Cultura

Visto dalle ong: più che un’alleanza, un’amicizia.

Rita Girotti di Save The Children descrive la partnership con American Express.

di Ida Cappiello

La collaborazione tra Save The Children e American Express non si ferma al denaro che arriva dalle carte di credito: la rete di legami internazionali dell?azienda americana è un volano di sviluppo per l?associazione che è la più grande organizzazione internazionale indipendente per la difesa e la promozione dei diritti dei bambini. Opera in oltre 100 Paesi nel mondo con una rete di 27 organizzazioni nazionali e un ufficio di coordinamento internazionale. Rita Girotti, corporate & fund raising manager di Stc Italia, racconta quanto grande sia il potenziale che può esprimere una partnership che diventa anche dialogo tra persone.
Vita: Quando è cominciata la partnership con Amex?
Rita Girotti: Dall?inizio della nostra attività, sia a livello mondiale che in Italia, dove siamo partiti nel 2000. È stata molto facilitata dall?esperienza che avevamo già fatto in altri Paesi, ha creato da subito un clima di fiducia reciproca.
Vita: Quanto ricevete dal canale delle donazioni attraverso la carta?
Girotti: Circa 35mila euro l?anno, ma Amex ci sostiene in tante altre forme.
Vita: Quali ad esempio?
Girotti: Aiuti finanziari in diverse occasioni, ma non solo. Sono fondamentali gli spazi di comunicazione che Amex ci riserva nelle newsletter che manda ai titolari. È un modo veramente efficace di farci conoscere, soprattutto nelle aree geografiche nuove per noi. Sono spazi che l?azienda potrebbe farsi pagare da altri inserzionisti.
Vita: Una partnership così stretta vive anche di rapporti personali?
Girotti: Certo, dopo quasi cinque anni conosciamo le nostre facce, parliamo, condividiamo le idee e le esperienze. Cito un fatto: quando ci è stato proposto un accordo anche con la carta Diners, ne abbiamo parlato con franchezza e nessuno ha posto condizioni di esclusiva.

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