Casa Netural, l’hub del networking rurale compie 10 anni

Dieci anni fa nasceva in una piccola casa nei Sassi di Matera il primo spazio di coworking rurale e coliving in Italia, oggi una piattaforma che aggrega tantissimi innovatori. Il giorno del compleanno di Casa Netural incontriamo il suo ideatore e co-founder, Andrea Paoletti

di Redazione

Quando nel 2011 Andrea, architetto biellese, si trasferisce a Matera già aveva le idee chiare. “Volevo dar vita al primo spazio di coworking rurale in un’area periferica e la Basilicata era una delle tre regioni in Italia senza spazi di coworking – ci racconta subito Andrea – Volevo capire come aggregando persone e competenze fosse possibile diventare motore di trasformazione territoriale”. L’anno dopo dall’incontro con Mariella Stella, materana con la passione per l’attivazione civica, nasce Casa Netural, il primo spazio al mondo di networking rurale, da cui il termine Netural”.

Dal primo monolocale nel cuore dei Sassi di Matera alla bellissima casa di quattro piani che oggi ospita le tantissime attività dell’associazione, Casa Netural non ha mai smesso di aprire le sue porte al mondo ed aggregare cittadini, innovatori sociali, creativi o semplicemente curiosi, per condividere idee e passioni ed immaginare insieme nuovi scenari per la città. Il primo progetto ad essere lanciato ed ancora oggi attivo è stato il Coliving, residenze speciali per promuovere scambi culturali tra la comunità locale e innovatori sociali e change makers provenienti da tutto il mondo. Ma sono davvero tantissimi i progetti promossi dall’associazione che dal 2017, oltre ad una Casa, ha anche un magnifico giardino: “Il parco Agoragri è il primo spazio verde rigenerato della città di Matera – continua Andrea – non soltanto un orto urbano, ma soprattutto spazio di nuova socialità dove coesistono attività culturali, eventi e laboratori per bambini, è stato infatti tra i primi spazi di outdoor education del territorio”.

Casa Netural oggi si propone come hub dell’innovazione sociale per il sud Italia, quali delle visioni con cui è nata dieci anni fa oggi sono realtà?

“Alcune tematiche centrali per Casa Netural come il coworking e il coliving, tutto il tema dell’abitare collaborativo e dell’innovazione sociale nel 2012 erano nuovi, noi in questi anni siamo stati catalizzatori per tantissime persone che avevano idee in questo ambito. Quello che abbiamo pensato e stavamo sperimentando oggi è diventato un trend: penso al coliving, al mondo dei nomadi digitali. Anche tutto il tema del lavoro da remoto, la pandemia ci ha insegnato che oggi è sempre più possibile”.

Intanto è cambiata tantissimo anche Matera.

“Sì, la città è cambiata e questo cambiamento ha favorito molto Casa Netural: essendo uno dei progetti più innovativi della città con Matera Capitale Europea della Cultura 2019 abbiamo avuto la possibilità di presentarci al mondo. Il 2019 ci ha permesso di scalare diversi progetti su scala europea”.

E a distanza di dieci anni cos’ha ancora da dire Casa Netural a questo territorio?

“Siamo ancora innovativi, sempre un passo in avanti, perché è il progetto che lo consente: essere una grande piattaforma che catalizza persone con idee nuove e innovatori ci permette di intercettare sempre prima degli altri nuovi trend. Questo oggi è più facile di ieri perché Casa Netural è un luogo di aggregazione riconosciuto, con un’identità forte”.

In questi anni Casa Netural è cresciuta tanto, non tanto nelle dimensioni che siamo abituati a misurare (numero di occupati, fatturato…), ma per progetti e realtà separate che sono nate: più che crescere in dimensioni siete cresciuti per gemmazione. Uno stile chiaro dall’inizio o un adattamento al territorio?

“È la forma che ha preso l’associazione in risposta a dei limiti territoriali chiari, ci troviamo in un territorio con pochi investimenti privati e poco supporto del pubblico. L’importante è esserci, dare costanza alla nostra presenza. Casa Netural è una piattaforma, aggreghiamo persone che portano proprie progettualità che non è detto debbano restare sotto il cappello di Casa Netural. Il segreto del progetto è essere Casa, accogliere le persone in uno spazio in cui il passaggio di competenze avviene in maniera orizzontale, in cui le esperienze di uno vanno ad aiutare le esperienze degli altri. Non ci interessa tenere dentro di noi questi progetti, ma ognuno ha la propria vita. Dal punto di vista economico siamo un’associazione non ci interessa crescere in modo esponenziale, per questo alcuni progetti che abbiamo seguito più da vicino oppure competenze che avevamo capito che avevano un valore commerciale e professionale abbiamo deciso di staccarle, come Netural Coop e Wonder Grottole”.

Qual è il progetto di Casa Netural a cui sei più affezionato e che meglio riassume la sua anima?

“Quello che mi piace di più, anche perché mi permette di staccare dalla quotidianità per qualche giorno, è la Netural Walk, un’esperienza immersiva che presuppone un grosso lavoro di ricerca sul territorio di scouting delle realtà più significative presenti nel nostro entroterra. È la scoperta di un intreccio di storie e di persone che ogni giorno provano a fare qualcosa di diverso nei paesi in cui vivono – e io so quanto è difficile riuscirci soprattutto nelle realtà più piccoline – poi è un’esperienza di cinque giorni che ogni anno mi dà l’opportunità di conoscere altre persone che vengono attirate da questa esperienza”.

Possiamo dire che questo è anche il progetto più generativo di Casa Netural?

“La camminata è uno spazio sociale in movimento. Spesso partiamo come persone che non si conoscono e arriviamo come comunità camminante. Attraversare a piedi i piccoli paesi del sud Italia apre tante domande sui territori e ci permette di guardare a quelle realtà con prospettive diverse. Scopriamo e ci interroghiamo sui bisogni reali di quelle comunità. Così è nata Netural Coop, una cooperativa che ha sviluppato una vocazione specifica sul marketing territoriale, per valorizzare il potenziale inespresso dei territori. Ed è con la Netural Walk del 2013 che abbiamo conosciuto meglio Grottole dove poi grazie all’amicizia con Silvio Donadio è nata Wonder Grottole impresa sociale”.

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.