Sport paralimpico
A Reggio Calabria il Giro Handbike, una maglia rosa per l’inclusione
La competizione sportiva per la prima volta arriva al Sud Italia. Il Giro riprende l’idea dello storico Giro d’Italia di ciclismo su strada in tutto. «L’obiettivo infatti», spiegano gli organizzatori volontari dell’evento, «è dare agli handbikers la possibilità di avere la maglia rosa, esattamente come accade nel Giro d’Italia canonico»

Un evento di portata nazionale che unisce idealmente l’Italia sotto i valori dell’inclusione, dello sport e della promozione territoriale. Il Giro Hanbike è arrivato alla quindicesima edizione e ha inaugurato quest’anno un nuovo circuito a Reggio Calabria, per la prima volta nel profondo Sud italiano.
Il Giro Handbike riprende l’idea dello storico Giro d’Italia di ciclismo su strada in tutto: «L’obiettivo, infatti, – spiegano gli organizzatori volontari dell’evento – è dare agli handbikers la possibilità di avere la maglia rosa, esattamente come accade nel Giro d’Italia canonico. Crediamo che questi siano atleti di altissimo valore sportivo e che debbano avere pertanto la possibilità di concorrere all’interno di un circuito professionale strutturato e avere la visibilità che meritano. Ecco perché la nostra organizzazione costruisce i circuiti all’interno dei centri storici delle città che attraversa. Sarebbe molto più semplice individuare dei circuiti già presenti e più isolati rispetto al centro città; invece cerchiamo di scegliere dei luoghi simbolici e lavorare a stretto contatto con i territori, per dare modo ai cittadini di appassionarsi sempre di più al mondo paralimpico».
Del resto, è questo il grande valore dello sport paralimpico: andare oltre l’agonismo per diventare strumento di promozione dell’inclusione sociale e di valorizzazione delle capacità di ciascuno. Non a caso, «molti atleti dell’handbike – proseguono gli organizzatori – sono persone con disabilità che passano da un percorso di riabilitazione per diventare campioni paralimpici. È questo il valore più alto che gli eventi come il Giro Handbike rappresentano dal punto di vista sociale».
A Reggio Calabria sono circa 40 gli atleti che si sono confrontati sul Lungomare cittadino. «Vedere il nostro circuito approdare per la prima volta in una città del profondo Sud – racconta il presidente di Solutions&Events Organisation Fabio Pennella, la società che organizza l’evento, – è un passo importante per la manifestazione e un segnale chiaro della sua crescita. Il Giro Handbike non è solo una competizione sportiva, ma una vera e propria opportunità di inclusione e sensibilizzazione. Ogni tappa è un’occasione per dimostrare che lo sport, in tutte le sue forme, è accessibile a tutti e che la determinazione non conosce barriere. Avere la possibilità di portare il Giro in una città come Reggio Calabria, che ha sempre mostrato un grande spirito di accoglienza e partecipazione, è un segno tangibile del fatto che il nostro movimento sta crescendo, coinvolgendo sempre più realtà e raggiungendo nuove frontiere. Siamo solo all’inizio di un percorso che sono certo continuerà a crescere e a raccogliere consensi, soprattutto nelle regioni del Sud che meritano sempre maggiore visibilità e attenzione».
L’evento è stato sostenuto da Comune e Città metropolitana con risorse Pon Metro del Fondo operativo complementare. «lo sport a Reggio Calabria è un vero e proprio diritto di cittadinanza – ha dichiarato il sindaco metropolitano Giuseppe Falcomatà – e fare sport significa non soltanto poter usufruire di impianti sportivi all’avanguardia, ma anche utilizzare lo sport come linguaggio universale attraverso il quale riportare l’attenzione su quanto sia necessario continuare a investire per rendere la nostra città sempre più accessibile e inclusiva. L’investimento sulle cosiddette attività immateriali ci consente di tenere alta l’attenzione su queste tematiche ma naturalmente, data la caratura di questo evento, anche di promuovere l’immagine della nostra città su circuiti nazionali».
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