Cultura

Vicenza, sabato la Papa Giovanni XXIII ci sarà e dirà No alla base

L'associazione di don Oreste Benzi, che opera a Vicenza da 30 anni, prende posizione a fianco di chi rifiuta l'eccessiva militarizzazione del territorio vicentino

di Daniele Biella

“A tutte le sorelle e fratelli che hanno a cuore la giustizia e la pace”, a loro si rivolge il comunicato difuso questa mattina dalla sezione vicentina dell’associazione Papa Giovanni XXIII, che sarà presente con un buon numero di persone alla marcia di dopodomani.

“L?Associazione – prosegue il testo – fondata da don Oreste Benzi e riconosciuta dal Pontificio Consiglio per i Laici, è attiva da più di 30 anni in Italia e in diversi paesi esteri (Brasile, Bolivia, Cile, Croazia, Kenya, Tanzania, Zambia, Russia, Albania, India, Cina, Sri Lanka, Bangladesh, Uganda, Serbia-Kossovo, Palestina-Israele). Sono in particolare due le modalità attraverso le quali si esprime la ?vocazione specifica? dei membri della Comunità: la condivisione diretta con gli ultimi e l?impegno per la rimozione delle cause che determinano l?ingiustizia.

Nel quotidiano questi valori si concretizzano, per i membri della Comunità, nella promozione, realizzazione e gestione di contesti per l?accoglienza di persone in difficoltà (famiglie aperte, case-famiglia, cooperative di lavoro, comunità terapeutiche, etc) e nella ricerca, all?interno del proprio ambito di vita (professionale, scolastico, sociale), dell?integrazione e il riscatto delle persone emarginate, attraverso modalità nonviolente, tentando di farsi voce del silenzio degli ultimi. Fin dalla sua nascita la Comunità ha adottato l?obiezione di coscienza, (ora l?esperienza continua con il servizio civile) come proposta alternativa al sistema militare e numerosi giovani ? obiettori e non ? hanno scelto di partire per luoghi di conflitto armato e/o strutturale: un embrionale ?corpo civile di pace?, nella direzione della ?ricerca e sperimentazione di modelli di difesa civile non armata e nonviolenta? (così come previsto dalla legge italiana, art 8 l.230/1998).

L?Associazione è presente da 30 anni nella provincia di Vicenza, con diverse strutture.
La testimonianza diretta quotidiana del giogo economico, sociale, morale al quale sono sottoposte le popolazioni dei paesi del Sud del mondo, il constatare l?assurdità e la violenza della guerra e la nostra contemporanea azione nel vicentino, non possono non interpellarci sull?opportunità della realizzazione di una nuova base militare americana nell?area dell?aeroporto Dal Molin.

Le prime vittime della guerra sono i poveri, gli ultimi. Lo sono sempre: durante, dopo e anche prima che le guerre comincino. Le risorse destinate ad armi ed apparati militari sono ricchezze sottratte ai poveri: allo sviluppo, alla garanzia dei diritti fondamentali. Alcuni le chiamano ?occasioni di crescita economica? e sicuramente, per costoro, lo sono davvero. Per la pace tra i popoli serve giustizia. Per la giustizia servono dialogo, cooperazione, rispetto reciproco. E? necessario riconoscere l?ONU come arbitro reale delle controversie internazionali. Il disarmo graduale, a partire dai paesi con gli arsenali più forniti, e la sperimentazione di forme di intervento civile nonviolento, dovrebbero essere la naturale conseguenza di un atteggiamento nuovo.

Se Vicenza è stata scelta come luogo dove ingigantire la logica dell?ingiustizia e della guerra, allora Vicenza è chiamata a difendere se stessa, e non solo. E? necessario portare avanti una difesa del territorio dal punto di vista urbanistico, ambientale e di sottrazione territoriale, in una città che già ha dato molto in servitù militari e siti per armi distruttive, anche atomiche, dislocate fino a poco tempo fa nei colli limitrofi. Ma crediamo che in questo momento Vicenza sia soprattutto chiamata a difendere i poveri, gli ultimi vicini e lontani, che ogni giorno pagano i danni della guerra, e non possiamo far finta che ciò non ci riguardi, come credenti e come esseri umani”.

Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII ? Vicenza


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