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Bari, i bambini ci mettono la faccia contro guerre e conflitti

“Break the wall” è il progetto promosso dal Ciai che ha permesso di ampliare l’offerta del presidio educativo coinvolgendo alunni e alunne in un laboratorio artistico che ha dato vita ad un murales con la tecnica del collage fotografico. Guidati dagli artisti di Pigment Workroom, i giovani partecipanti hanno espresso il loro pensiero su temi come pace, inclusione, differenze

di Emiliano Moccia

Ci hanno messo la faccia. Nel vero senso della parola. Ci hanno meso la faccia per esprimere in modo forte ed inequivocabile, con la tecnica del collage fotografico, la loro presa di posizione contro i conflitti, le guerre, le violenze. Perché il loro manifesto collettivo, che adesso chiunque può guardare, vuole essere uno stimolo alla comunità a riflettere su temi come pace, incontro tra culture, inclusione e differenze. Protagonisti dell’iniziativa che si è svolta a Bari sono stati gli alunni e le alunne della scuola “Giovanni Pascoli” che attraverso un laboratorio artistico hanno dato vita alla loro creatività, ai loro pensieri, al loro messaggio di accoglienza. Merito del progetto “Break the wall” che il Centro italiano aiuti all’infanzia (Ciai) ha sviluppato con la sua sede di Bari presso l’istituto scolastico nell’ambito del progetto più ampio di “Educazione in corso”.

La tecnica del collage fotografica per realizzare il murales

«Con “Break the wall”, finanziato dalla Regione Puglia nell’ambito dell’avviso pubblico “Iniziative per la pace e per lo sviluppo delle relazioni tra i popoli del Mediterraneo”, abbiamo colto l’occasione per ampliare l’offerta del nostro presidio educativo proponendo ai giovani partecipanti della scuola secondaria di primo grado, un laboratorio artistico animato dagli artisti di Pigment Workroom che ci ha permesso di esplorare le questioni della convivenza fra i popoli e della pace» racconta Domenico Lamontanara, coordinatore del progetto Ciai di Bari. «Si tratta, dunque, di un’iniziativa che si inserisce nella nostra azione di contrasto alla povertà educativa che portiamo avanti nel capoluogo barese».  

Partendo dall’analisi di una poesia di Gianni Rodari sul tema della pace, illustrata da Bruno Munari, ragazzi e ragazze «nel corso del laboratorio si sono confrontati su questi temi, si sono fatti delle fotografie ed hanno immaginato il murales da realizzare. Con il loro lavoro» evidenzia Lamontanara «gli alunni e le alunne hanno condiviso la loro manifestazione collettiva, la loro presa di posizione, mettendo letteralmente la faccia contro i conflitti attualmente in corso. Hanno avuto l’opportunità di esprimere il loro pensiero, svolgendo un grande esercizio di democrazia nel prendere tutte le decisioni che hanno portato all’opera finale presso l’istituto comprensivo “Giuseppe Garibaldi” e nell’aula magna della scuola “Giovanni Pascoli”. Anche perché quello affrontato» prosegue il coordinatore Ciai di Bari «è un argomento molto sentito in questo istituto comprensivo, che ha più della metà della popolazione studentesca di origine straniera e temi come conflitto, razzismo, convivenza sono sempre importanti da affrontare».

Hanno condiviso la loro presa di posizione, mettendo letteralmente la faccia contro i conflitti attualmente in corso. Hanno avuto l’opportunità di esprimere il loro pensiero, svolgendo un grande esercizio di democrazia 

– Domenico Lamontanara
Alunni impegnati nel laboratorio artistico

L’attività, quindi, ha preso forma come un progetto nel progetto, in quanto si è inserita nell’ambito delle attività di “Educazione in corso”, «nato per contrastare la povertà educativa nel Municipio 1 di Bari, prevenendo l’abbandono scolastico, il fenomeno dei neet – i giovani che né studiano, né seguono corsi di formazione, né lavorano – e le forme di devianza. Il progetto è destinato a ragazze e ragazzi da 11 a 17anni, gli anni dei passaggi primaria/secondaria-superiore, alle loro famiglie, alle loro scuole, alla loro comunità». Del resto, secondo l’osservatorio Con i Bambini per quanto riguarda il fenomeno della povertà educativa, la Puglia è prima fra le regioni del Mezzogiorno per molti indicatori, ma rimane sotto la media nazionale per: abbandono scolastico: 17,9% (Italia: 13,5%); neet: 29,7% (Italia: 22%).

Un’attività del laboratorio promosso dal Ciai di bari

«Quello della povertà educativa nella città di Bari è un tema molto complesso, una questione trasversale, presente in tutti i quartieri, anche se le zone periferiche forse sono più esposte perché ci sono meno opportunità di crescita e di sviluppo» conclude Lamontanara.«Senza contare, che in molti casi la povertà educativa di una famiglia è seguita da quella economica, rendendo i percorsi più complicati. Il nostro progetto prevede proprio una serie di azioni che, insieme a tutti i partner coinvolti, vogliono rafforzare la motivazione all’apprendimento, sviluppare un senso di appartenenza alla scuola e alla comunità, contribuire ad una educazione di qualità e inclusiva».