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Bari, il murale di Gino Strada che soffia venti di pace

Quattro opere per ricordare la figura di Gino Strada, il fondatore di Emergency, e per sensibilizzare la comunità di Bari sulla pace, sulla solidarietà, sulla speranza. A realizzare il murale, quattro artiste che hanno partecipato all’iniziativa promossa da Retake Bari. Intanto, la giunta comunale barese intitola una strada al medico-chirurgo

di Emiliano Moccia

Quattro opere per ricordare la figura di Gino Strada, il fondatore di Emergency, e per sensibilizzare la comunità sull'importanza della solidarietà, della speranza e della pace. Temi particolarmente cari al medico chirurgo deceduto il 13 agosto 2021, che con la sua organizzazione non governativa ha dedicato la sua vita portando assistenza ai feriti nelle zone di conflitto, alle vittime delle guerre, delle mine antiuomo e della povertà. Per questo, la città di Bari attraverso il messaggio lanciato dall’associazione di volontariato Retake Bari ha voluto fare memoria del suo lavoro e del suo impegno omaggiandolo con quattro murales realizzati da altrettante artiste. L’opera è stata anche un’occasione per riqualificare e recuperare il muro di proprietà di Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS) in via Duca degli Abruzzi, partner dell’iniziativa, sostenuta anche da Ace attraverso il progetto itinerante “Scendiamo in strada”.

Per questo, è stato importante vedere durante i 14 giorni di lavoro oltre trenta cittadini volontari che si sono alternati collaborando con le artiste, individuate grazie ad call da cui è stato possibile selezionare anche i quattro progetti grafici che compongono il murale. Declinare attraverso l’arte i temi della pace e dell’operato di Gino Strada è stato anche un modo per riappropriarsi degli spazi urbani trascurati e trasformarli in luoghi di incontro e socializzazione più vivibili ed accoglienti. Nadia Gelsomina ha immaginato e disegnato «la mina antiuomo, gli orrori dei pappagalli verdi, ordigni descritti da Gino Strada, e l’intervento miracoloso della pace rappresentato da una donna che ridà la vita oltre le brutture della guerra».

Daniela Sersale, presidente dell’associazione “Artesana” di Triggiano, ha guidato un collettivo di giovani artisti che hanno tratto ispirazione da «un’opera dell’architetta barese Germana Gench, dove c’è Gino Strada che tiene tra le mani un vaso con un soffione. Vuole essere anche un omaggio all’artista afghana Shamsia Hassani, che rappresenta sempre il soffione come simbolo di speranza per i popoli afghani». Daniela Giarratana, invece, si è soffermata sul concetto dell’aiuto, omaggiando con la sua opera «gli infermieri, i dottori e tutti gli operatori che hanno sposato il pensiero di Gino Strada». Amalia Tucci, infine, ha intitolato il suo lavoro artistico “Teatro di vita”: «E’ rappresentata una gru “restaurata” con l’utilizzo della tecnica giapponese Kintsugi, per farle riacquisire il diritto alla vita e alla libertà».

L’iniziativa, dunque, si è svolta nell’ambito del progetto nazionale “Scendiamo in piazza”, che mira a scuotere i cittadini, rendendoli più protagonisti e partecipi dei luoghi in cui vivono, provando a rigenerare non solo gli spazi ma anche le persone. Del resto, Retake Bari è un movimento di volontari che si prende cura degli spazi comuni, impegnandosi per cambiare i luoghi che si vivono quotidianamente e per sviluppare un senso di appartenenza nella cittadinanza. «Con i volontari e con le artiste coinvolte» ha detto Fabrizio Milone, presidente dell'associazione «abbiamo pensato di impegnarci e di lanciare un grande messaggio di pace. Lo scoppio della guerra in Ucraina ci ha scosso davvero e su questa spinta emotiva abbiamo deciso di lanciare questo messaggio di pace».

Intanto, mentre il volto di Gino Strada, il suo lavoro con Emergency ed i temi della solidarietà sono diventati ben visibili a tutta la cittadinanza, la giunta comunale di Bari ha approvato in questi giorni, su proposta dell’assessore alla Toponomastica Eugenio Di Sciascio, la delibera di intitolare una strada proprio al medico chirurgo. La via individuata è “Traversa al n. 184 di via Giovanni Amendola”, nel territorio del Municipio II.

«Crediamo che i luoghi possano essere simboli importanti nella costruzione della memoria e nella condivisione di alti valori in cui riconoscersi, quali sono quelli incarnati dalla figura del medico fondatore di Emergency, che ha trascorso tutta la vita al fianco degli ultimi della terra» ha spiegato l’assessore Di Sciascio.

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