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Violenza negli stadi: cosa prevede la nuova legge

Il decreto legge contro i tifosi violenti sarebbe scaduto il 20 ottobre: è stato convertito ieri al Senato in un testo più morbido rispetto all'originario

di Benedetta Verrini

Ieri a Palazzo Madama è stato definitivamente approvato il decreto legge sulle misure per contrastare gli ultrà violenti. Le nuove misure hanno risentito delle modifiche (di stampo maggiormente garantistico) apportate dalla Camera. Vediamo le principali: Allargamento della platea dei soggetti che possono essere destinatari delle misure di prevenzione emesse dal questore e, in particolare, del divieto di accesso agli stadi. Inasprimento delle prescrizioni disposte dal questore. Introduzione della nuova fattispecie di reato costituita dal lancio di materiale pericoloso e dallo scavalcamento e invasione di campo in occasione di manifestazioni sportive (in questo caso, la pena inizialmente prevista era l’arresto con il rischio di sei mesi di carcere, nella versione definitiva consiste nel pagamento di una multa). Previsione del giudizio per direttissima. Applicazione delle disposizioni del codice di procedura penale sull’arresto facoltativo in flagranza e sul fermo di indiziato di delitto (è stata invece soppressa la “quasi flagranza”, che consentiva l’arresto nelle 48 ore successive alla commissione del reato; giudicata dallo stesso Presidente delle Camere Penali, Giuseppe Frigo, “un inaccettabile abbassamento delle garanzie dei cittadini davanti alle Forze dell’ordine”). Estensione della portata della normativa anche alle trasferte. Precisazione dell’identikit della manifestazione sportiva che deve svolgersi comunque nell’ambito Coni


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