Famiglia

Vidas: Dopo vent’anni di solidarietà progetta la Casa ospedale

L'associazione che ha creato un modello di assistenza ai malati terminali di cancro presto realizzerà a Milano un hospice per l'accompagnamento delle persone più bisognose

di Benedetta Verrini

E’ un compleanno davvero speciale quello festeggiato oggi a Milano, nel corso di una conferenza stampa, dall’associazione Vidas: vent’anni di solidarietà e assistenza ai malati terminali di cancro, che oggi sfociano nella costruzione della prima Casa ospedale, la prima struttura residenziale privata e non profit a Milano, per l’accoglienza dei malati e dei loro familiari. “E’ un progetto che viene da lontano e che diventerà realtà in tempi abbastanza prossimi, diciamo circa un anno e mezzo – dice Giovanna Cavazzoni, presidente dell’associazione Vidas – Ospiterà i malati più soli e in difficoltà. Sarà efficiente e funzionale come una struttura sanitaria ospedaliera, sarà atta a riprodurre l’intimo ambiente domestico e rispondente nel contempo alle necessità terapeutiche di supporto”. Alla presentazione del progetto Hospice (per il quale il comune di Milano ha concesso a Vidas un diritto gratuito di superficie per 45 anni su un proprio terreno edificabile) era presente anche il professor Umberto Veronesi, che ha sottolineato come Vidas in vent’anni ha saputo trasformarsi da semplice esperienza solidaristica a vero e proprio modello sanitario, capace di coprire i punti deboli del sistema sanitario: “L’ospedale moderno, con il suo approccio scientifico e tecnologico, non sa gestire i malati terminali, che finiscono per vivere un’amara esperienza di emarginazione – ha detto – Ed è in questo che Giovanna Cavazzoni e gli altri fondatori Vidas hanno avuto un’intuizione eccezionale: dare una risposta e un supporto emotivo a queste persone, oggi sempre più spesso sole e prive dell’abbraccio della famiglia”. Alcune parole anche sul tema dell’eutanasia, in questi giorni di grande attualità in seguito ai provvedimenti presi in Inghilterra e Olanda: “Vidas non ritiene giusto prendere una posizione in materia” ha detto la Cavazzoni “Noi sappiamo che questa è una scelta che ogni uomo può scrivere nel proprio animo. Per noi va rispettata la scelta di ciascun individuo, certo, ci adoperiamo per prevenire la richiesta di eutanasia attraverso il sollievo dalle sofferenze. Attraverso la terapia del dolore e un valido supporto emotivo, molto difficilmente sorge il desiderio di ricorrere all’eutanasia, che matura nella solitudine e a causa della sofferenza”. Vidas, che è anche un Centro studi e formazione, ha messo in preventivo per la realizzazione della Casa ospedale un budget di 4 milioni e 380mila euro. Per la gestione ordinaria servirà poi 1 milione 550mila euro all’anno. Il sostegno a questo importante progetto verrà anche, nelle prossime settimane, da una serie di manifestazioni culturali (concerti e mostre) che si svolgeranno sotto l’Alto patronato della presidenza della repubblica. Per donazioni e informazioni: www.vidas.it


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA