Il Green Village che accompagna il tour di Elisa per difendere l’ambiente
Il “Green Village” accompagna la cantante Elisa nel suo tour musicale italiano dal titolo “Come back to the future”. A realizzare l’eco-villaggio è il designer pugliese Vittorio Palumbo. L’Eco-Villaggio è uno spazio in cui si svolgono incontri, giochi, concerti, talk sul tema del cambiamento climatico, dell’ambiente, della giustizia sociale
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«Quello che porta in scena Elisa non è soltanto un concerto a cui si assiste, ma è qualcosa di più ampio. Non si tratta solo di consumo culturale, ma di un evento che spinge a sentirsi parte di un percorso, che coinvolge tutto il territorio in cui fa tappa la produzione musicale che punta non solo a ridurre l’impatto ambientale ma a creare anche sinergie e riflessioni con le comunità sul tema della sostenibilità e giustizia sociale». Vittorio Palumbo è un designer barese che si è sempre interrogato sull’impatto sociale ed ambientale che i suoi lavori possono avere sui territori. Per questo, non ha avuto dubbi quando è stato chiamato ad ideare e creare il “Green Village” che accompagna la cantante Elisa Toffoli nel suo tour musicale italiano dal titolo “Come back to the future”.
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Il viaggio dell’artista triestina è iniziato lo scorso 27 maggio dall’Arena di Verona, dove Elisa ha inaugurato quello che è stato ribattezzato l’Eco-Villaggio del tempo perso, realizzato nell’ambito di Heroes Festival, il progetto di music innovation di Hub Milano. A Verona, quindi, è stato inaugurato ufficialmente il “Green Village” che «affianca il suo tour in ogni tappa e combina gli argomenti della sostenibilità, della salvaguardia dell’ambiente, della lotta all’inquinamento con l’impatto sociale che una produzione musicale può avere su un territorio» spiega Palumbo.
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Di conseguenza, come nel caso di Verona, il “Green Village” diventa il luogo in cui mettere insieme le comunità per ascoltare voci, promuovere riflessioni, approfondire i temi a cui la cantante sta dando maggiore visibilità, come il cambiamento climatico, la sostenibilità, l’inclusività, la giustizia sociale, la pace. Il villaggio è stato immaginato e realizzato in legno componibile e «può essere rimodulato in base ai tempi e agli spazi in cui si svolge il concerto. Per realizzarlo» prosegue Palumbo «mi sono avvalso della collaborazione del laboratorio veronese Reverse IN: un progetto di economia carceraria che da anni è gestito all’interno della Casa Circondariale di Verona e attraverso il quale vengono formate e assunte persone in stato detentivo».
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All’interno del “Green Village”, dunque, ci si può muovere tra mercatini bio, spazi gioco per infanzia, per talk e musica, laboratori verdi, piccoli palchi sostenibili, aree in erba vera sulle quali stare a piedi nudi o stesi a guardare il cielo, sedie a sdraio e tavolini e angoli ristoro. Non solo. All’interno del villaggio è possibile anche visitare la mostra diffusa “Design for peace”, ideata e realizzata sempre dal designer pugliese che propone «un itinerario di luminarie in legno tipiche delle feste patronali pugliesi: grandi fiori che invitano alla gentilezza e alla non violenza, simboli di pace da lanciare contro le armi; maschere luminose afro-pugliesi progettate e costruite con migranti e richiedenti asilo; elementi ludici in legno e luce che riproducono quelli delle giostre luminose di cavalli di Luci e Suoni d’artista di Ruvo di Puglia».
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