Famiglia
Violenza sessuale sulle donne: 3 volte su 4 è dentro casa
Ecco tutti i dati di una ricerca Istat sugli abusi sessuali sulle donne
di Redazione
Solo un quarto degli stupri avviene per strada e solo nel 18% dei casi il violentatore e’ sconosciuto alla vittima. La violenza sessuale sulle donne e’, in realta’, un fenomeno che ha per complice le mura domestiche. A ricordarlo è l’ultima ricerca dell’Istat, curata da Laura Linda Sabbatini. Ad essere oggetto di uno stupro o di un tentato stupro e’ il 2,6% delle donne fra 14 e 59 anni; lo 0,6% ha subito la violenza. Un dato che rimane stabile e costante negli anni – ha rilevato l’Istat – e che non mostra cambiamenti rilevanti.
La strada e’ il luogo delle violenze nel 27% dei casi. In 3 casi su 4 l’abuso sessuale, tentato o realizzato, ha per protagonista un familiare, un amico, un parente. L’Istat ha rilevato poi che il 3,1% delle donne nel corso della vita lavorativa sono state sottoposte a ricatti sessuali sul posto di lavoro: l’1,8% per essere assunte e l’1,8% per mantenere il posto di lavoro o avanzare di carriera. Il 55,6% ha finito con il cambiare lavoro volontariamente, solo il 4,4% ha continuato a lavorare, il 3,5% e’ stata licenziata.
Sono per lo piu’ le donne con titolo di studio elevato ad essere vittime di ricatti sessuali nel corso della vita: le donne che presentano il tasso di vittimizzazione piu’ basso hanno infatti al massimo la licenza elementare (1,3%). Il nord-est e le isole presentano il minor numero di vittime, cosi’ come i comuni piu’ piccoli e medio-piccoli. Ma, quando una donna subisce un ricatto sessuale, nel 77,1% dei casi non ne parla con nessuno sul posto di lavoro (65,3% negli ultimi tre anni).
Anche l’osservatorio di Telefono Rosa segnala che la violenza sulle donne e’ soprattutto un fenomeno casalingo e che avviene sempre piu’ senza un apparente motivo. L’aumento della violenza tra le mura domestiche, per l’associazione, e’ legato anche all’aumento di uso di alcol (+11,2%) e droghe (+4,8%). La donna risulta piu’ esposta a situazioni a rischio, anche a causa delle difficolta’ economiche che la vedono in svantaggio e della carenza dei servizi sociali. Quanto al profilo della vittima della violenza, il piu’ tipico e’ quello della donna coniugata tra i 35 e i 54 anni, con figli, casalinga (24,7%) o impiegata (20,7%) o appunto disoccupata (14,9%), e con un diploma di media superiore. Ma aumentato anche le segnalazioni da parte di donne laureate (13,9%, quasi il 2% in piu’ rispetto al 2003).
L’autore tipico della violenza ha simili caratteristiche: e’ un marito o convivente della stessa fascia d’eta’, diplomato o laureato, prevalentemente con occupazione impiegatizia (21%). Anche se il comportamento violento e’ nell’uomo trasversale alla sua professione, visto che riguarda gli operai per il 14%, i liberi professionisti per il 10,5%, i pensionati per l’8,7% e i disoccupati per il 7,9%.
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