Andria, un Festival per immaginare e rigenerare il Sud

Dal 17 al 19 giugno la città di Andria ospiterà il “Festival di Immaginazione Meridiana” che attraverso laboratori ed esperienze con esperti vuole stimolare riflessioni sui vari Sud. Aperta la call per partecipare e portare idee

di Emiliano Moccia

«Occorre restituire al Sud l’antica dignità di soggetto del pensiero, interrompere una lunga sequenza in cui esso è stato pensato solo da altri. Il pensiero meridiano è, innanzitutto, riformulazione dell’immagine che il Sud ha di sé: non più periferia degradata dell’impero, ma nuovo centro di un’identità ricca e molteplice, autenticamente mediterranea». Le parole di Franco Cassano sono più che vive che mai. Perché è in quel “pensiero meridiano” enunciato dal sociologo pugliese scomparso lo scorso anno, che si muove la visione culturale e sociale che dal 17 al 19 giugno ad Andria, animerà gli spazi di Officina San Domenico con l’obiettivo di avviare un percorso di laboratori ed esperienze in cui cominciare a condividere, proiettare materie e rappresentazioni dei vari Sud possibili.

«Che cos’è il Sud? Quale luogo, quale esperienza? È un’espressione geografica, sociale, economica, una condizione dello spirito? Una terra, un mare? Su quali basi elaboriamo le possibili risposte a questa domanda? Negli ultimi decenni abbiamo assistito a un costante impegno a decostruire gli stereotipi associati all’idea di Sud, soprattutto nella ricerca degli studi decoloniali e postcoloniali, eppure impiegare quegli strumenti, i libri, le teorie, le statistiche, gli indici economici, sembra sempre meno sufficiente per capire come abitare il Sud, come parlare la sua molteplice lingua» si chiedono da CapitalSud, i promotori dell’iniziativa che gestiscono Officina San Domenico.

La loro è un’organizzazione nata con l’intento di dimostrare che può capitare anche a Sud di riattivare la capacità di aspirare, praticando trasformazioni generative, un meridione che – come scriveva Cassano – passa da “oggetto di pensiero a soggetto di pensiero”. Per questo, il “Festival di Immaginazione Meridiana” «vuole proporre esercizi di immaginazione attraverso tutte le attività che saranno organizzate nel corso della tre giorni, per elaborare un Atlante che aiuti a stimolare, disseminare, rappresentare e condividere l’immaginazione meridiana» spiega Francesco Caldarola, presidente dell’associazione CapitalSud.

Per farlo, la tre giorni sarà scandita da tre tematiche particolari: «Pensieri Meridiani. Ecologia. Istituzioni Meridiane. I laboratori saranno guidati da figure provenienti da diversi settori: dalla filosofia all’architettura, dall’arte contemporanea all’economia, dalla sociologia all’archeologia. I vari esperti» aggiunge Caldarola «offriranno la propria conoscenza per orientarsi e disorientarsi con i partecipanti nell’elaborazione condivisa di questa prima mappatura dell’immaginario meridiano». Ma lo sguardo del Festival guarda già lontano, perché seppure pensata come un’ambizione da raggiungere nel lungo periodo «l’idea è di realizzare un Istituto di Ricerca e Produzione culturale legata al Sud. Dobbiamo rimparare a pensarci Sud, partendo da un pensiero: che cosa ci connota per definirci Sud?».

Chi è interessato a partecipare può compilare questo modulo entro il 31 maggio 2022. Per partecipare alla call promossa dagli organizzatori, invece, è possibile inviare una foto o un video di un oggetto che rappresenti per te il Sud. «Il festival si propone come un’esplorazione aperta e transnazionale, il contributo di ciascuno al progetto può essere fondamentale anche se non riesce a spostarti o vive troppo lontano». In questo caso, si può inviare il materiale alla mail immaginazionemeridiana@capitalsud.org sempre entro il 31 maggio 2022. Per saperne di più: assembramenti.net/call-meridiani

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