Politica

Vino vietato in autogrill, un attacco al buonsenso

Un divieto incomprensibile, così come lo stop dato ai Comuni sulla tutela dei prodotti locali. Roma dà la colpa all’Unione Europea, ma stavolta non c’entra...

di Paolo Massobrio

L a colpa è sua. È stato lui! Chi ha dei figli l?avrà sentita chissà quante volte questa manfrina per scaricarsi ogni responsabilità dall?avvenuta marachella. Adesso sembra diventato lo slogan del governo, che proibisce a destra e manca e poi dice che è stata lei, l?Unione Europea, rispetto alla quale siamo sempre gli ultimi in fatto di adeguamento. Così scopri che i funzionari del ministero per le Politiche agricole diffidano i Comuni dal fare le denominazioni comunali (le De.Co.) dicendo che la Ue non le ammette. Falso. Ma intanto mandano i carabinieri a proibire lo svolgersi di sagre intitolate a questo o quel prodotto. Gli alcolici vengono tolti dagli autogrill e nei pub, e sarà proibito somministrare alcolici ai ragazzi sotto i 18 anni. È stato lui, vi diranno di fronte alle proteste di chi si vede appioppare ben 6mila euro di multa se viene sorpreso a dare una birra a un sedicenne. Non si capisce a questo punto perché birra e vino siano da proibire, mentre lo spinello non è da criminalizzare, anzi da liberalizzare. Se poi ci aggiungiamo il «mi ha fatto la bua» di chi ha urlato al vilipendio per un rap su Prodi (e la stampella lanciata in faccia a Berlusconi che cos?era allora, una carezza?), siamo davanti a un governo infante dal quale non si capisce cosa voglia intendere o volere. È stupefacente l?imbarazzo, e in cuor mio mi chiedo cosa ne pensi lo Slow Food di questi continui attacchi al buon senso, che non risolvono un problema. Qui del resto non si tratta di destra o di sinistra. Mettiamola così: anche il ministro Sirchia ce l?aveva con il vino, e per evitare responsabilità educative si inventò la mezza porzione di Stato, che ebbe il successo della pizza a prezzo convenuto di un giorno sfigato della settimana, tanto cara a Sergio Billè. Qui è in gioco un comune senso dell?amministrare, che non può mettere i sindaci contro il governo e viceversa, in nome di leggi di una fantomatica Europa. Dedico allora al ministro Turco, che è della provincia di Cuneo dove si produce il Barolo, un bicchiere di ?Noi?, il vino prodotto dai ragazzi di San Patrignano sulle colline riminesi di Coriano. E chiedo: quando anche ogni italiano potrà dire Noi, perché si riconosce in qualche cosa che vivaddio non divide?

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