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VIII Rapporto Iref: come cambia l’adesione associativa in Italia

Presentato a Milano l’VIII Rapporto sull’associazionismo in Italia, realizzato dall’Iref, l’istituto di ricerca delle Acli. Ecco come cambia il rapporto degli italiani con il mondo associativo.

di Acli

L?identikit dell?iscritto/aderente ad associazioni sociali italiano medio presenta le seguenti caratteristiche: di sesso maschile, di età giovane-adulta, di classe medio alta (titolo di studio e reddito elevati), coniugato, occupato, credente praticante. Con alcune significative novità rispetto al passato, emerse dall?analisi comparativa dei dati sul fenomeno associativo degli ultimi vent?anni fatta da Andrea Bassi, dell?Università di Bologna, in occasione della presentazione a Milano dell?VIII Rapporto sull?associazionismo sociale italiano, una ricerca dell?Iref, l?istituto di ricerca delle Acli, ora pubblicata dalla casa editrice Franco Angeli.

Si riduce progressivamente la forbice tra gli iscritti di uomini rispetto alle donne: se nel 1991 si era in presenza di una differenza di oltre 20 punti percentuali, tale gap si riduce, nell?indagine del 2002, a circa 13 punti. Si nota una crescita da parte dei giovanissimi (+ 2,8 punti percentuali) un andamento costante nel tasso di adesione dei giovani (25-34 anni) e dei giovani-adulti (35-44 anni), un calo degli adulti (45-54 anni) e degli adulti-anziani (55-64 anni) ed una crescita consistente degli anziani (65 anni ed oltre). Crescono in termini di adesione coloro in possesso di titoli di studio bassi (elementari e medie) rispettivamente di 8 e 11 punti percentuali. Scendono i diplomati (-15 punti) e i laureati (-4 punti). Su una scala di reddito a quattro posizioni (basso, medio-basso, medio-alto, alto) crescono costantemente le prime tre fasce nel corso delle tre rilevazioni (1991-1997), a detrimento dell?ultima fascia che subisce una riduzione consistente (si dimezza). Relativamente alla condizione occupazionale, si registra un riavvicinamento del tasso di adesione tra coloro che si trovano in posizione professionale attiva (che pur rimanendo maggioritari diminuiscono di oltre 7 punti percentuali), rispetto a quanti (studenti, pensionati, disoccupati, casalinghe) non lo sono ancora o non lo sono più.

Per quanto riguarda le forme della adesione associativa cresce, anche se in modo altalenante, il tasso di adesione alle associazioni sociali (si passa dal 17,5% del 1983 al 18,2% del 2002); cala l?adesione alle altre forme associative, a quelle politiche (l?iscrizione ai partiti passa dall’8,3% al 3,1%) e sindacali (dal 19,1% al 12,4%), nonché l?adesione alle associazioni professionali e di categoria che passa dall’11,1% al 5,8%. Gli ambiti di attività associativa che stanno riscontrando un crescente interesse da parte della popolazione italiana: formazione ed orientamento al lavoro, educative e di difesa di diritti civili e settore socio-assistenziale. Mostrano invece una diminuzione di adesione quello socio-sanitario e quello ecologista, nonché l’associazionismo patriottico.

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