Economia
Visco valorizza la funzione mutualistica delle BCC
Nelle sue considerazioni il Governatore della Banca d'Italia ha sottolineato come la Riforma: “consentirà alle BCC di continuare a sostenere con efficacia le economie locali anche nel nuovo contesto regolamentare, mantenendo allo stesso tempo lo spirito mutualistico che le contraddistingue”
di Redazione
Federcasse, l’Associazione nazionale delle Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali, condivide la valutazione del Governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco – oggi nell’ambito delle consuete “Considerazioni Finali” – sulla riforma del Credito Cooperativo in corso di attuazione, che “consentirà alle BCC di continuare a sostenere con efficacia le economie locali anche nel nuovo contesto regolamentare, mantenendo allo stesso tempo lo spirito mutualistico che le contraddistingue”.
Significativo, per Federcasse, anche il passaggio dedicato dal Governatore all’efficacia dei “sistemi di garanzia solidale” previsti dai contratti di coesione e dagli accordi di garanzia che rappresentano strumenti innovativi e che consentono alle singole BCC di mantenere la licenza bancaria individuale, confermando le caratteristiche distintive di banche cooperative a mutualità prevalente.
Il processo di aggregazione delle BCC, altro punto toccato dal Governatore, è in pieno svolgimento: dal 1 gennaio 2015 al 31 marzo 2018 il numero totale delle Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali si è ridotto di 99 unità. Le BCC sono oggi 278. Nello stesso periodo le quote di mercato sono cresciute nei settori tipici del Made in Italy: dal 9,7 al 9,8% nel settore produttivo; dal 22,5 al 22,8% per le sole imprese artigiane; dal 17,9 al 18,3% per le micro imprese familiari; dal 18,3 al 19,5% per le imprese agricole; dal 17,9 al 20% per le imprese dell’alloggio e ristorazione. A questi dati va aggiunto l’incremento dal 13,3 al 14,1% del totale dei crediti alle Istituzioni senza scopo di lucro (Terzo Settore).
Nel merito, inoltre, dei passaggi dedicati dal Governatore alla crescita di due punti del “coefficiente di solvibilità” ed all’incidenza delle esposizioni deteriorate, Federcasse sottolinea che nel 2008, allo scoppio della crisi economico finanziaria, le BCC avevano un CET 1 medio del 13,8%. Al 31 dicembre 2017, lo stesso CET 1 medio era del 16,4 %.
Le BCC hanno – in particolare – potuto svolgere la propria funzione anticiclica grazie alla capacità patrimoniale accumulata. E la coerenza di missione ha un prezzo anche in termini di soluzione di alcune criticità superate ricorrendo solo a risorse interne.
Federcasse ribadisce inoltre il forte impegno della categoria ad accrescere la redditività, a razionalizzare i costi, a gestire il credito deteriorato diminuito, allo scorso dicembre, del 10,5% su base annua.
Anche la variazione annua delle sofferenze lorde è di segno ampiamente negativo ( – 9,2%) così come le inadempienze probabili in progressiva diminuzione, sempre su base annua ( – 10,6%).
L’intera categoria è fortemente impegnata a costruire Gruppi Bancari Cooperativi solidi ed efficienti. La riforma attuata con coerenza consentirà di accrescere la capacità di servizio all’economia reale ed allo sviluppo responsabile.
Nessuno ti regala niente, noi sì
Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.