Non profit

Visita del Ministro in redazione

Il Ministro della Solidarietà sociale Paolo Ferrero in visita a Milano incontra il Comitato Editoriale presso la redazione di Vita Magazine. Ecco com'è andata - guarda le immagini

di Redazione

Redazione al completo, ma non di giornalisti. Protagoniste indiscusse di un pomeriggio milanese diverso dagli altri, oltre 60 associazioni, grandi e piccole, del Terzo settore italiano. Ospite d?onore: Paolo Ferrero, ministro della Solidarietà sociale. Tanto che la redazione si è completamente trasformata per ospitare oltre 80 persone, proprio dove ogni giorno lavorano i giornalisti. ?Un laboratorio? l?ha definita Giuseppe Frangi, direttore responsabile del magazine ?da cui ogni settimana escono i contenuti che leggete sul settimanale?. Riccardo Bonacina, presidente del Gruppo VITA, ha lasciato la parola al Ministro non senza però aver precisato cosa si è fatto sinora e cosa ci si aspetta. ?Non si butti al mare ciò che è stato fatto di buono nella scorsa legislatura? ha ammonito Bonacina ?anzi, si vada avanti: e avanti vuol dire mettere finalmente mano al codice civile per un pieno riconoscimento del non profit e in particolar modo delle imprese sociali”. Ma i temi sul tavolo sono molti, alcuni più caldi di altri. E? Fausto Casini, presidente Cnesc, che apre le danze e che fa il punto sul servizio civile: ?Il rapporto fra non profit ed enti pubblici nell?ambito del servizio civile può crescere, ma deve cambiare. Non può ridursi a una semplice concorrenza quando si tratta di presentare progetti in occasione del bando nazionale?. E Gianfranco Gambelli, presidente Misericordie, concorda, e rilancia il tema dell?immigrazione sottolineando le forti difficoltà in cui si trovano le associazioni, ma soprattutto gli stessi immigrati. Da chi non ha diritti sul territorio italiano a coloro che faticano ad averli nel mondo del lavoro, Giangi Milesi, presidente dell?ong Cesvi, invita il ministro a pensare a un contratto nazionale per il non profit. Dai diritti degli adulti a quello dei minori, coi dati alla mano: solo 6 regione hanno un registro sull?infanzia abbandonata, solo 3 hanno nominato il garante dell?infanzia. Oltre 30mila ragazzi senza famiglia, di cui solo 11mila sono stati affidati a una famiglia. Fin qui numeri, ma come poter garantire la qualità dell?affidamento? Per non parlare delle adozioni internazionali, calate nel 2005, causa blocco dei paesi di provenienza. “Manca inoltre una banca dati nazionale – ha aggiunto Marco Griffini (Aibi) – che comprenda sia le coppie con decreto di idoneità che il numero effettivo di bambini assistiti e adottabili, una mancanza a dir poco grave”. Il presidente di Amici dei Bambini ha poi invitato il Ministro affinché si promuova maggiormente il sostegno a distanza come forma di solidarietà nel confronti dei minori, e che proprio su questo ci si impegni per una regolamentazione nazionale. Felice Romeo, presidente di Legacoop Lombardia, poi, riprende la questione dei contratti nel non profit. ?Perché non pensare alla co-progettazione, co-finzanziamento, per superare il metodo delle gare d?appalto, coinvolgendo le Fondazioni di comunità?. Un settore di 100mila occupati, che non può più tollerare una concorrenza scorretta. Lanfranco Norcini Pala, direzione Acli, infine non fa sconti a nessuno, tanto meno al neo ministro. E ritorna al tema del servizio civile. ?Non ci serve un riordino della normativa che finanzi, distribuisca fondi, ma di un pensiero politico.? A gran voce, tuttavia, sale una richiesta dalle associazioni: quello di una legge quadro sul non profit che riconosca finalmente un ruolo fondamentale al Terzo settore. Le risposte del ministro ?Sul servizio civile stavo fermando il bando? risponde così il ministro Ferrero alla prima questione. ?Non ho una grande valutazione di come si sono stilate le graduatorie. E vi assicuro che ho fatto io stesso delle verifiche a campione. Alcuni progetti accettati, ineccepibili nella forma forse, ma fatti con il ciclostile. Mentre altri progetti bocciati per vizi di forma, che però meritavano più attenzione.? Ma i tempi per rimettere sui binari corretti la questione non saranno brevi. Lo assicura Ferrero. Altro discorso per la riforma sui Cpt, a cui si dice contrario, ma per cui è necessaria una revisione legislativa. Maggiore collaborazione con i paesi confinanti, un accordo con Confindustria per il mercato del lavoro interno in Italia, ma anche nei paesi di provenienza dei migranti. ?Il cpt è un emblema, va risolto, ma eliminare i Cpt non risolve il problema dell?immigrazione.? […] Il reportage completo con tutte le interviste sul Settimanale VITA in edicola dalla prossima settimana

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