Inclusione
I maestri d’arte che rendono diversamente felici
Non è un’oasi solo perché propone attività immerse nella natura, ma, in quanto chi partecipa ai laboratori proposti prende confidenza con il mondo delle api, imparando anche come si cura un pollaio e un orto. Esperienze totalizzanti vissute da un gruppo di giovani adulti con disturbo dello spettro autistico nella Fattoria sociale “Orti del Mediterraneo” , creata dalla cooperativa “Energ-etica” in un bene confiscato alla mafia della provincia di Catania
A Natale le loro case come anche quelle degli operatori e dei cittadini di Misterbianco, in provincia di Catania, risplenderanno della luce delle candele con cera d’api realizzate dai ragazzi che stanno partecipando ai laboratori della cooperativa “Energ-etica”, realtà dedita al benessere e all’inclusione socio-lavorativa di giovani e adulti affetti da autismo. Attività portate avanti dal 2016 nel bene confiscato dove è nata la fattoria sociale “Orti del Mediterraneo, parco tematico inclusivo, aperto ai cittadini, alle scolaresche e ai ricercatori, integrato con un’attività agricola di produzione, di trasformazione e commercializzazione di prodotti con marchio etico e biologico.
Una gioia vedere i nostri ragazzi superare le paure che non li facevano interagire addirittura con la natura
Claudia Cardillo, presidente cooperativa “Energ-etica”
Angelo, Silvio, Dario e Alessandro sono quattro dei 16 ragazzi che, all’interno del bene, hanno l’opportunità di mettere in campo le loro potenzialità, molte di più di quelle che loro stessi pensano di possedere, imparando dai maestri d’arte una manualità resa anche produttiva. A seguirli ogni mattina Giorgia, Sofia, Fabiana e Lara, gli operatori che li aiutano a imparare come superare le piccole difficoltà che la quotidianità pone davanti a loro.
Grazie a Gianni Samperi, apicoltore con un talento per la poesia, imparano la tecnica che porta alla costruzione delle candele, dando a questa attività quel tocco di leggerezza che solo qualche rima baciata riesce a regalare. Prodotti che vengono venduti per finanziare l’attività e farla sempre di più crescere. Salvo Scuderi, invece, li accompagna a scoprire la bellezza della natura, in modo particolare come realizzare e curare un pollaio. Attività, quest’ultima, grazie alla quale superano la paura di entrare in contatto con gli amici animali, arrivando a maneggiare delicatamente le uova. E non è una cosa da poco, considerando che per loro dosare le forza è qualcosa sulla quale devono impegnarsi parecchio.
Quando si parla di giovani adulti con spettro autistico l’autonomia si raggiunge passo dopo passo, senza fretta.
«Arrivano tutti di buon mattino» – dice Claudia Cardillo, presidente della cooperativa “Energ-etica” – «e, dopo avere socializzato, ecco l’uscita nell’aia. Indossano gli scarponi ed entrano nel pollaio per vedere come stanno le galline. A raccontarlo sembra tutto facile, ma ci sono tanti step da superare prima di arrivare a riempire un paniere di uova. Uno dei compiti dei nostri operatori è prepararli a controllare le situazioni che evitino loro la frustrazione causata da un uovo che si è rotto nelle mani perché si è usata una forza maggiore. C’è anche chi ama un altro genere di manualità, quella legata al legno. Nel laboratorio di falegnameria, condotto da Roberto, un altro maestro d’arte, ricicliamo il legno delle arnie dismesse, costruendo casette che completano la filiera».
Grande ovviamente la felicità, ma anche il sollievo delle famiglie nel vedere gli evidenti progressi e l’autonomia acquisita dai loro figli.
«Quando i ragazzi non verbali tornano a casa sorridenti» – aggiunge Cardillo – «l’energia contagia tutta la famiglia. Parlavo proprio qualche giorno fa con una mamma e mi raccontava che le attività che faceva prima suo figlio non lo coinvolgevano, infatti era sempre triste e abbattuto. Da quando vive in questa dimensione, torna a casa felice e pieno di voglia di fare. Propone lui stesso di apparecchiare la tavola ed è una gioia vederlo raccontare la sua giornata. Un umore che cambia anche grazie all’attività fisica che facciamo fare loro».
«Non c’è nulla di improvvisato o lasciato al caso» – sottolinea Salvatore Cacciola, volontario della cooperativa e presidente della “Rete delle Fattorie Sociali Sicilia – «perché rientra tutto in un percorso che integra lavoro, educazione e dopo di noi. In quest’ultimo caso, abbiamo un appartamentino nel quale, a turno, 16 ragazzi autistici vengono divisi in piccoli gruppi. Un percorso pensato e programmato per far raggiungere loro l’autonomia legata alla vita quotidiana, dal vestirsi al lavarsi sino al cucinare, imparando a partire dalla merenda per tutti. Tutto in prospettiva del loro futuro. Percorso di autonomia che si esplica proprio nella gestione e cura di questo spazio per il “dopo di noi”. Importante dire che non vogliamo essere un centro diurno perché i nostri ragazzi stanno solo una parte della giornata con noi, imparando come affrontare autonomamente la loro vita per poi andare sereni nel mondo».
Una visione che guarda lontano pensando già ad altri mattoncini utili a costruire un mondo nel quale le differenze siano sempre di meno.
«Quando capiscono l’utilità di quello che fanno» – conclude Cacciola – «è come se si aprisse davanti a loro un mondo nuovo. Non vedono l’ora anche per una nuova prossima attività, la spremitura della mandorla per l’azienda “ValdiBella”, finalizzata a produrre olio e farina. Ci stiamo preparando anche per piantare i semi di cardamomo e puntare a nuove fette di mercato. Ovviamente i ragazzi che impegniamo in queste attività non sono nuovi perché, chi non ha mai fatto attività di questo genere, non può venire da noi e mantenere per cinque ore mantenendo un’attenzione sempre alta. Chiediamo che anche i genitori siano presenti proprio perché crediamo nell’integrazione e nella sinergia. E quando funziona è una felicità per tutti».
In apertura il bene confiscato alla mafia dove si svolgono i laboratori con i maestri d’arte (tutte le foto sono gentilmente concesse dalla cooperativa “Energ-etica”)
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