Welfare

Dipendenze, fondi bloccati da novembre: le comunità richiamano i politici

Nuova protesta del Coordinamento delle comunità terapeutiche sarde, che richiama la classe politica isolana ad assumere un provvedimento urgente e indispensabile per evitare la chiusura di altre strutture dell'Isola. La Giunta regionale aveva inserito i fondi nella legge Omnibus di fine 2022, ma ad oggi le comunità non hanno ancora ricevuto un solo euro. Le responsabilità del Consiglio regionale e degli uffici dell'assessorato competente

di Luigi Alfonso

Il Coordinamento delle comunità terapeutiche sarde – Ceas alza di nuovo la voce. Costretto a richiamare l’attenzione generale su una situazione ormai al collasso che si trascina da anni, il Ceas ha acquistato uno spazio pubblicitario sui due principali quotidiani sardi per informare i cittadini e allo stesso tempo scuotere la classe politica isolana. Il perché è presto detto. «Un provvedimento urgente che la Giunta regionale aveva inserito nella legge Omnibus nel novembre 2022, ad oggi non ha ancora visto l’esito», spiega la coordinatrice regionale Giovanna Grillo. «Non abbiamo visto un solo euro dei 14 milioni di euro previsti per l’adeguamento tariffario delle dipendenze, riabilitazione territoriale e Rsa. Questo è attribuibile in parte al Consiglio regionale, che ancora non ha sciolto un nodo fondamentale: non ha detto quanto va agli uni e quanto agli altri».

«Da settimane si attende il voto al collegato alla Finanziaria: se non si fa questo passaggio, resta tutto fermo», precisa ancora Grillo. «Per tutti noi si tratta di un provvedimento non solo urgente ma anche indispensabile, in quanto può evitare la chiusura di altre comunità oltre a quelle già costrette a chiudere i battenti. Va poi detto che l’assessorato regionale della Sanità e delle politiche sociali lavora dal maggio 2021 con la stessa modalità, cioè senza coinvolgere il nostro Coordinamento. Hanno aperto un tavolo tecnico interno ma non ci vogliono seduti a ragionare e confrontarci con loro, come invece accade in tutte le Regioni virtuose. In questo modo non c’è possibilità di offrire loro un contributo di idee che tenga conto delle reali esperienze sul campo. Gli uffici regionali lavorano per definire i requisiti delle nostre strutture ma non sappiamo che cosa il tavolo abbia prodotto in questi due anni».

«Quello che mi addolora più di tutto è la gestione dell’attuale Giunta regionale, che esclude dal dibattito chi tutti i giorni è sul fronte e, dunque, può portare le sue competenze», aggiunge Grillo. «I funzionari dell’assessorato sono rinchiusi in un fortino. Non viene convocata una riunione con il Coordinamento da oltre quattro anni. O loro non ritengono che il settore privato possa aiutarli a trovare delle soluzioni, oppure c’è una deliberata volontà di non tenere conto della legge nazionale n. 502/1992, che riconosce pari dignità tra la sanità pubblica e il privato accreditato. Va detto, infine, che anche a livello nazionale le politiche sulle dipendenze sono finite nel dimenticatoio per un lungo periodo, e questo ha contribuito a registrare un aumento repentino dei casi più gravi in un mondo di cui pochi si occupano. Soltanto ora è stata assegnata la delega alle dipendenze al sottosegretario della Presidenza del Consiglio dei ministri, Alfredo Mantovano».

Le comunità sarde, in 40 anni di attività, hanno accolto e curato oltre 30mila persone, supportando le loro famiglie e i servizi sociali. Allo stesso tempo, hanno garantito oltre 600 posti di lavoro. «Centinaia di pazienti con problemi di dipendenza e disturbi mentali correlati, dai prossimi mesi non avrebbero più un luogo sicuro e protetto dove curarsi e rientrerebbero nei loro territori, con un grande rischio sia per le famiglie che per i Comuni di residenza», si legge nel testo pubblicato dal Ceas, in riferimento alla possibilità di chiusura di nuove strutture. Tra le richieste del Coordinamento, la possibilità di prevedere la retroattività dell’adeguamento delle tariffe all’1 gennaio 2023, per sanare almeno in parte i debiti maturati nel frattempo a causa delle rette sotto dimensionate.

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