Famiglia

Violenze sessuali di minori, numeri in aumento

Telefono Azzurro lancia l'allarme. E dice: «le punizioni ex post non bastano, serve più prevenzione»

di Redazione

Dinanzi all’episodio di violenza sessuale in classe avvenuto a Brescia, Telefono Azzurro ritiene che, come sempre, la risposta più efficace passi attraverso la prevenzione e la sensibilizzazione e non solo attraverso la repressione.

È necessario sollecitare una maggiore attenzione al mondo dei giovani, alle difficoltà che possono incontrare nel corso dello sviluppo; ascoltarli, capirne i bisogni, favorire la loro crescita cognitiva, emotiva e relazionale. Ma anche fermarli, prima che commettano atti violenti che compromettono la loro crescita, oltre che quella delle loro vittime.

Non da ultimo, è necessario pensare alle vittime di queste violenze. Non basta che siano stati individuati i suoi aggressori, non basta che siano processati e magari condannati. Il lavoro quotidiano con storie di violenza e di abuso ci consente di dire che una violenza sessuale non è un trauma insuperabile se aiutati da professionisti attenti e preparati. Non a caso, Telefono Azzurro ha sollecitato, e continuerà a sollecitare, il mondo politico a prestare più attenzione ai problemi dei giovani, individuando azioni concrete per la prevenzione di fenomeni di questo ed altro tipo che rischiano di divenire un vero e proprio allarme sociale.

“Dietro episodi di questo genere si nasconde un grande disagio nei ragazzi che ne sono protagonisti: l’uso della violenza permette loro di sentirsi forti di fronte alle loro vittime, in realtà si tratta di un segnale di fragilità” – spiega il prof. Ernesto Caffo, Presidente di Telefono Azzurro. “La scuola, gli educatori e il mondo degli adulti in genere devono imparare a parlare con i ragazzi, a comunicare con loro. Il fatto che in una scuola possano accadere fatti di questo genere sono anche il segno di una grande disattenzione da parte degli adulti. Occorre prendere atto che si tratta di fenomeni sempre più diffusi, che non avvengono soltanto in situazioni di degrado, ma che toccano tutti gli ambiti e le fasce sociali. Bisogna avviare un percorso di formazione e prevenzione dei ragazzi, per insegnare loro a chiedere aiuto, a segnalare i problemi e a non nascondersi più dietro il silenzio”.

I dati della X edizione del Rapporto Infanzia

Telefono Azzurro ha un osservatorio privilegiato: la annuale edizione del Rapporto Infanzia. L’ultima, la decima, è stata presentata a novembre 2009. L’analisi dei dati evidenzia come dal 1991 al 2005 i numeri assoluti e in percentuale dei minori denunciati per i quali è iniziata l’azione penale, si attesta intorno al 4% rispetto alla percentuale totale dei denunciati. Nel 1991 a fronte delle 506.280 persone denunciate, 27.223 erano minorenni (5,4%), nel 1995 su 565.366 il 4,5% aveva meno di 18 anni, nel 2000 di 340.234 denunce 17.535 erano rivolte a minorenni (5,2%), mentre nel 2005 delle 561mila denunce 19.288 erano a carico di minori (3,5%).

Se nell’anno 1996 si assisteva in Italia a 86 casi di minorenni non imputabili denunciati alle Procure per Minorenni per violenza sessuale, nel 2007 il numero di denunce è quasi triplicato (220), passando dai 116 casi del 1996 ai 178 del 2002, ai 212 del 2004, valore più vicino all’ultimo rilevato. I minori imputabili, invece, erano 243 nel 1996 contro i 484 del 2001, i 526 del 2004 e i 462 del 2007. La distribuzione delle violenze sessuali commesse da individui sotto l’età minima di imputabilità è significativamente in aumento.


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