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Visco osservato speciale

A tredici mesi dall'entrata in vigore della legge 460 sulle Onlus,la confusione regna sovrana.

di Gabriella Meroni

Ormai da tempo la nostra redazione è invasa da fax e telefonate di associazioni, enti non profit e singoli lettori spesso confusi e arrabbiati riguardo alle norme fiscali, più o meno recenti, che regolano il Terzo settore. Ci vengono chiesti chiarimenti e consigli a proposito della legge 460/97 sulle Onlus, suggerite battaglie che riguardano l?annoso e controverso rapporto con l?Iva, quesiti sulla non imponibilità Irap per le Organizzazioni non lucrative di utilità sociale. Insomma, un anno dopo l?entrata in vigore della legge n. 460, passato un congruo numero di mesi dalla pubblicazione delle circolari attuative, la confusione regna sovrana, insieme all?arbitrio. Passati 13 mesi e rotti dalla scadenza prevista dalla legge per l?istituzione della Commissione di controllo sulle Onlus senza che la Commissione sia stata insediata, ?Vita? ha deciso di non limitarsi più a veicolare alcune risposte ai quesiti che ci vengono posti nella pagina del settimanale dedicata al dialogo con i nostri esperti e nel caso specifico con l?avvocato Pettinato e il suo team di collaboratori, ma di lanciare un?iniziativa capace di monitorare in maniera indipendente e duratura nel tempo lo stato dei rapporti tra Terzo settore e Fisco. Coinvolti anche Forum e Summit Per questo, dopo aver coinvolto il nostro Comitato editoriale e le associazioni che lo compongono e i due coordinamenti più rappresentativi del settore non profit, il Forum del Terzo settore e il Summit della solidarietà, lanciamo da questo numero l?Osservatorio su Fisco e non profit, uno sportello a vostra disposizione per segnalare controversie, dubbi, quesiti. Un Comitato di ?Survey? e una segreteria tecnica raccoglieranno tutto quanto voi ci invierete, via posta, via fax o via e-mail, lo catalogherà cercando di tipicizzare le controversie più diffuse e le soluzioni proposte. Obiettivo: la stesura di un rapporto annuale da presentare alle istituzioni competenti. A presiedere il Comitato di ?Survey?, che valuterà tutto il materiale pervenuto e stenderà il rapporto finale, abbiamo chiamato l?avvocato Salvatore Pettinato a cui chiediamo una prima valutazione dell?iniziativa presa da ?Vita?. Pettinato: una legge che era nata male «Al tempo del varo della Zamagni ho partecipato, più o meno volentieri a qualche decina di convegni ai quali credevo di essere stato invitato per portare un apporto pratico, magari in anticipazione delle conseguenze concrete che le previsioni della legge andavano ad implicare. Ma quante volte abbiamo sentito chiudere le relazioni con il rinvio, per i fastidiosi quesiti e interrogativi di sorta alle successive trattazioni dei tecnici cui veniva concessa pubblicamente una lusinghiera patente di miglior competenza pratica sui minimalia, tale da renderli adatti alle bazzecole che i partecipanti ai seminari e convegni osavano chiedere senza rispetto per l?alta conoscenza. Risultato: la legge 460 non era metabolizzata da nessuno nel tempo promesso, le circolari hanno riguardato sì e no il 5-10% delle questioni veramente dubbie o non risolte, la preparazione delle strutture pubbliche ad occuparsene e a garantirne così la reale esistenza nel sistema è stata congelata, ed il tema trattato ai piani alti del giornalismo, della politica e forse anche del diritto e dell?economia è restato quello solito, di cui sopra. Cioè, ?è bene avere una legge agevolativa per il Terzo Settore?, e non scocciateci con i quesiti e con i perché. Ma purtroppo, com?era ovvio, è rimasta la montagna dei quesiti e dei perché ed è via via andata scemando perfino l?ipotesi che la 460 sia una legge agevolitiva per il Terzo settore». Salvatore Pettinato non ha dubbi: «Già in quest?anno appena passato chissà quante false Onlus sono nate (false anche involontariamente o illuse da una comunicazione alla Direzione dell?Entrata che nessuno ha controllato anche perché dubitiamo esistano gli uffici competenti in tutte le sedi regionali), chissà quanti enti di volontariato con attività commerciali a latere sorte chissà come, chissà quanti contributi pubblici definiti sociali in base a criteri divergenti tra loro hanno seminato il terreno di mine antiuomo che alla prima verifica della Guardia di Finanza verranno fuori. Qualche tempo fa ho anche tenuto un corso intero di quasi tre settimane alla Guardia di Finanza verificando sul campo, insieme alla controparte, gli spazi per ingaggiare confronti difficili e potenzialmente infiniti (come infinito è il tempo delle questioni giudiziarie in Italia). La sensazione del rapporto con la Guardia di Finanza è stata senz?altro positiva, ma una cosa sono i finanzieri che studiano ed un?altra quelli (gli stessi, ma in altra sede) che redigono e sottoscrivono i verbali con i quali si guadagnano lo stipendio e le progressioni di carriera. Instaurare un contatto permanente sull?attuazione reale della legislazione fiscale sul non profit, e non solo sulla 460, era quindi un compito cui ?Vita? non poteva sottrarsi. Un compito il cui scopo sarà tenere desta l?attenzione professionale, tecnica e concreta, sulle questioni aperte e non chiuse, e su quelle che si apriranno, oltre a quelle su cui nessuno ha avuto il tempo di constatare la già esistente problematicità». Una valutazione delle questioni all?insegna dell?indipendenza di giudizio? Pettinato è perentorio: «Il taglio sarà obbiettivo anche a costo di rifiutare asilo a richieste eticamente fondate ma legalmente insostenibili, a cause degne e urgenti su cui bisognerà distinguere se il pregiudizio creato dalla legge è frutto di volontà politica, di ignoranza, di insipienza, di inadeguatezza di strutture e quant?altro». La parola passa ora a voi lettori: scriveteci, scriveteci, scriveteci. Nulla andrà perso.


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