Welfare

Vietato a Msf l’ingresso in un centro per rifugiati

Il comunicato dell'associazione umanitaria a cui è stato negato l'accesso al Centro di Identificazione per richiedenti asilo di Borgo Mezzanone (Fg)

di Stefano Arduini

L’Ufficio territoriale del Governo di Foggia ha negato ai volontari dell’associazione umanitaria internazionale Medici Senza Frontiere (MSF) il permesso di accedere al Centro di Identificazione
per richiedenti asilo di Borgo Mezzanone (Foggia).

Il rifiuto arriva a poche settimane dall’estromissione dell’associazione umanitaria dal Centro di permanenza temporanea di Lampedusa e a quattro mesi dalla presentazione di un rapporto in cui MSF denunciava carenze e
violazioni nei Centri di permanenza temporanea e di identificazione per immigrati. Dalla presentazione del Rapporto il ministero dell’Interno ha tagliato ogni comunicazione con l’associazione Premio Nobel per la Pace.

Ufficialmente il diniego all’ingresso dei volontari di MSF nel Centro di Borgo Mezzanone è giustificato “ai sensi di quanto disposto dall’articolo 21, comma 7 del DPR 394/99”.
“Si tratta di un fatto gravissimo – spiega Loris De Filippi, capomissione di MSF in Italia – perché la normativa invocata si riferisce esclusivamente ai Cpt, vale a dire ai Centri creati per il trattenimento degli stranieri non in regola con le norme sul soggiorno in Italia e destinatari di provvedimenti di espulsione. Quello di Borgo Mezzanone non è un Cpt ma un Centro di identificazione. I Centri di identificazione hanno finalità completamente diverse dai Cpt e sono stati introdotti dalla legge Bossi-Fini per accogliere e identificare gli stranieri che arrivano in Italia in fuga da guerre e persecuzioni e che vogliono presentare domanda di asilo nel nostro Paese. L’assimilazione ufficiale dei centri di identificazione ai Cpt è un precedente davvero preoccupante”.

Dal 1999 i volontari di Medici Senza Frontiere hanno visitato regolarmente il Centro di Borgo Mezzanone al fine di monitorare gli standard di accoglienza per i richiedenti asilo e di raccogliere dagli ospiti informazioni circa la situazione nei Paesi di provenienza, Paesi in cui spesso MSF gestisce progetti di assistenza medica e umanitaria. “Fino alla presentazione del Rapporto sui Cpt ? spiega Giuseppe De Mola, responsabile delle attività di MSF nel sud Italia – le nostre richieste di accesso al Centro hanno sempre avuto esito positivo. Questo diniego è incomprensibile, soprattutto se si pensa che i Centri di identificazione sono ben diversi dai Cpt. Gli ospiti di Borgo Mezzanone, al rilascio del primo permesso di soggiorno per “richiesta asilo”, sono liberi di entrare e uscire dal Centro, e molte associazioni locali sono state autorizzate all’ingresso dalla stessa Prefettura di Foggia”.

Per questo MSF chiede all’Ufficio territoriale del Governo di Foggia:
 a) di rendere note le modalità di gestione del Centro di Borgo Mezzanone, con particolare riferimento alle modalità di accesso alla struttura da parte di organizzazioni umanitarie (per altro previsto per gli stessi CPT), in considerazione del fatto che i Centri di identificazione sono previsti dalla legge Bossi-Fini ma non ancora regolamentati da apposito decreto attuativo;
b) se il Centro di Borgo Mezzanone è equiparato a un Cpt, occorre spiegare perché in esso siano ospitati numerosi richiedenti asilo, in palese violazione della legge sul diritto d’asilo.

 
Medici Senza Frontiere, fondata a Parigi nel 1971, è un’organizzazione umanitaria indipendente di soccorso medico che fornisce assistenza umanitaria alle vittime di guerre, esodi, catastrofi. Nel 1999, MSF è stata insignita del Nobel per la Pace. Dal 1999 MSF lavora in Italia offrendo assistenza a immigrati e richiedenti asilo

 

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