Arte sociale

Il fascino di un pizzo che incrocia tradizione e innovazione

Scegli una piazzetta di un piccolo Comune siciliano, porta un'artista di street art che rivisita in chiave contemporanea i luoghi, ed ecco che i saperi antichi della tradizione diventano patrimonio comune. Avviene a Mirabella Imbaccari, dove l'artista polacca NeSpoon ha decorato la facciata dello storico Palazzo Biscari riproducendo il pizzo a tombolo, caratteristico di questo territorio. Un processo di rigenerazione culturale e sociale, voluto e avviato da Fondazione Messina

di Gilda Sciortino

Tessere trame preziose attraverso la street art, ispirandosi a una delle lavorazioni più antiche e tradizionali di un’area come quella di Mirabella Imbaccari, in  provincia di Catania, dove il pizzo a tombolo costituisce da un secolo un valore fondante e aggregante la comunità.

Palazzo Biscari, in piazzetta dello Speziale, uno dei più importanti centri propulsori di un processo non solo creativo, dove un’artista internazionale come NeSpoon ha lasciato la sua impronta, come del resto fa da anni in giro per il mondo.

Oltre quaranta i paesi che ha conquistato –  Polonia, Francia, Italia, un po’ tutta l’Europa, Australia, Asia, America e Nuova Zelanda – rivisitando in chiave contemporanea le tipiche lavorazioni artigianali di ogni territorio, narrandole attraverso la sua cifra stilistica fatta di pizzi e trini che rimandano a tempi lontani.

Un’economia affidata alle abili mani delle donne di Mirabella Imbaccari che, attraverso il pizzo a tombolo, hanno costruito una memoria intergenerazionale

Gaetano Giunta, presidente di Fondazione Messina

Un approccio sempre partecipativo, quello di NeSpoon, che ogni volta la vede respirare e assaporare per giorni il contesto entro cui andrà a realizzare la sua opera, facendola diventare il frutto di un processo creativo che coinvolge con naturalezza tutta la comunità, dove la sua arte da quel momento in poi troverà casa. Modalità applicata anche nel caso di Mirabella, dove è stata per oltre due settimane in residenza, introiettando e restituendo con immensa grazia uno degli aspetti distintivi di un territorio, nel quale il pizzo a tombolo fa parte della memoria collettiva.

In questo Comune della Sicilia orientale, in particolare, l’artista polacca ha ridato vita alla facciata di un intero edificio del paese, “decorandola” con le immagini del pizzo a tombolo. Il risultato? Un colpo d’occhio che riesce a fare perdere per un attimo l’equilibrio, tanta la sua abilità di restituire con vivace fedeltà la realtà. Un’occasione unica per attingere a un sapere antico e prezioso che identifica ogni singolo residente, qualunque sia la generazione a cui appartiene.

Un’opera sviluppata nell’ambito del progetto “La bellezza della Legalità”, attraverso fondi UE – Next Generation che prevedono interventi socio-educativi strutturati per combattere la povertà educativa nel Mezzogiorno a sostegno del Terzo Settore.

Ampia la partnership che si è ritrovata attorno a questo percorso, la cui attività è stata curata da Verderame progetto cultura con il contributo strategico dell’associazione Opera del Tombolo e delle Arti Manuali, ma anche la Fondazione Incontrocorrente (l’ente capofila), la Fondazione Horcynus Orca, in collaborazione con la Fondazione Messina.

«Mi piace pensare che le trame preziose del pizzo a tombolo siano la metafora dei legami solidi che le comunità riescono ad attivare. Non si tratta solo di abbellire uno spazio», afferma Daniela Macri, presidente di Verderame, «ma di costruire un terreno di consapevolezza e cittadinanza attiva. Con la sua tecnica audace e dirompente, NeSpoon si fa portavoce di un’arte che è, al tempo stesso, espressione estetica e rivendicazione di diritti, sociali, umani. L’arte urbana contemporanea ha la forza e l’immaginazione di leggere il passato, di reinterpretarlo e restituirlo alle comunità attraverso nuove forme espressive che richiamano la tradizione e la proiettano nel futuro, in un dialogo continuo tra epoche lontane e visioni future. Per la nostra realtà, che si occupa da sempre di conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale, tutto questo rappresenta un grande privilegio».

L’arte e la bellezza al centro di ogni processo

Un vero e proprio processo di rigenerazione e valorizzazione del territorio, già avviato con la ristrutturazione di Palazzo Biscari che la Fondazione Messina ha restituito alla sua bellezza originaria, facendolo diventare il Parco dei Saperi, uno dei Parchi della Bellezza e della Scienza, oggi centro di formazione, di ricerca, di interconnessione di conoscenze.

«Per cento anni il pizzo ha fatto di Mirabella una delle città più famose d’Italia», dice Gaetano Giunta, presidente di Fondazione Messina, «ma anche perché l’economia legata a questa lavorazione è sempre stata tutta al femminile. Poi, certo, la meccanizzazione ha portato al suo  declino, almeno come efficacia economica, ma stiamo lavorando sul territorio per far rinascere questo tipo di sapienza delle donne, rileggendola in termini contemporanei. Ciò vuol dire metterla in connessione con importanti designer di moda e non solo, per esempio attraendo artisti che si ispirino alle donne mirabellesi. La residenza artistica di NeSpoon si collega a tutto questo, diventando parte dell’operazione che abbiamo realizzato attraverso l’importane metamorfosi avvenuta con la ristrutturazione e riqualificazione di Palazzo Biscari. La forza generata dal cambiamento ha, quindi, dato vita a una grande festa sociale che ha visto battezzare l’opera da parte di tutta la comunità, in quanto sentita come tappa del processo di valorizzazione molto più ampio di Mirabella».

vita a sud

Un processo che, passo dopo passo, costruisce un percorso in vista dell’Horcynus Festival 2024, che verrà promosso dal 18 luglio al 6 agosto da Fondazione Horcynus Orca e Fondazione Messina.