Scuola

Gli studenti realizzano gli occhiali a chi non può permetterseli

Gli alunni dell'I.I.S. “Adriano Olivetti”, indirizzo ottico di Stornara, in provincia di Foggia, nel loro percorso di alternanza scuola-lavoro si sono messi al servizio del territorio ed hanno effettuato visite oculistiche e realizzato 45 paia di occhiali alle persone in difficoltà economica segnalate dai servizi sociali e dalle caritas

di Emiliano Moccia

C’è chi non aveva mai effettuato una visita oculistica o indossato un paio di occhiali. Perché a volte la povertà ti impone di far quadrare i conti di casa e ti obbliga a fare delle scelte legate alle necessità. La casa, la spesa, qualche vestito, ma non la salute. Specie quella legata agli occhi. E’ il caso di una donna di 75 anni, accompagnata dal figlio di 48. Entrambi alla prima visita oculistica ed entrambi con problematiche importanti: cataratta bilaterale per lei e strabismo per lui. Ora indossano finalmente degli occhiali, con lenti adeguate alla loro specifica patologia. E come loro, altre persone in difficoltà economica, in stato di povertà, hanno potuto effettuare prima una visita oculistica e poi avere il proprio paio di occhiali nuovi, tutto gratuitamente. Perché l’I.I.S. “Adriano Olivetti”, indirizzo ottico di Stornara, nel foggiano, è una scuola che ha deciso di operare al servizio del territorio.

Le studentesse impegnate nelle visite oculistiche

Merito del progetto “Occhiale solidale”, che attraverso il percorso di alternanza scuola-lavoro ha coinvolto circa 20 studenti e studentesse di varie classi di terza, quarta e quinta in attività pratiche, mettendosi al servizio della comunità, con il supporto dei loro docenti. «I ragazzi hanno effettuato 56 visite oculistiche e da queste hanno poi realizzato e donato 45 occhiali completi a persone appartenenti a fasce economiche deboli, segnalate dai servizi sociali dei comuni di Stornara, Carapelle e Orta Nova e dalle caritas parrocchiali» spiega l’insegnante Marco Oliano, che insieme al collega Luigi Dicorato ha coordinato l’iniziativa.

«Con la supervisione di oculisti e di docenti gli studenti hanno quindi controllato i vizi di rifrazione, per individuare eventuali disturbi della vista dei pazienti che abbiamo seguito, e di conseguenza hanno effettuato la costruzione degli ausili ottici da donare alle persone. I ragazzi ogni anno svolgono attività di alternanza scuola-lavoro, ma in questo caso l’iniziativa ha abbracciato più temi. Perché ha riguardato l’ampliamento dell’offerta formativa, l’educazione civica, la cura del proprio territorio. Questo tipo di scuola va oltre i tradizionali percorsi formativi, perché consente agli alunni di sentirsi protagonisti, di entrare nella sfera sociale delle persone, di interagire con loro, di capire il loro cuore».

Questo tipo di scuola consente agli alunni di sentirsi protagonisti, di entrare nella sfera sociale delle persone, di interagire con loro, di capire il loro cuore

— Marco Oliano
Gli alunni mostrano le montature ai pazienti

La conferma arriva dalle parole di Giada Di Palma, 19 anni, che ha seguito tutto il percorso senza perdersi nulla, perché la voglia di apprendere e di mettersi al servizio della collettività era davvero tanta. «Attraverso questo laboratorio volevamo renderci utili nel nostro territorio. Attraverso una serie di screening che avevamo effettuato già con i nostri compagni di scuola avevamo capito che alcuni non avevano mai fatto una visita oculistica, perché la famiglia non aveva le possibilità economiche. Di conseguenza, abbiamo pensato di realizzare un progetto per garantire a chiunque la visita gratuita della vista e degli occhiali con lenti graduate. La salute visiva viene spesso tralasciata, invece è davvero molto importante».

Gli studenti nello studio della scuola incontrano i pazienti

Per questo, il giorno della consegna degli occhiali, le cui mondature sono state donate in questi anni da alcuni ottici della zona, è stato un momento di gioia per tutti. «E’ stata un’esperienza gratificante» prosegue Di Palma «perché abbiamo visto la felicità negli occhi dei bambini e dei loro genitori, che spesso non potevano garantire né una visita oculistica né un paio di occhiali ai loro figli. E’ stato bello per noi alunni esporci in tutto: abbiamo fatto le visite oculistiche, consigliato le montature più adatte, costruito le lenti. E’ stata davvero una crescita personale e lavorativa significativa, che ci ha permesso di toccare con mano le diverse situazioni che si possono incontrare e di avvicinarci al mondo del lavoro. Mi auguro» termina la giovane Di Palma «che questo percorso di alternanza scuola-lavoro possa proseguire, perché consente agli alunni di apprendere sempre di più e di poter aiutare la popolazione che ne ha bisogno».

Famiglie numerose e monoreddito, lavoratori precari, disoccupati, anziani indigenti, senza dimora, bambini, adulti, italiani e migranti. Tante e diverse le persone che hanno ricevuto in dono il loro paio di occhiali, dando origine ad un patto tra la scuola, il territorio e le amministrazioni comunali di Stornara, Carapelle e Orta Nova. «Le attività laboratoriali hanno permesso ai ragazzi di sentirsi vivi, veri, di relazionarsi con le persone, di simulare l’attività completa di ottici» evidenzia Maria Carbone, dirigente l’I.I.S. “Adriano Olivetti”. «In quanto istituzione scolastica il nostro obiettivo è l’apprendimento non solo degli studenti che si approcciano al mondo del lavoro già durante gli studi superiori, ma siamo consapevoli che nei giovanissimi la vista è il canale di apprendimento primario ed è pertanto importante  che la cura della sua salute cominci fin da piccoli».


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