Tutela animali
Violazioni continue e beagle ancora nei laboratori. L’appello della Lav
Non si ferma la battaglia della Lega anti vivisezione per salvare i cani stabulati ad Aptuit. Gli animalisti ricordano le gravi e plurime violazioni della normativa di settore. Si chiede al dipartimento “One health” del ministero della Salute di mettere la parola fine alle sofferenze sugli animali usati dall’azienda veronese
di Redazione
Le ispezioni condotte dai Carabinieri richieste dal Consiglio di Stato e la relazione del veterinario incaricato dal Comando unità forestali, ambientali e agroalimentari – Cufa per una relazione tecnica all’interno del centro di vivisezione hanno fatto emergere la persistenza di “gravi e plurime violazioni della normativa di settore” a carico dei cani ancora stabulati nei laboratori di Aptuit.
Purtroppo, si legge in una nota della Lega anti vivisezione – Lav, l’autorizzazione oggetto del procedimento amministrativo è giunta a scadenza, per questo motivo, il Consiglio di Stato, non potendo esprimersi sul merito, ha preso una decisione storica: ha deciso di trasmettere gli atti alla Procura della Repubblica di Verona e al Capo Dipartimento della salute umana, della salute animale e dell’ecosistema (One Health) e dei rapporti internazionali del ministero della Salute, per le proprie e rispettive valutazioni di competenza.
L’appello della Lav
La Lav si appella al Capo Dipartimento One Health del ministero della Salute Giovanni Leonardi, incaricato di effettuare nuove valutazioni, affinché possa «mettere la parola fine a sofferenze attuate su esseri senzienti, che vanno persino oltre a quanto già concesso dalla legge».
Le azioni legali di Lav in merito al caso contro l’azienda Aptuit che opera nel settore del farmaco a Verona non si sono infatti mai fermate (qui ne avevamo raccontate alcune).
Lo scorso 15 luglio, Lav ha reso nota la decisione del Consiglio di Stato di riprendere il progetto sospeso dal Tar che prevedeva l’utilizzo di 1.600 cani per invasivi test tossicologici.
I controlli affidati al Cufa
In quel frangente, si ricorda, il massimo organo di giustizia amministrativa aveva consentito la temporanea ripresa dell’autorizzazione ma, escludendo il ministero da eventuali controlli, aveva affidato al Cufa, cioè ai Carabinieri unità forestali, ambientali e agroalimentari, il compito di svolgere ispezioni periodiche e senza preavviso per verificare che quanto previsto dalla legge venisse finalmente rispettato in vista dell’udienza avvenuta il 16 dicembre e di cui oggi Lav dà notizia.
La nota dell’organizzazione si conclude sottolineando il giudizio positivo di Lav in merito alla decisione del Consiglio di Stato di non chiudere il caso, ma di segnalarlo alla Procura di Verona già da tempo impegnata sul filone penale del procedimento sempre a carico dell’azienda scaligera.
Nell’immagine in apertura uno dei cani salvati da Aptuit – tutte le foto da ufficio stampa
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