Sostenibilità

Horcynus, il festival che aiuta a immaginare il domani

Capire come le scelte di oggi, culturalmente, economicamente, socialmente e tecnologicamente connotate, saranno determinanti per il "domani”. È l'ambizioso obiettivo del "Festival Horcynus" che sta per prendere il via a Messina. Un'occasione, come afferma Gaetano Giunta, fondatore di Fondazione Messina che lo promuove insieme a Fondazione Horcynus Orca, per riflettere insieme su una visone strategica del futuro

di Gilda Sciortino

Non si può costruire il futuro senza avere una visione chiara di quel che di può e si vuole costruire. Tanto più se i contesti in cui si lavora e cui si guarda sono quelli della fragilità e marginalità sociale.

Ecco perché “Scegliere il domani” è il titolo giusto di un festival come l’Horcynus, promosso da Fondazione Horcynus Orca e da Fondazione Messina, che il 18 luglio vara la sua XXII edizione, offrendo sino all’8 agosto nel suggestivo Parco Horcynus Orca di Capo Peloro, a Messina, la possibilità di vivere e partecipare a iniziative che restituiscono in termini culturali il lavoro che il Distretto Sociale Evoluto. Realtà, quest’ultima, di cui Fondazione Horcynus Orca e Fondazione Messina sono parte fondante, svolge nel contrasto alle diseguaglianze economiche, sociali e di riconoscimento.

Il grande valore di un festival come questo sta nel consentire un pensiero di immaginazione che, unito all’elaborazione strategica, sviluppa la visione della società che vorremmo

Gaetano Giuntga, fondatore di Fondazione Messina
Gaetano Giunta consegna il “Premio Horcynus Orca” a Noa in una delle passate edizioni del festival

Un festival che, per Gaetano Giunta, fondatore di Fondazione Messina, è sempre più consapevolmente della “complessità”,   fatto  di “intrecci”, di “intersezioni” e che, nelle sue diverse articolazioni – Lab, Social ed Edu – rappresenta un’emergenza scientifico-culturale e di divulgazione che accompagna la vita, l’evoluzione e il processo di internazionalizzazione del Distretto Sociale Evoluto nei differenti territori in cui esso si sviluppa.

«Ormai il festival non è più concentrato in una settimana », spiega Giunta, «perché è un percorso che dura tutto l’anno e che è fondato su tre pilastri. Quello che chiamiamo Horcynus Lab, per esempio, comprende la parte internazionale e tutta quella di workshop e seminari che accompagnano l’elaborazione strategica della Fondazione e di tutto il Distretto sociale evoluto di Messina.

Poi abbiamo le declinazioni Social ed Edu,  che hanno il compito di massimizzare l’impatto sociale ed educativo delle sperimentazioni che il Distretto mette in campo ed è, quindi, interconnesso con i programmi di contrasto alla povertà educativa da una parte, mentre dall’altra coni processi di rigenerazione e metamorfosi urbana che la Fondazione attua in molto territori di Messina e della Sicilia».

Non a caso il tema di quest’anno, come quello degli ultimi anni, è legato al nuovo piano strategico della Fondazione. Piano che si chiama “Domani”….

Si, perché abbiamo individuato quelle che sono le connotazioni e gli snodi attorno a cui far evolvere tutto il lavoro della Fondazione, le sue strategie e le sue policy. Coerentemente col piano strategico, il festival aggiunge l’elenco di intenzionalità. E, pertanto, si chiama “Scegliere il domani.

Ma cosa vuol dire esattamente intenzionalità?

Che le scelte di oggi, in un mondo così diseguale e in pieno mutamento climatico, determineranno un futuro di persone, comunità e pianeti. Ovviamente, il festival è un aiuto a riflettere, a ragionare, a raccogliere le anticipazioni che, per esempio, gli artisti hanno sulle visioni del futuro.

Come concretamente la Fondazione opera riguarda il suo piano strategico, mentre il festival offre un contributo di immaginazione rispetto all’elaborazione strategica, alle declinazioni economiche, politiche e tecnologiche delle cose.

vita a sud

Quando si parla di visioni, la Fondazione dimostra concretamente come farle diventare buone prassi e percorsi di sostenibilità. Con quale ricetta?

Quello che posso dire è che, mentre le altre fondazioni di comunità o le piccole fondazioni erogative finanziano piccoli progetti, piccole iniziative, spesso selezionate attraverso bandi.

La nostra finanzia in maniera permanente sui territori delle policy e delle strategie fondate su teorie solide con un grande orizzonte, che è quello di sperimentare forme di sviluppo locale capaci di contrastare disuguaglianze e mutamento climatico. È ciò che fa di Fondazione Messina un posto attrattivo, un luogo in cui elabori e sperimenti policy, non finanzia piccoli progetti. Questo fa la differenza.

In apertura Gaetano Giunta (foto fornita dall’ufficio stampa di Fondazione Messina)