Bari, uno sportello contro i maltrattamenti sugli animali
Dopo quelli di Verona e Trento, la Lega antivisezione italiana apre a Bari il primo sportello nel Sud per segnalare casi di maltrattamenti, violenze e soprusi nei confronti degli animali. E’ possibile denunciare i casi ai volontari della sede locale sia tramite numero di telefono sia attraverso il sito web
I primi due sportelli sono stati inaugurati a Verona e Trento lo scorso mese di gennaio, ed in soli cinque mesi di attività hanno registrato 175 segnalazioni. In diversi casi, è stato anche effettuato il salvataggio degli animali vittime di maltrattamenti. Un fenomeno ancora molto diffuso nel nostro Paese, da Nord a Sud.
All'interno di questo progetto nazionale, la Lega antivisezione italiana (Lav) ha deciso di aprire un presidio anche a Bari che accoglierà le segnalazioni sia tramite il numero di telefono 340.3133368, sia attraverso il sito web sviluppato per questo interventi. Perché «il maltrattamento sugli animali è un fenomeno molto presente nella nostra società. Ogni anno nella provincia di Bari vengono aperti 102 procedimenti penali per questo reato» spiega Roberto Bennati, direttore generale della Lav.
Gli sportelli, dunque, offrono la possibilità di salvare qualunque animale si trovi in difficoltà o sia vittima di maltrattamenti, soprusi e violenze. Gli operatori, infatti, raccolgono le segnalazioni di reati commessi contro gli animali e le gestiscono in collaborazione con le forze di polizia. Al momento, secondo i dati del 2021 forniti da Lav, il territorio di Bari è al 16° posto, su un totale di 23 comuni presi in considerazione, per il numero di procedimenti registrati presso la Procura (102) e gli indagati (34) per il reato di maltrattamento sugli animali. Anche a Foggia i procedimenti sono 102 (48 gli indagati), mentre sono 72 a Taranto (24 gli indagati). Le province di Lecce, Brindisi e Barletta-Andria-Trani, invece, non hanno fornito i dati richiesti.
Per quanto riguarda lo sportello online, «si tratta di uno strumento innovativo, semplice e veloce di segnalazione che permetterà a cittadine e cittadini di essere sempre in contatto con Lav per denunciare casi di violenza e maltrattamento nei confronti di tutti gli animali» evidenzia Bennati. «Questo di Bari è il primo sportello che attiviamo nel Sud Italia: sarà un importante presidio di tutela a cui ci auguriamo ne seguiranno altri nei territori vicini». La legge del 20 luglio 2004, n.189, recante “Disposizioni concernenti il divieto di maltrattamento degli animali, nonché di impiego degli stessi in combattimenti clandestini o competizioni non autorizzate”, negli ultimi anni ha profondamente modificato l’assetto normativo in tema di animali. «La legge attuale ci permette di fare molte cose. Attualmente è in discussione un disegno di legge in Parlamento per rafforzarla, ma già oggi il maltrattamento sugli animali è considerato un delitto e quindi mette a disposizione strumenti per fare sequestri, confische e comminare multe e pene. La sua applicazione però, come sempre, è molto complicata» aggiunge Bennati.
La scelta da parte della Lav di aprire uno sportello nel Sud Italia ed in particolare a Bari non è stata casuale. In passato, infatti, il territorio ha già assistito a numerosi casi di maltrattamenti sugli animali, che i volontari sono riusciti a gestire con i propri mezzi. Come nel caso di una cagnolina tenuta a catena e chiusa in una piccola struttura insieme ai propri due cuccioli. Dopo aver ricevuto una segnalazione, i volontari si sono immediatamente attivati per trovare una soluzione, agendo «bonariamente senza richiedere l’intervento delle forze dell’ordine e, dopo qualche difficoltà negli accordi, è finalmente riuscita a prendere in affidamento la cagnolina insieme all’unico cucciolo trovato con lei. Nel frattempo» racconta Sara Leone, responsabile Lav Bari «ha rintracciato anche il secondo cucciolo. Per i tre cani è cominciata allora una nuova vita, a casa con una affettuosa famiglia d’adozione».
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