di Catania privo di luoghi di aggregazione, cinque postazioni per coltivare ortaggi, avviando un processo di rigenerazione urbana che coinvolgerà la comunità locale. Un “parchetto inclusivo”, invece, nascerà a Ragusa, trasformando un’area abbandonata della città in un luogo inclusivo per giovani e bambini. Una riqualificazione che darà modo di creare uno spazio verde adibito all’incontro e alla socializzazione, offrendo un nuovo punto di ritrovo dove sarà installata anche una panchina per disabili. Con “Piazze in gioco”, nel Parco Robinson di Siracusa, area a rischio del comune siciliano ripetutamente vandalizzata, i giovani guideranno personalmente le attività ludico-educative, in particolare sportive – con ping-pong, basket e rugby – e legate all’arte circense. Un intervento che punta a promuovere la partecipazione attiva dei giovani, sviluppando la responsabilità sociale verso il loro territorio.
Dare ai ragazzi il potere di pensare liberamente e mettere in pratica le loro idee cambia la visione che possono avere delle vita
– Daniela Avanzato, Fondazione Comunitaria di Agrigento e Trapani
Sono tre dei sei progetti che stanno per partire attraverso il progetto “T.R.A.P. – Tutt* Rivendichiamo Altre Prospettive”, selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Idee nuove, fresche perché arrivano da minori, tutti coinvolti in un processo che li rende protagonisti nella fase creativa, dando loro in mano quel potere di decidere che solitamente non hanno prima di tutto per la loro giovane età.
A lanciare la prima edizione siciliana del bando “La Banca dei Giovani” di T.R.A.P., è la Fondazione Comunitaria di Agrigento e Trapani in collaborazione con l’Istituto Walden S.C.S Onlus di Menfi, in provincia di Agrigento.
Un’ esperienza pilota che ha l’obiettivo di promuovere la partecipazione attiva e la responsabilizzazione di ragazze e ragazzi che si trovano a seguire i percorsi della giustizia minorile, offrendo loro prospettive che abbiano al centro legalità, eticità, sostenibilità, creatività e protagonismo da sviluppare nella propria comunità.
Grazie alla “Youth Bank” gli adolescenti sono messi nelle condizioni di pensare a comunità a loro misura
Grazie alla Youth Bank, dieci di loro sono stati formati per diventare responsabili di una “piccola banca”, curando un bando, valutando i progetti di sviluppo locale ideati dai loro coetanei e finanziando con un micro-grant quelli migliori: nel caso specifico sei, gestiti dai ragazzi dei centri territoriali di Palermo, Agrigento, Siracusa, Ragusa, Trapani e Catania. Referenti per ognuna di queste aree sono rispettivamente: il Centro internazionale delle culture Ubuntu, la Fondazione comunitaria di Agrigento e Trapani con la collaborazione dell’Istituto Walden s.c.s. onlus; il Comitato territoriale Arci, la cooperativa sociale Formazione e comunione Onlus, l’associazione “Casa della Comunità Speranza” e Fieri, Fabbrica interculturale ecosostenibile del riuso, in sinergia con l’associazione culturale “I Siciliani giovani”.
«I beneficiari a cui si rivolge il progetto sono i minori in carico agli organi della giustizia minorile», spiega Daniela Avanzato, coordinatrice dei programmi di cooperazione locale della Fondazione Comunitaria di Agrigento e Trapani. «Sebbene affrontino fragilità, sono anche portatori di notevoli potenzialità. Questi ragazzi, nella loro giovane età, hanno l’opportunità di esplorare e sperimentare nuove prospettive, nonostante le sfide che possono incontrare nel percorso della giustizia minorile. Un’esperienza da considerare pilota perché è la prima volta che la Youth Bank arriva in Sicilia, ma anche perché si rivolge a questo target di beneficiari. Un modello attivo in numerosi paesi, il cui cuore pulsante è il sostegno finanziario alle idee sviluppate dagli stessi adolescenti per migliorare le proprie comunità».
Forte l’impatto che i micro-progetti scelti avranno sul territorio. Ne è un esempio “Bi-Quality”, il cui obiettivo è rigenerare e valorizzare gli spazi pubblici di Mazara del Vallo e Castellammare del Golfo. Nella prima città, verrà pulito e riqualificato un cortile, installati dei tavoli da studio e bidoni per la raccolta differenziata; nella seconda, l’attenzione sarà sulle aree verdi con l’obiettivo di creare un orto e un’area pic-nic attrezzata con secchi per la differenziata. Entrambi gli interventi puntano a sviluppare una gestione consapevole degli spazi comuni, contribuendo così al benessere delle comunità.
Con “Sport per la Strada” si andranno a realizzare attività di animazione con calcio, ginnastica a corpo libero e baby kick boxing, insieme a una piccola palestra itinerante, rivolgendosi in tal modo ai bambini di due quartieri periferici di Palermo che non hanno accesso ai servizi sportivi gratuiti. Oltre a stimolare l’interesse nei più piccoli, le attività mirano a promuovere l’uguaglianza di genere nel praticare gli sport e a fornire ai centri sociali presenti nei quartieri competenze nella gestione di gruppi attraverso attività di animazione sportiva.
Infine, con il micro-progetto “C’è tutto un mondo intorno”, saranno messi in campo ad Agrigento tre diversi interventi: giornate di raccolta plastica con l’obiettivo di sensibilizzare sulla problematica dell’inquinamento da plastica e i suoi impatti sull’ecosistema; attività laboratoriali focalizzate sulla costruzione di arredo urbano; attività di riconnessione con la natura e sensibilizzazione verso la tutela di questa in un parco avventura locale. Interventi che hanno tutti come minimo comune denominatore la voglia di sviluppare nei ragazzi una maggiore conoscenza e fiducia nelle istituzioni locali coinvolgendoli direttamente negli incontri.
«È molto interessante la rete che si è creata tra enti del Terzo settore e gli uffici Ussm dei vari territori», aggiunge Avanzato. «Una collaborazione che ci auguriamo permanga anche dopo il progetto perché si sono determinate buone prassi che hanno tutte le caratteristiche per continuare. Iragazzi hanno dimostrato di avere una maturità particolare sui temi della sostenibilità e una forte volontà nel promuovere la coesione sociale, frutto di un senso di appartenenza alla comunità alla quale vogliono restituire qualcosa. Una volta rientrati dalla pausa festiva partirà la fase di concretizzazione dei progetti che si concluderanno entro la fine di gennaio».
Oltre all’aspetto dell’innovazione sociale che i ragazzi porteranno al progetto, importante capire ciò che rimarrà loro alla fine di questo percorso
«Il grande valore di questo progetto è riuscire a dare potere ai ragazzi», dice in conclusione la coordinatrice dei programmi di cooperazione locale della Fondazione Comunitaria di Agrigento e Trapani. «Si parla tanto del fatto che i giovani sono il futuro delle nostre comunità, ma non si fa nulla per offrire loro occasioni che li mettano in grado di decidere e agire concretamente di conseguenza. “Trap” vuol dire “Tutt* Rivendichiamo Altre Prospettive” perché vogliamo offrire nuove visioni della vita, condensate nei valori della legalità, dell’ etica, della trasparenza, in quelli che costituiscono un futuro pulito. Lavorando con loro abbiamo percepito la sfiducia che hanno nelle istituzioni. Lo abbiamo subito capito quando, una volta proposto il progetto, hanno detto quasi unanimemente: “Bello, ma tanto poi non se ne fa niente”. Quando, invece, hanno capito che l’attività proseguiva con la fase della progettazione, hanno subito voluto interagire con l’amministrazione comunale per gli interventi di riqualificazione del territorio. In quel momento era tutto reale e si sono illuminati in volto».
Le immagini riguardano i vari momenti del progetto “Trap” (gentilmente concesse dalla Fondazione Comunitaria di Agrigento e Trapani)
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