Comunità

Biccari come Buenos Aires, il borgo si ripopola con i discendenti argentini

Michelangelo Serio, coordinatore della consulta piccoli comuni Anci Puglia, dice che «lo stato di salute dei borghi è precario, vicino ad un deficit finanziario che fa paura». Il borgo di Biccari, però, diventa modello da seguire per contrastare lo spopolamento, come dimostra l’accoglienza in paese di numerosi argentini che hanno deciso di vivere lì, generando ricadute economiche e presenza di servizi

di Emiliano Moccia

Gli ultimi ad arrivare sono stati Sergio Javier Escobar, sua moglie Gisela Gonzàlez ed i loro piccoli, che si sono andati ad unire alla corposa comunità argentina che vive a Biccari, un piccolo borgo di 2600 abitanti posto sui Monti Dauni in provincia di Foggia. Prima di loro sono arrivati in paese anche Joanna Crell-Arias e Aldeki Arias dagli Stati Uniti d’America e da Cuba, iniziando una nuova vita e nuove sfide. Ma sono tanti gli italo-discendenti che negli ultimi anni hanno deciso di spostarsi e concentrare le loro attività lavorative in questo borgo che può offrire una migliore qualità della vita scandita anche da ritmi lenti, paesaggi, sapori, relazioni.

Un gruppo di argentine con il sindaco di Biccari, Gianfilippo Mignogna

«La maggior parte sono giovani professionisti che possono lavorare tranquillamente in smart working. Dal 2020 ad oggi grazie al protocollo d’intesa stipulato con l’associazione Argentina per il mondo abbiamo accolto in paese centinaia di giovani argentini, ed anche 2-3 cubani, alcuni in maniera temporanea, mentre tanti altri hanno scelto di restare da noi. In 26, infatti, hanno deciso di trasferirsi completamente nel nostro borgo. Qui lavorano, mandano i loro figli a scuola, hanno acquistato casa. Altri, si fermano per vivere un’esperienza di vita di circa 6-8 mesi. La loro presenza rappresenta per la comunità importanti ricadute economiche, acquisti nei negozi, iscrizioni di bambini ad asili e scuole. Insomma, si sta rilevando una buona strategia contro lo spopolamento delle nostre aree interne e come motore di stimolo per l’attivazione di ulteriori servizi». Gianfilippo Mignogna è sindaco di Biccari dal 2009. Nei tre mandati alla guida del borgo, insieme al sostegno della comunità locale, si è fatto promotore di una serie di progetti, iniziative, attività che non solo hanno incrementato i flussi turistici in questa suggestiva parte della Capitanata, ma ha anche sperimentato politiche innovative contro l’isolamento del paese intercettando nuove opportunità di crescita e sviluppo.

La loro presenza rappresenta per la comunità importanti ricadute economiche, acquisti nei negozi, iscrizioni di bambini ad asili e scuole

Gianfilippo Mignogna, sindaco di Biccari

«L’idea è stata quella di aprire le porte del paese agli italo-discendenti, in particolare della comunità sudamericana, con la finalità di indirizzare i discendenti della grande migrazione dall’Italia all’Argentina che oggi, in base al principio di “ius sanguinis”, il diritto di cittadinanza basato sulla discendenza familiare, decidono di migrare al contrario, acquisendo la cittadinanza italiana.  L’associazione lo fa attraverso pratiche di esperienze che stiamo portando avanti con Argentina per il mondo che prevede una serie di azioni: il ritorno in Italia per quanti lo desiderano, il riconoscimento della cittadinanza italiana, la messa a disposizione di alloggi, un lavoro in rete per favorire l’integrazione sotto ogni punto di vista: sociale, culturale, occupazionale, scolastico» spiega il sindaco Mignogna.

Aldeki Arias si è trasferito nel comune di Biccari

«Abbiamo avuto decine di case affittate, ma soprattutto tanti appartamenti acquistati e ristrutturati, e vediamo arrivare anche i parenti di chi ha deciso di trasferirsi a vivere da noi, che godono delle bellezze turistiche e paesaggistiche del nostro territorio. Sono tutte ricadute economiche per la comunità, come la presenza dei bambini che vanno a scuola che ci danno la possibilità di avere servizi dedicati. In questo senso, va rilevata anche l’opportunità del progetto Sistema di accoglienza e integrazione Sai – che ci permette di ospitare 20 rifugiati, sparsi in diverse case del borgo, e allo stesso tempo di dare lavoro agli otto operatori coinvolti nelle attività. Sono tutte iniziative contro lo spopolamento dei piccoli comuni, che abbiamo condiviso due settimane fa in un incontro al ministero degli Esteri, proprio per mettere a disposizione di altri il nostro operato» conclude Mignogna. Parte della sua esperienza, il sindaco l’ha raccontata di recente anche nel libro “Ospitare fa bene. Economie di luogo, accoglienza e turismo in un paese di un’area interna”.

vita a sud

Ma il modello di Biccari non è sfuggito all’attenzione di Michelangelo Serio, sindaco di Roccaforzata, in provincia di Taranto, e nuovo coordinatore della consulta Piccoli Comuni Anci Puglia. Da momento dell’insediamento si è subito impegnato con i 12 componenti del coordinamento regionale, in rappresentanza dei comuni con popolazione inferiore ai i 5.000 abitanti, su come fronteggiare lo spopolamento e la mancanza di servizi nelle aree interne. «Lo stato di salute dei Piccoli comuni pugliesi, così come quelli del resto dell’Italia, è precario. E’ una situazione molto complessa. Anche per questo stiamo facendo diverse valutazioni, varie ipotesi, a seconda delle tipologie e delle vocazioni dei territori, su come contrastare lo spopolamento delle aree interne. Nella Daunia ci sono diverse esperienze significative che si possono prendere d’esempio. Fra queste, quella avviata dal Comune di Biccari in collaborazione con l’associazione Argentini per il mondo che sta favorendo l’arrivo nel paese di tanti cittadini sudamericani o italo-discendenti che decidono di rimanere e a vivere lì».

Lo stato di salute dei piccoli comuni è precario, vicino ad un deficit finanziario che fa paura. E’ una situazione molto complessa

Michelangelo Serio, coordinatore consulta piccoli comuni Anci Puglia
Michelangelo Serio, coordinatore consulta Piccoli Comuni Anci Puglia

In Puglia sono 88 i piccoli comuni su 257 totali. Sono presenti soprattutto in provincia di Lecce (42) e Foggia (38), a seguire i 6 della provincia di Taranto e i 2 della provincia di Bari. «Il prossimo passo» evidenzia Serio «è di instaurare un tavolo di confronto con gli organismi regionali, con chi ha la borsa dei denari, per salvaguardare e garantire i servizi indispensabili ai cittadini. Penso alla salute, alla scuola, alle infrastrutture, alle connessioni per favorire il lavoro in smart working di chi magari vuole venire ad abitare nei piccoli centri. Ma è uno stato di salute precario, vicino ad un deficit finanziario che fa paura. Non ci sono bilanci di previsione, tra cui quello del mio comune, che lasciano ipotizzare ottimismo e possibilità di fare grandi cose. Molto spesso le difficoltà economiche sono anche il portato di esperienze amministrative precedenti ed è sufficiente un piccolo debito fuori bilancio per mettere il comune in difficoltà». Anche per questo, Serio rilancia e condivide l’esperienza dei progetti Sai «quale veicolo da esportare, pubblicizzandolo e coinvolgendo più realtà possibili, perché si tratta di uno strumento molto importante per sviluppare servizi, infrastrutture, attività e avere nuovi cittadini nei nostri territori».

D sinistra, Mariano Andres Russo, durante l’incontro al ministero degli Esteri

A Biccari, intanto, per rafforzare il legame tra la cultura italiana e quella argentina, si stanno preparando per la terza edizione di “Biccari come Buenos Aires – Festival Tango”, che quest’anno ha come titolo “Ballando sulle radici degli emigrati italo-argentini”. Dal 15 al 18 agosto 2024 , infatti, il borgo sui Monti Dauni si trasformerà in una vibrante Buenos Aires, con balli, canti, musica e piatti tipici che faranno vivere un’immersione totale nella cultura argentina. «Quest’anno l’evento vuole sensibilizzare l’opinione pubblica su temi come l’immigrazione e l’ospitalità, favorendo la comprensione e l’inclusione» conclude Mariano Andres Russo, presidente di Argentina per il Mondo.

In apertura: immagine di copertina del libro di Gianfilippo Mignogna


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