Mondo

Violenze su minori in Africa. Si moltiplicano le prove contro i militari francesi

Testimonianze molto circostanziate contro militari francesi, accusati di abuso su minori, hanno condotto a una doppia inchiesta, una della Repubblica Centrafricana - dove le violenze si sono consumate - un'altra in Francia. Ora le accuse si moltiplicano nuove inchieste aprono una nuove crepe nel muro del silenzio

di Marco Dotti

Solo una flebile eco è arrivata da noi, dopo le denunce di due mesi fa e l'apertura di un'inchiesta interna. Ma le testimonianze giorno dopo giorno si moltiplicano e sono molto circostanziate. Al centro di quello che rischia di diventare uno dei più scabrosi e inumani episodi di violenza degli ultimi anni ci sono i militari francesi.

L'accusa è tanto chiara, quanto sconcertante: violenza sessuale su bambini, nell'ex colonia francese della Repubblica Centrafricana, paese tra i più poveri al mondo. E tra i più instabili, politicamente.



Da più di nove mesi, l'Onu denunciava la situazione (pubblichiamo il rapporto confidenziale in calce all'articolo, potete leggerlo in formato pdf). Ma solo un'inchiesta del quotidiano "The Guardian", nel 15 aprile scorso, ha fatto scoppiare il caso.

Ora, però, come scrivono Thomas Cantaloube e Celhia de Lavarène in un articolo pubblicato sul sito Mediapart, le cose si complicano. E inguaiano terribilmente la Francia.

La storia inizia tra febbraio e marzo del 2014 quando dei bambini, ospiti del campo di rifugiati che raccoglie più di 100mila persone e confina con la base militare francese nell'aeroporto Bangui-M'Poku, hanno iniziato a raccontare dei continui abusi subiti da parte dei militari francesi. Negli ultimi giorni, aqueste testimonianze se ne sono aggiunte altre, che hanno portato molti commentatori a parlare di "sistema". Gli abusi sarebbero tali e di tal natura da non legittimare più alcuna retorica della mela marcia, e questo preoccupa non poco le autorità francesi.

Torniamo al 2014, quando tutto è cominciato: vennero raccolte da un'ONG locale che assiste i ragazzi di strada e a poco a poco sono arrivate alle antenne delle Nazione Unite e all'Alto Commissariato per i Diritti dell'Uomo (OHCHR). Interrogati sul caso, sei ragazzi, oggi tra i 9 e i 13 anni, hanno confermato tutto in maniera "precisa, dettagliata e concordante", come potete leggere nel documento che alleghiamo.

Come ha dichiarato a Cantaloube e de Lavarèe la responsabile giuridica di una ONG: "spesso i ragazzini vengono usati come reclutatori di prostitute. Quando sono stati abusati, si sono sentiti umiliati e questo li ha spinti a denunciare i soldati. La realtà ci racconta che 1/3 delle violenze sessuali che seguiamo riguarda i minori, in particolare ragazze. Si tratta di violenze che seguono lo schema classico: sesso in cambio di cibo"

A far scoppiare il caso sono stati sei ragazzi – non tutti orfani, alcuni vivono con le loro famiglie nel campo adiacente alla base militare francese – che hanno raccontato come i soldati francesi posti di guardia al check-point dell'aeroporto, alla richiesta di cibo o dolci, invitavano i bambini a un rapporto sessuale orale, nella casetta di guardia. Talvolta, raccontano i ragazzi, "ci facevano vedere dei film pornografici su un telefonini, spiegandoci cosa dovevamo fare".

Ci sono casi di ragazzi che hanno subito sodomia – tutto documentato nel rapporto Onu. Un rapporto duro, che oggi si conferma fin troppo "edulcorato" rispetto a testimonianze e accuse che crescono di giorno in giorno e svelano come la violenza fosse merce quotidiana di scambio, con bambini e bambine.

La situazione della Repubblica Centrafricana, in seguito ai continui colpi di Stato di questi anni, è stata classificata come "senza via d'uscita", dalle istituzioni internazionali. In un certo senso, lo status quo, anche della violenza, spiega una fonte vicina all'esercito, ha fatto sì che vi fosse un tacito accordo affinché l'inchiesta rimanesse in un limbo. "Certi 'comportamenti', da noi considerati reati sessuali gravissimi, per giunta con l'aggravante della minore età e dello stato di indigenza della vittima, qui sono parte di un'ordinaria violenza" , ci racconta.

Ma il caso, ora, è scoppiato e ha tutta l'aria di essere solo la punta di uno schifosissimo iceberg

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