Sostenibilità

Dialoghi sull’economia di condivisione: la bioagricoltura sociale

Il primo incontro del 2021 del ciclo organizzato dall'associazione Papa Giovanni XXIII ha come tema l'agricoltura inclusiva e sostenibile, un tappa fondamentale in quella che è una nuova economia basata sulla cultura del dono e delle relazioni

di Alessandro Puglia

Dialoghi sull’economia di condivisione. È il ciclo di incontri promosso dall’associazione Papa Giovanni XXIII che ieri ha affrontato quella che è una grande opportunità per la cura del nostro pianeta: la bioagricoltura sociale, inclusiva e sostenibile. Uno scenario che si inserisce in un contesto che come ha ricordato Dino Barbarossa, presidente di Fondazione Ebbene e coordinatore Equipe Economia di Condivisione Comunità Papa Giovanni XXIII, vede ognuno di noi chiamato a “custodire” la terra in cui vive. Nel giorno in cui viene approvato il trattato che mette al bando le armi nucleari, prendersi cura della propria terra significa «non pensare soltanto al proprio giardino, ma sentirsi parte di un ecosistema dove le sfide globali, tra tutte quelle sull’inquinamento atmosferico, riguardano tutti noi», ha sottolineato l’economista Leonardo Becchetti.

A introdurre i temi chiave per un’agricoltura sostenibile è stato Salvatore Cacciola, presidente di Bioas (associazione nazionale bioagricoltura sociale): «Non siamo più di fronte a qualcosa di teorico, ma nel nostro paese esiste già una serie di esperienze di agricoltura sana e giusta che si inserisce in un contesto armonico. Penso ai giovani che donano nuova vita ai terreni confiscati alle mafie e fanno di quel bene un nuovo centro di aggregazione per una comunità», ha esordito Cacciola che individua poi nell’azienda agricola un luogo di accoglienza e scambi relazionali.

Una serie di incontri quelli organizzati dall'associazione Papa Giovanni XIII dove si sottolinea che l’unica economia perseguibile è quella intrisa di valori, nel caso specifico la bioagricoltura sociale perché mirata a sostenere le categorie più fragili in un contesto che parte direttamente dalla terra. Un’economia virtuosa assai lontana da quella che la pandemia ha smascherato. Per mettere al centro l’uomo e la cultura del dono.

Tra gli interventi Maurizio Bergia del Consorzio Condividere Papa Giovanni XXII ha ricordato il ruolo fondamentale delle giovani generazioni: «che lasciano anche un lavoro di sicuro per operare in un’agricoltura inclusiva e sostenibile», mentre Giorgio Pieri, promotore Gruppo Autopromozione Comunitaria ha sottolineato l’importanza della bioagricoltura sociale nel reinserimento lavorativo e sociale dei detenuti.

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