Salute

Foggia, emergenza sangue: appello ai donatori

Con l'arrivo dell'estate il centro trasfusionale degli Ospedali “Riuniti” di Foggia registra una riserva di sangue. L’Avis locale ha raccolto e condiviso l’appello per invitare a donare sangue prima delle vacanze o al ritorno, un gesto indispensabile per garantire le trasfusioni. Il gruppo sanguigno 0 Rh negativo è il più richiesto per la donazione, perché viene definito donatore universale

di Emiliano Moccia

«Il Servizio di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale – Policlinico Foggia sta affrontando una carenza critica di sangue. Le tue donazioni sono essenziali per garantire che i pazienti ricevano le cure di cui hanno disperatamente bisogno». Ė l’appello lanciato in queste ore dal centro trasfusionale degli Ospedali “Riuniti” di Foggia, che al momento denuncia di essere in riserva di sacche di sangue. Una mancanza di plasma che rischia di creare non pochi disagi, in quanto la terapia trasfusionale è indispensabile e diventa un salvavita per pazienti oncologici, talassemici e per tutti quelli che hanno emorragie importanti dovute a traumi, interventi chirurgici o durante/dopo il parto, malattie croniche ed emergenze/urgenze. Non a caso, già nelle settimane precedenti, dal presidio sanitario era stato lanciato un invito ai donatori affinché prima di partire per le vacanze o al rientro si recassero a donare, in modo da garantire la giusta terapia a tutti i pazienti bisognosi di trasfusioni.

Il centro trasfusionale del Policlinico “Riuniti” di Foggia

L’appello è stato immediatamente raccolto e condiviso anche dall’Avis di Foggia. «L’emergenza legata ad una maggiore richiesta di sangue si registra sempre durante il periodo estivo, perché i flussi turistici fanno aumentare la popolazione del territorio e si manifestano anche più incidenti stradali, fra le cause che possono determinare un uso più frequente del plasma» spiega Alessandro Giallella, presidente della sezione foggiana dell’Avis. «Il gruppo sanguigno 0 Rh negativo è il più richiesto per la donazione, anche perché normalmente l’elisoccorso che interviene prontamente sui luoghi in cui si verificano incidenti porta con sé due sacche di questo gruppo sanguigno, definito donatore universale in quanto può essere donato a qualunque individuo e quindi può essere utilizzato in tutti i casi in cui necessitano trasfusioni».

vita a sud

Prima della pandemia del covid, attraverso l’attività dell’Avis foggiana si sono toccate anche punte di 6.500 donazioni annue, un numero importante, che «oltre a sostenere ampiamente le esigenze del Policlinico “Riuniti”, riusciva a sostenere anche le zone della provincia di Foggia in cui operano piccole associazioni di volontariato che faticano ad avere un gran numero di donatori e dove non ci sono centri trasfusionali» aggiunge Giallella.

Alessandro Giallella al centro, durante l’attività di sensibilizzazione nelle scuole

«Purtroppo dopo il covid abbiamo faticato a riprendere la normale attività di sensibilizzazione, di conferenze nelle scuole, di animazioni dei territori, e siamo scesi a circa 5.000 donazioni, che sono sicuramente un buon risultato, ma che non sempre sono sufficienti a colmare le varie esigenze». Anche perché «la terapia trasfusionale è indispensabile per pazienti con particolari patologie, penso ad esempio ai talassemici che richiedono una o due trasfusioni di sangue ogni 18 giorni, a seconda del livello di emoglobina. Per questo, invitiamo chiunque ne abbia la possibilità a recarsi al centro trasfusionale del policlinico di Foggia per effettuare la donazione. Voglio ricordare, nell’occasione» conclude Giallella «che gli uomini e le donne possono donare ogni 90 giorni, la differenza è che gli uomini possono fare quattro donazioni l’anno mentre le donne due. Chi vuole può recarsi al centro trasfusionale dal lunedì al sabato dalle 8.00 alle 11.30, il mercoledì dalle ore 14.30 alle ore 18.30. È un piccolo gesto che può aiutare a salvare una vita».


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