Volontariato
Vicenza, settembre caldo per il Dal Molin
Mobilitazioni su più fronti per i Comitati No Base. Tra un ricorso al Tar, la possibilità che venga concesso un referendum cittadino e il campeggio nonviolento che inizia giovedì
Domani al Tar per il ricorso contro il nulla osta per la nuova base. La prossima settimana al governo per la richiesta di referendum. In mezzo dieci giorni di festival residenziale a Caldogno, a un passo dall’aeroporto Dal Molin.
Con questi concreti passi iniziano il loro settembre di protesta i Comitati contrari alla costruzione della nuova base statunitense sul territorio della città di Vicenza iniziano. Dopo un agosto in cui le attività si sono rallentate ma non fermate, come testimoniano lo svolgimento di un campo di formazione alla nonviolenza ed alcune azioni dirette volte a contrastare l’attività dell’amministrazione vicentina, rea di dare il proprio assenso per la realizzazione della nuova base: su tutte, il lavoro di “disturbo” alle linee telefoniche comunali tramite chiamate a ripetizione che chiedevano la rinuncia al progetto Dal Molin e la messa in atto di rappresentazioni teatrali improvvisate nel centro città tutte con contenuti antimilitaristici.
Ora i nuovi passi. Il primo, domani 4 settembre, presso il Tar del Veneto, a Venezia, dove viene discusso il ricorso presentato nel luglio scorso da Codacons nazionale e veneto, Ecoistituto del Veneto e sei cittadini vicentini, avente come oggetto l?annullamento del provvedimento di Nulla Osta rilasciato dal Presidente del Consiglio per la realizzazione del progetto di una nuova base militare nello spazio dell’aeroporto ?Dal Molin? di Vicenza. Un ricorso che contesta, nei cinque punti di accusa, la violazione dell’articolo 11 della Costituzione (“L’Italia ripudia la guerra”) e dei trattati europei di Maastricht, Amsterdam e Nizza, che vedono la necessità, in politica estera, di un consenso del Consiglio europeo per le operazioni come quella del Dal Molin..
Il secondo punto cruciale, il 12 settembre, quando i comitati riceveranno il parere del Commissario straordinario Costa, voluto dal governo, sulla legittimità di un referendum cittadino, finora sempre negata. Questa volta, secondo la rete Lilliput vicentina, le possibilità di buon esito non mancano. “Nonostante il governo non abbia ancora messo nelle mani dei cittadini, così come previsto dalla legge, il documento ufficiale dell’ok alla nuova base”, dicono.
Infine, tra pochi giorni inizierà il primo festival organizzato con lo scopo di solidarizzare con i movimenti no base. L’appuntamento avrà luogo dal 6 al 16 settembre a Caldogno, alle porte di Vicenza e non lontano dall’aeroporto. Qui il Comune ha dato l’autorizzazione, al contrario dell’amministrazione del capoluogo, da tempo ai ferri corti con la società civile contraria alla seconda base Usa. Nel corso del festival, possibilità di campeggio e l’opportunità di partecipare a dibattiti, mostre, spettacoli aventi come finalità la divulgazione delle ragioni “contro”. Gli animi saranno caldi. Caldi e nonviolenti.
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